Potrebbe rientrare il problema alla tubazione Atlantis

Sembrano sempre più ottimistiche le indiscrezioni che vedrebbero un’approvazione nel volare “as-is” nella serie di riunioni che si succederanno fino a domani in vista della decisione definitiva.
Le analisi radiografiche hanno rilevato l’assenza di danni di integrità nel manicotto sotto analisi e si sta preparando un piano per sistemare tramite una lunga asta, “manualmente”, il tubo prima della partenza.
L’ipotesi di rollback sembra sempre più “esagerata”, in quanto richiederebbe un rientro nel VAB, un de-stacking dell’orbiter e un suo ritorno nell’OPF per la sostituzione o peggio, per l’analisi di un tubo lungo pochi cm. In totale occorrerebbero almeno un paio di mesi.
Le analisi hanno però verificato che il tubo sia in buone condizioni, anche se piegato malamente e probabilmente sarà possibile risistemarlo nel weekend per la chiusura definitiva della stiva lunedì in vista della partenza.
Se lunedì durante la chiusura si dovesse verificare nuovamente un posizionamento anomalo, si accompagnerebbe manualmente, con un tecnico all’interno della stiva che utilizzando un’asta di 5m circa lo riposizionerebbe in sede, pronto per il volo.
Il piano non è ancora completo perchè manca da decidere come rimuovere tecnico e asta prima della chiusura definitiva della stiva. Una volta completato il piano si deciderà se si potrà lanciare il 7 Febbraio.
Una decisione è prevista per domani.
La preparazione al lancio continua, con un unico problema sotto attenzione, la Fuel Cell 2 che ha mostrato segni di funzionamento intermittente per tutto questo periodo di test. Non è comunque necessaria per il lancio e già dalla FRR è stato raccomandato di volare as-is visto che si conosce la causa del problema, una piccola perdita, e la si sta monitorando con sensori adatti.
Il resto procede tutto senza inconvenienti.

Piano approvato e certificato per il volo a patto che lunedì si riesca, utilizzando l’asta, a risistemare il tubo, altrimenti non si procederà con il lancio.
Saranno tecnici Boeing di Huntington Beach a svolgere il tentativo.

Intanto ci si scherza su…

“[Global email at Boeing]
If you’ve had graduate level “poking a hose with a stick”, please respond to this email for a special assignment in Florida.
Thank you.
– The management.”

:stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

Mi sembra alquanto strano leggere che , pur avendo problemi con una full cell, la NASA voglia lanciare lo stesso.
Anni addietro, con la missione STS-83, c’erano stati problemi con una full cell e in quel caso la missione venne subito fatta rientrare per non incorrere in problemi.
Dopo i dovuti interventi venne poi fatta ripartire con la designazione STS-94.
Perchè ora si vuol lanciare anche avendo una full cell non del tutta funzionante?

Per quel che riguarda il tecnico , posto all’interno della stiva, non si potrebbe far uscire dal boccaporto delle EVA?
Per quanto riguarda l’asta da circa 5 metri, spero che sia allungabile come quella utilizzata nelle case per fare le ragnatele.

Credo che non averla funzionante e averla funzionante con certi limiti e conoscendo il problema da cui derivano questi limiti sia ben diverso. Non è specificato quale sia la grandezza della perdita ma solo che è entro le specifiche per il lancio, la cella continua a funzionare non è fuori uso.

Per quel che riguarda il tecnico , posto all'interno della stiva, non si potrebbe far uscire dal boccaporto delle EVA?

Credo che sia un pelino troppo in alto il boccaporto, che comunque è già sigillato da settimane e non credo si possa aprire da terra in quelle condizioni.

Sembra che l’annuncio sopra non abbia portati i frutti sperati… il tecnico che eseguirà l’operazione non sarà Boeing ma USA… :stuck_out_tongue_winking_eye:

mi sono sempre chiesto se il team convocato per queste evenienze dell’ultimo minuto sia un team di tecnici specializzati in riparazioni difficoltose come in questo caso, o forse vengono impiegati semplicemente specialisti della zona interessata dall’inconveniente?

Credo la seconda, in pratica o tecnici di chi ha realizzato la parte interessata o chi ne fa la manutenzione e la gestisce (e solitamente sono della stassa “casa”)

Io lo metterei nel curriculum…
“In 2008 I poked a jammed hose in the shuttle payload bay using a specially crafted hi tech stick”
Una qualifica unica…

Per quel che riguarda il tecnico , posto all'interno della stiva, non si potrebbe far uscire dal boccaporto delle EVA?

Credo che sia un pelino troppo in alto il boccaporto, che comunque è già sigillato da settimane e non credo si possa aprire da terra in quelle condizioni.

[/quote]

Effettivamente a stiva chiusa e con di mezzo il modulo Columbus, tale operazione potrebbe risultare difficoltosa o addirittura impossibile da fare; è comunque certo che bisognerà farla , in qualche modo, per poter rimediare al problema.
Giusto dire che attualmente il portello per le EVA è sigillato x il lancio, comunque, nell’eventualità si ipotizzasse il suo utilizzo, dopo i relativi controlli si potrebbe risigillare il tutto.
Dopotutto da qualche parte dovrà pur uscire!

Si ma infatti uscirà dai portelloni, ovvero da dove è entrato, lasciandoli socchiusi quanto basta per passarci, tanto allora il tubo sarà già sistemato. :wink:

Al limite gli danno un po’ da mangiare e da bere, gli mettono una tuta completa per EVA e lo fanno poi rientrare direttamente sulla ISS.
:stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ma chiuderne semplicemente prima uno e poi l’altro?

O il problema è su entrambi?

No il problema è su uno solo (sono due per lato) ma visto che sono speculari potrebbe idealmente sorgere su entrambi, quindi sono da controllare entrambi. :wink: