Il team dell’ESA, che elabora e studia i dati di Mars Express, del DLR (Deutsches Zentrum für Luft- und Raumfahrt) in Germania, hanno divulgato gli esami condotti dalla sonda nella ragione di Phoenicis Lacus.
Il sito era conosciuto già nel XIX secolo come una area scura della superficie di Marte, tanto che gli astronomi avevano ipotizzato trattarsi di un lago interno.
Sappiamo adesso che non è così; siamo alla periferia della regione di Tharsis, la zona ove sorgono i vulcani giganti; e per la precisione nel versante sud-occidentale del sistema denominato Labyrinthus Noctis.
Phoenicis Lacus si estende su una superficie di 8.100 Km quadrati (praticamente le dimensioni della Corsica).
Il 31 luglio 2010 utilizzando l’High-Resolution Stereo Camera (HRSC) e Radar SHARAD si è avuta una immagine definita della zona.
L’attività vulcanica presente in passato non solo ha sollevato il gigantesco altopiano di Tharsis, ma ha creato questa profonda spaccatura (3 Km di profondità) ulteriore indizio del tentativo di Marte di creare un sistema di tettonica a zolle poi non evolutosi.
Phoenicis Lacus è costituito da faglie variamente orientate che configurano il caratteristico paesaggio a scogliere e valli.
Nonostante la sabbia marziana abbia ricoperto molta parte del sito il basalto originale è ben visibile sia all’ottico che con gli strumenti sofisticati della sonda.
Il passato attivo di Marte lentamente è svelato grazie a queste sofisticate sonde.