E’ stato definitivamente chiuso in questi giorni il volume abitabile di 48m3 del primo ATV europeo che verrà lanciato all’inizio del prossimo anno verso la ISS, la prossima volta che verrà aperto sarà solo in orbita, a bordo della ISS.
Dopo tre giorni dalla chiusura le due parti principali dell’ATV, il modulo di servizio e quello pressurizzato sono state unite definitivamente e completamente disinfettate con perossido di idrogeno.
La parte interna aveva già subito questo trattamente prima del riempimento, avvenuto con 500Kg di cibo, 80kg di vestiti e altri 700Kg con materiale vario, successivamente esperti di NASA, ESA e dell’istituto Pasteur hanno prelevato dei campioni all’interno per degli studi batteriologici.
Questa settimana sono arrivati anche i 268l di acqua, provenienti dall’acquedotto municipale di Torino e precisamente dai pozzi di corso Regina Margherita che andranno a coprire le esigenze russe, mentre per gli americani, che la preferiscono con meno residuo fisso l’acqua viene prelevata dalla fonte di Pian della Mussa vicino Venaria, sempre in Piemonte e sempre in Italia.
Una volta chiuso è stato creato il vuoto e ripressurizzato con aria “sintetica” in modo che l’equipaggio sulla ISS respiri aria pura e non contaminata, verrà poi monitorata fino al lancio per evitare che si sprigionino cattivi odori o sostanze indesiderate.
Ora il lavoro verrà alleggerito in attesa del lancio con sole 3 ore di lavoro al giorno per 6 giorni la settimana, entro fine anno verrà trasferito nel complesso per il rifornimento e prima di febbraio verrà integrato sull’Ariane 5 che lo lancerà.
ma dai prendono l’acqua dalle nostre parti? spettacolo!! certo che è incredibile quanti controlli e quanta cura occorra per un “semplice” volo di rifornimento…
Sul sito ESA c’è scritto:
Final preparations for [b]first human-rated[/b] spacecraft to be lauched from Europe's Spaceport
che tristezza, però…solo dopo decenni l’Europa è arrivata ad avere un mezzo manned… ](*,)
Non avrei mai immaginato che si rifornissero di acqua dall’Italia! E’ vero che siamo una nazione famosa per le nostre acque minerali ma da qui a pensare che rifornissimo la ISS ce ne corre! Chissà se gli americani sanno che mussa in genovese ha un significato un po’ particolare?!
Nessun problema, dato che ho già espresso il mio parere sull’ATV in passato sul Forum.
Dal mio punto di vista, personalissimo s’intende, è un veicolo potenzialmente utile ma progettato male, ovvero piuttosto che progettato male nel senso tecnico è stato male pensato.
Mi spiego meglio: l’ATV nasce come veicolo logistico della ISS in un periodo di “grandeur” dell’ESA la quale, dopo il clamoroso fallimento di programmi quali Columbus MTTF (ossia la piattaforma “free flyer autonoma”) ed Hermes si è ritrovata a doversi ritagliare un ruolo nell’ambito del vasto, e ambizioso, progetto della ISS a metà degli anni '90, con un pò di soldi prelevati da programmi precedenti da spendere.
Di qui l’idea di un veicolo logistico che fosse in grado di mettere insieme le competenze nel campo dei moduli pressurizzati con quelle in campo propulsivo per ottenere un sistema capiente ed efficace.
Peccato che sia stato progettato in maniera tale da avere poco potenziale di sviluppo, da attraccare dal lato russo (piuttosto che da quello americano) e quindi sia del tutto inutile per far passare i rack verso il Columbus (che utilizza esclusivamente dei rack come sistema primario di trasporto esperimenti), che sia un vettore a senso unico, ossia i carichi salgono e poi non scendono (a dispetto dell’inevitabile illustrazione di David Ducros che mostra un modulo di servizio dell’ATV con una capsula stile Apollo al posto del modulo orbitale).
Il successo dell’ATV??
Dipende da quanto realmente sia in grado di sostiure le Progress e da quando realmente lo Shuttle andrà in pensione, altrimenti è un “di più” utile, certo, ma molto costoso (lo paghiamo noi contribuenti).
Con i sodli spesi si sarebbero potuti fare, ma è il senno di poi, altre cose.
L’insuccesso dell’ATV??
Vederlo partire in futuro mezzo vuoto…
Trovo poi vergognoso che l’ESA “spacci” l’ATV come il “primo veicolo man rated”, non è vero dato che è stato abbondantemente preceduto dallo Spacelab.
A discolpa dell’ESA, la frase completa è “first human-rated spacecraft to be lauched from Europe’s Spaceport” quindi ci sta tutta
Per il resto concordo, alcune scelte bisognerebbe capirle fino in fondo… l’unico vantaggio che vedo nell’agganciare ATV dalla parte russa è il reboost della ISS… e forse avrei visto meglio un sistema di aggancio molto meno complicato e costoso simile a quello dell’HTV o di molti moduli COTS con il braccio Canadarm2, ma questo è probabilmente conseguenza della scelta di agganciarsi dal lato russo… forse la scelta era stata fatta in previsione di una intensa attività di collaborazione e scambio di risorse fra i partner della ISS… e in quest’ottica differenziare le risorse non sarebbe un male…
Non è detto che in una delle missioni successive si modifichi il sistema di aggancio per farlo agganciare dalla parte Americana.
Per fa questo basterebbe modificare il sistema di aggancio e installare le antenne necessarie ad uno dei due nodi.
Lo dico ma non credo proprio che questo potrà succedere però, la speranza è sempre l’ultima a morire.
Sono d’accordo con Archy che avrebbero pur potuto studiare un sistema per fare rientrare il modulo orbitante, questo avrebbe permesso di riportare a terra carichi e esperimenti vari, senza dover aspettare l’arrivo dello Shuttle.
Non ritiro i miei giudizi positivi di massima sull’ATV. Che sia molto poco rispetto alle potenzialità dell’europa, concordo. Che sia stato progettato con degli errori progettuali, posso anche fidarmi dei vostri giudizi: non conosco bene il progetto e la mia “euforia” è il riflesso ad un progetto europeo che finalmente in modo autonomo raggiunge la ISS. E dico, finalmente…
L’ATV è senza dubbio un piccolo passo dell’europa verso quella indipendenza nell’accesso allo spazio che è, al momento, la sua più grande debolezza… Sarà utile per la ISS anche per dare qualche cambio ai Progress… Vedremo…
La sostituzione che tu proponi non si può fare sostanzialmente per tre motivi:
Non è possibile semplicemente passare da un sistema di attracco ad un altro senza una riprogettazione di tutti i sottosistemi coinvolti.
Non è possibile passare dal sistema russo a quello americano anche per motivi strutturali, il portello americano è (di parecchio) più largo di quello russo il che significa sostituire interamente l’aft cone.
Non basta sostituire solo il sistema di attracco ma anche quello di rendez-vous dato che l’ATV utilizza una versione ad-hoc del sistema Kurs utilizzato da Soyuz e Progress. Passare al lato americano significherebbe avere un sistema di rendez-vous completamente nuovo, basti pensare che lo Shuttle effettua rendez-vous e docking con un misto di sistema comandato al computer per le correzioni grosse, ed a mano (con ausili elettro-ottici) per quelle piccole e l’avvicinamento finale…
Tralasciando il primo puntoo, in cui ti do pienamente ragione, per il secondo e terzo si potrebbe rimediare ugualmente.
Per quel che riguarda la parte anteriore del modulo pressurizzato non ci dovrebbero essere grossi problemi dato che, per ogni missione l’ATV viene fatto ex novo quindi basterebbe montarlo modificato. più volte abbiamo visto i Russi modificare le loro progress o Soyuz , per adattarle al nuovo tipo di missione.
Per il terzo pto, logicamente anche la ISS necessiterebbe di alcune modifiche, basterebbe far arrivare nei pressi della stazione l’ATV e poi far compiere le fasi di aggancio agli astronauti stessi; logicamente noi a parole semplifichiamo tutto, mentre nella realtà è tutto molto più complicato.
In merito all’ESA sono molto fiducioso dato che anche con l’Ariane 1-4 abbiamo visto molte modifiche e tipologie; infatti non bisogna dimenticare che le altre versioni del vettore hanno avuto origine dall’Ariane 1 , stessa cosa per il modulo ATV, Columbus e MPLM.
Gli Ariane 1-4 erano stati concepiti con un “concetto di famiglia” evolutivo ed incrementale (Ariane 5 non conta essendo un razzo completamente diverso dai precedenti con in quali condivide, praticamente, solo il nome). Non mi risulta che l’ATV abbia beneficiato dello stesso approccio progettuale…
Questo è pur vero, ma non dimentichiamo che ha MOLTO in comune con gli altri elementi costruiti qui in Italia e dall’ESA stessa quindi non escluderei a priori una , pur se remota possibilità.
Non avrei ipotizzato tale idea se non avessi la certezza di molte cose in comune tra ATV, modulo Columbus ecc…
Beh possibilità tecniche di espansione ipoteticamente ci sono, non vedo grossi problemi ad adattare il modulo di servizio ad altri scopi… se poi discutiamo di volontà… beh è un altro discorso… ma mi pare che l’ATV abbia almeno tutte le carte in regola per essere evoluto e adattato.