Prevista per il 2015 una riconfigurazione dei moduli della ISS

Wow, vedere il PMM lì fa davvero strano.
Ricordo tutto il lavoro IVA e EVA fatto per spostare il nodo 3, anche PMM richiederà qualche sforzo. Questo cmq fa capire come una costruzione a moduli come quella della ISS sia in effetti molto più difficile da riconfigurare di quello che uno sarebbe portato a pensare guardandola…

Tempo addietro, in un’altro post, avevo già espresso il mio disappunto sulla scelta della NASA di configurare la stazione nella configurazione attuale che, a parer mio, non era funzionale per un suo buon utilizzo ed un futuro possibile ampliamento.
Ora, con questo nuovo articolo, si conferma quanto da me già fatto notare.

Pur se ora felice per i futuri cambiamenti che verranno fatti, rimango comunque sempre scettico sulla nuova disposizione. Anche quest’ultima , a parer mio, risulterà poco funzionale prevedendo un più ampio fluire di velivoli automatici e non, che nei prossimi anni andranno a raggiungere la ISS.

Dal mio punto di vista bisognerebbe spostare il PMM dove attualmente è collocato il Nodo 3, e spostare quest’ultimo nel boccaporto di Nadir del Nodo 1; questa nuova configurazione permetterebbe un numero maggiore di boccaporti disponibili per i velivoli cargo automatici, ma sopratutto possibilità di ampliare in futuro la ISS con altri possibili moduli.

Per il resto, posizionerei la Cupola sul portello del Nodo 3 rivolto verso la Terra, e il PMA-2 come già previsto attualmente dalla NASA stessa.

Certo, ora qualcuno mi dirà che i tecnici NASA hanno studiato a lungo queste nuove modifiche però, se davvero fosse stato così e già all’inizio si fosse prevista una situazione del genere, fin prima della fine del programma Shuttle avrebbero dovuto dislocare gli ultimi moduli della ISS prevedendo un loro più proficuo utilizzo nel futuro.

Il problema è che, come è stato detto molte volte in altri topics, spostare i moduli da una parte all’altra o anche ruotarli di solo 90 gradi sullo stesso boccaporto non è cosa semplice. Il motivo è che questi moduli sono stati progettati e le analisi sono state fatte per una certa configurazione della ISS che poi è stata via via modificata a causa della riduzione del numero totale di moduli.
Spostare il Nodo3 dalla posizione originaria a quella attuale è costato 2 o 3 EVA molto lunghe più parecchie attività all’interno, e ora spostare PMM ne richiederà altre. Il motivo è che le interfacce tra un modulo e l’altro non sono completamente intercambiabili (per dirla in maniera semplice: per esempio le interfacce di Coumbus sono diverse da quelle di JEM e da quelle dei Nodi). Il che significa che ogni volta che si sposta un modulo bisogna riconfigurare tutte le interfacce, sia all’interno che all’esterno.

Quindi la riconfigurazione che tu auspichi potrebbe sì essere conveniente in termini assoluti se considerassimo di costruire la stazione da zero, ma siccome nella realtà partiamo dalla configurazione attuale il guadagno di tali modifiche molto probabilmente non sarebbe tale da giustificare l’enorme mole di lavoro (e tempo-astronauta) richiesta.

Al che tu potresti rispondere: “Ma allora la ISS non è davvero completamente modulare, il design è stato fatto male!”. Vera la prima, non necessariamente vera la seconda. I moduli spaziali sono qualcosa di molto più complesso di un modellino LEGO, non basta staccare qui e riattaccare là. Ogni modulo ha le sue caratteristiche che lo rendono molto diverso dagli altri anche se da fuori sembrano tutti delle grosse lattine tutte uguali :wink:

Concordo con quanto da te scritto e ne ero a conoscenza di queste caratteristiche dei moduli però, in questo specifico caso, si tratterebbe di spostare il Nodo 3 che, per quanto ne so io, dovrebbe avere le medesime caratteristiche e connessioni del Nodo 1 e 2; a ragion di fatto non dovrebbero esserci i problemi di connessione da te sopra citati.

Per quanto riguarda il modulo PMM, trattandosi di un modulo “magazzino”, le connessioni necessarie dovrebbero essere davvero minime.

Assolutamente no, i 3 nodi sono tutti diversi uno dall’altro

Buzz, potresti argomentare??? In cosa differiscono, alternativamente hai dei link ad informazioni che spiegano le differenze?

Già solo il fatto che nodo 1 sia prodotto in america e 2 e 3 a Torino…

qui comunque dice qualcosa: http://it.wikipedia.org/wiki/Unity_(modulo) nodo 1 ha 4 rack, mentre nodo 2 e 3 ne hanno 8.

Acris, il fatto che non sono prodotti nello stesso posto implica che non siano in grado di avere la medesima interfaccia?

A parte il fatto che sono moduli radicalmente differenti come progettazione e layout, è impensabile che il routing e i cablaggi siano posizionati esattamente nello stesso punto in ogni porta. Tutte le condutture e i connettori, molti esterni, sono posizionati in zone specifiche per ogni modulo e porta, pensate per la posizione cui erano destinati i moduli inizialmente. È questo che deve essere variato (anche con EVA esterne) ogni volta che avviene una riconfigurazione. Non basta che il sistema di aggancio sia il medesimo, bisogna considerare anche tutte le utenze che vanno riposizionate e riconnesse… ripeto, ancora, non è come giocare con il LEGO…

Niente da aggiungere a quello che ha scritto Alby… quando parliamo di interfacce dovete pensare a interfacce di potenza (elettrica), interfacce dati, interfacce fluidiche (aria per l’IMV, azoto, ossigeno, acqua potabile, acqua di condensa), interfacce del sistema TCS esterno (acqua e ammoniaca). Ogni modulo ha diversi rack di sistema, e quindi ha diverse interfacce verso gli altri moduli…

Buzzz eh ho fatto una domanda su una cosa che ignoravo! Spero per la prossima stazione spaziale riusciranno ad avere meno compromessi e moduli tutti standard!

Figurati, on mi sembra di averti risposto in modo sgarbato :slight_smile:

Dipende tutto da che tipo di stazione sarà, ma lo vedo improbabile.
È presumibile che moduli con esattamente le stesse funzioni avranno anche le stesse interfacce, ma siccome avranno anche delle posizioni diverse quelle stesse interfacce probabilmente saranno in posizione diversa…

Cerco di spiegarmi: siccome i moduli sono cilindrici, due moduli collegati uno in fila all’altro (parlo di due moduli semplici, con hatch sul cono in stile USLab o Columbus) possono essere connessi in 4 posizioni diverse (ruotandoli uno rispetto all’altro di 90 gradi). È impensabile mettere la prediposizione per tutte le interfacce in ognuno dei 4 lati, per motivi di peso e di spazio. Il che significa che se, dopo che ho costruito i moduli, decido di ruotarli uno rispetto all’altro di 90 gradi, devo costruire dei jumper per collegare le interfacce che prima erano una di fronte all’altra e ora si trovano a qualche metro di distanza.

E sto parlando semplicemente di collegare gli stessi due hatch ma di ruotarli di 90 gradi, immagina cosa succede se giri il modulo di 180 gradi longitudinalmente e lo colleghi sull’altro hatch. Devi sempre pensare che si deveono minimizzare il peso e il volume occupato. Quindi si montano solo e solamente le interfacce che servono per il modulo, sapendo cosa c’é dentro e a cosa ogni cosa va collegata. Immagina ad esempio che USLab abbia un cavo LAN che va verso il Nodo2. È impensabile che abbia anche un altro cavo LAN esattamente uguale che va sull’hatch opposto (quello verso nodo 1) ma che è scollegato. Il che significa che se per qualche motivo dovessimo ruotare USLab di 180 gradi, dovremmo portare tutte le interfacce da un lato all’altro, il che significa che gli astronauti a bordo dovrebbero portare tutti i cavi da una parte all’altra. Ora prova ad espandere questo discorso a tutte le possibili interfacce di cui ho parlato sopra e capisci di quanto lavoro si tratta :slight_smile:

NB: questo non vuol dire che la stazione non sia modulare. Le riconfigurazioni si possono fare, ma richiedono parecchio lavoro…

No no scusami :slight_smile: il fatto e’ che ero abbastanza sorpreso.

Immagina ad esempio che USLab abbia un cavo LAN che va verso il Nodo2. È impensabile che abbia anche un altro cavo LAN esattamente uguale che va sull'hatch opposto (quello verso nodo 1) ma che è scollegato.

Si e’ una cosa molto complessa! Tuttavia rifiutavo l’argomento tale per cui dato che pezzi diversi erano costruiti in luoghi diversi, allora fossero incompatibili.

Capisco il discorso di laboriosita’ nella riconfigurazione, che hai spiegato benissimo nel tuo post, ma qual e’ la ragione per cui:

Stai dicendo che la configurazione e’ diversa, ma potenzialmente potrebbero essere (con grande spreco di EVA e simili) resi tutti uguali o e’ comunque impossibile scambiarli fra loro anche teoricamente?

Innanzitutto il Nodo1 è completamente diverso dagli altri 2, in quanto è stato fatto da un’azienda diversa. Anche la struttura è completamente diversa (è in parte grazie alla maniera innovativa in cui è stata fatta la struttura di Nodo2, la quale ha permesso un risparmio di peso considerevole, che l’Alenia ha vinto il contratto).

Per quanto riguarda le differenze tra Nodo2 e Nodo3, non ti so dire nello specifico. Credo che abbiano cambiato qualcosa durante il design del Nodo3 in base alle lessons learned dal Nodo2. E poi sicuramente, come ho scritto sopra, sono stati configurati in modo diverso.

Sul “potenzialmente resi uguali” non ti so rispondere con certezza. Quello che so è che ogni modulo ha chilometri di cavi e tubi al suo interno, che sono stati assemblati a terra prima di completare la struttura secondaria e di montare i rack sopra questi cavi e tubi. Spostare tutte queste potrebbe addirittura non essere possibile a meno di non smontare il modulo daccapo per accedere a ciò che al momento è nascosto, e di sicuro anche se possibile richiederebbe un sacco di tempo e risorse, che vanno sempre soppesate a fronte del guadagno ottenuto con la riconfigurazione.

Per esempio non c’era nessun bisogno di rotare il nodo3 di 90 gradi, quello che serviva era solo spostarlo da un hatch di Nodo1 all’altro. La rotazione di 90 gradi è stata praticamente imposta dal crew office per avere cupola che guardava verso terra. E anche in quel caso è stato più semplice ruotare Nodo3 di 90 gradi piuttosto che spostare cupola da un hatch all’altro…

Questo per lui non è accettabile come ti ha già ribadito più volte…

Polemiche a parte, la variazione del centro di massa che ovviamente si crea spostando i moduli è un grosso problema o essendo la variazione più piccola di quando per esempio c’era attaccato un orbiter tutto di lato le Reaction Wheel di bordo sono in grado di correggere senza problemi il tutto?

Ciao

Raffaele

Domanda interessante, a cui non so rispondere :slight_smile:
Credo che questa sia una delle cose tenute in conto durante il trade-off, ma non so esattamente che impatti possa avere spostare leggermente il centro di massa…

Dopo una lunga elucubrazione, in merito a questo argomento, sono tornato alla ribalta con le mie idee poichè sono fermamente convinto della loro correttezza e della loro fattibilità indipendentemente da quanto deciderà la NASA per il prossimo futuro.

Giusto quanto espresso da altri soci del forum qui sopra però non bisogna dimenticare che in origine sia il Nodo 1, sia il Nodo 2, erano stati realizzati per ospitare anche altri moduli che successivamente, a causa dei tagli di bilancio, vennero eliminati dal progetto.

Questo mi porta a pensare che i boccaporti realizzati per questi moduli sono stati comunque realizzati predisposti con le necessarie connessioni per tutti i sistemi necessari e che, quindi, potrebbero tranquillamente ospitare sia il Nodo 3, sia il PMMcome da me proposto.

Non bisogna infatti dimenticare che nel portello di nadir del Nodo 1 avrebbe dovuto trovare posto il modulo Hab; volete voi che per questo non fossero già previste tutte le connessioni che risulterebbero necessarie? Guatando con attenzione le foto riprese all’interno del Nodo 1 si possono vedere, sul portello preposto, le scritte che indicano la posizione dell’Hab poi eliminato.

Stessa cosa è valida per il Nodo 2. Anche in questo era stato previsto l’aggancio di Centrifuga e, come già fatto notare tempo addietro, anche in questo, in vicinanza dei portelli, sono ben visibili le scritte che indicano la presenza dei moduli sopra indicati. Che poi questi moduli non siano mai stati portati in orbita è un’altra cosa però, come già detto, le connessioni necessarie saranno comunque state inserite poichè già previste nel progetto originale.

Basandomi sulla configurazione originale della ISS e sul fatto che i primi moduli siano stati realizzati prima dell’eliminazione degli altri moduli ( Hab, Centrifuga, ecc), ritengo più che certa la presenza delle connessioni necessarie per un corretto funzionamento di altri moduli che verranno collegati a questi boccaporti. Certo, ogni spostamento richiederà varie EVA per quanto concerne le connessioni esterne, però questo non potrebbe impedire una diversa configurazione rispetto a quanto già studiato dalla NASA.

Credo sia necessario ribadire un concetto, nessuno sopra ha scritto che questi e altri spostamenti non siano possibili, anzi. Il problema, come già ribadito è tutto di bilanciamento fra costi e benefici… alla fine tutto è riconducibile a questo…
Sicuramente su tutti i moduli sono più o meno installabili le connessioni necessarie, ma se devo mettere un modulo che ha certe connessioni, sparo, in basso a destra, con un altro che le ha in alto a sinistra, dovrò pensare a dei jumper o delle prolunghe, e quindi della EVA… e non è neanche banale dire, “allora lo giro di 180°”, come giustamente detto da Buzz…
Il discorso sta tutto qui… poi avendo tempo e risorse illimitate posso anche smontare e rimontare la ISS a forma di 8… ma deve esserci un buon motivo per farlo…
Inoltre ribadisco quanto detto infinite volte in passato… se anche su nodi e moduli vari ci sono i “buchi” per i portelli, diversi di essi con il tempo e le varie riconfigurazioni della ISS sono stati chiusi e disabilitati per essere utilizza ad altri scopi…
Infine, io non sarei comunque così certo che le utenze inizialmente previste per i moduli non realizzati siano oggi ancora lì “chiuse”… probabilmente non ci sono mai state, essendo queste solitamente installate con alcune EVA in orbita poco tempo prima dell’arrivo dei moduli destinatari… oppure tali utenze potrebbero essere state reindirizzate nel tempo ad altri usi sapendo che l’uso cui sarebbero state destinate era ormai decaduto…
Insomma io andrei molto cauto con queste semplificazioni estreme, non basta un adesivo all’interno dei moduli per attaccarne altri all’esterno… :wink:

Sono punti di vista differenti!