Più difficile del previsto la contaminazione sulla ISS

Nei giorni scorsi c’è stata una perdita sul circuito al Freon di raffreddamento della sezione Russa della ISS. Il problema era stato considerato di lieve entità essendo piccola la quantità di gas rilasciata nell’ambiente.
Il primo piano prevedeva di smaltire questa quantità con i filtri per la CO2 installati sulla sezione Americana in tempo per l’arrivo della missione STS-124.
Ora però sembra che i risultati non siano quelli sperati e la quantità ancora nell’ambiente non sia diminuita di molto.
In tutto dovrebbero esser stati rilasciati circa 600g di gas nell’ambiente e l’analisi delle conseguenze è ora incentrata sia per capire i disagi per la dispersione nell’ambiente sia le possibili conseguenze all’impianto di raffreddamento, il quale per tornare operativo dovrà essere rifornito di gas (con l’arrivo del Progress lanciato ieri).
L’impianto rifornisce ed è necessario sia per il segmento Russo sia per quello Internazionale e in particolare a Destiny.
Per la tossicità non ci sono particolari problemi essendo molto al di sotto della soglia minima di allerta per la salute, è comunque consigliabile smaltire il prima possibile la contaminazione adsorbendo il gas diffuso, per questo sono già attivi tre sistemi, il US Trace Contaminant Control System (TCCS) Americano, a carboni attivi, il quale è previsto si saturerà abbastanza rapidamente mantenendo comunque inalterate le capacità di adsorbimento degli altri gas, il secondo è il purificatore dell’aria Russo, BMP, il quale funziona per catalisi su un “letto reattivo” il quale periodicamente viene esposto al vuoto esterno per rigenerarsi e con il quale si è aumentato il rateo di questi cicli adsorbimento/rigenerazione per velocizzare la pulitura dell’aria.
Visto però che con questi due sistemi, per riportare i livelli dell’aria al di sotto del limite imposto dal controllo sanitario Russo ci sarebbero voluti dei mesi è stato attivato anche il Carbon Dioxide Removal Assembly (CDRA), il quale funziona sullo stesso principio del BMP ma con cicli molto rapidi, con previsione di ripulire l’atmosfera in 5 giorni.
Passato questo periodo però ci si è accorti che la concentrazione non variava più di tanto e si pensa che i pori della zeolite del “letto” utilizzato siano troppo piccoli per le molecole di Freon prevenendone così l’adsorbimento.
Da questo la decisione di spegnere il CDRA perchè inutile nella pulizia da Freon a differenza delle precedenti previsioni.
L’equipaggio rimane assolutamente sicuro, è però ora probabile che non si possa eliminare rapidamente la quantità in eccesso di gas nell’aria.

Grazie per le info, non ho capito però se la perdita è stata riparata…

Si si era stato riparato subito, ma ero convintissimo di aver scritto due righe in un thread live qualche giorno fa… ma non riesco più a trovarle… o me lo sono sognato, o l’ho scritto in un thread random…

Eccolo qui…

:wink:

thanks… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ma il freon non è atossico?

Si è vero, però credo che avere del gas “extra” e sostanzialmente inutile all’interno di un ambiente chiuso in assenza di gravità non sia il massimo desiderio di nessuno… poi non saprei se ci sono altri motivi particolari…

Comunque non si dovrebbe parlare di “decontaminazione” e non di “contaminazione” come nel titolo? :thinking:

Più che altro, qui sulla Terra, come tutti i clorofluorocarburi, il freon danneggia lo strato di ozono atmosferico.
Sull’ISS, come è stato giustamente detto, meno gas “extra” ci sono, meglio è. Sia per l’equipaggio che per i vari sistemi di rivitalizzazione dell’aria di bordo.

Uno dei difetti del Freon è che essendo più pesante dell’aria, sulla Terra tende ad accumularsi in basso, mentre sulla ISS potrebbe accumularsi in zone imprevedibili, a causa, ad esempio, delle accelerazioni durante i reboost…
Non è una bella cosa, perchè può causare ipossia o asfissia improvvise, venendo a mancare l’ossigeno dove si accumula…