Primi dati di un asteroide vicino alla Terra

Per la prima volta una missione spaziale è riuscita a catturare immagini e dati di uno degli asteroidi vicini alla Terra, i cosiddetti Near Earth Object considerati a rischio di un eventuale impatto.

La missione Hayabusa (’‘falcone’’), lanciata nel 2003 dall’Agenzia spaziale giapponese JAXA, ha inviato le prime foto e i dati sulla composizione dell’asteroide Itokawa, meritandosi così uno speciale sulla rivista Science. L’asteroide Itokawa era stato scoperto grazie al programma Linear (Lincoln Near-Earth Asteroid), specializzato nel controllare gli asteroidi più vicini alla Terra, segnalando quelli che potrebbero essere una potenziale minaccia per il nostro pianeta e perciò osservati costantemente da una rete di osservatori in tutto il mondo. Finora nessuno di questi asteroidi era mai stato raggiunto così da vicino da un veicolo costruito dall’uomo.

Lungo circa 500 metri, Itokawa ha una forma allungata ed è costellato di protuberanze. Secondo il responsabile della ricerca, Akira Fujiwara, dell’Istituto di Scienze spaziali e astronautiche della JAXA, l’aspetto di Itokawa ricorda quello di una lontra, con una ''testa"piccola e un ''corpo" massiccio. Finora la struttura degli asteroidi è stata un mistero per i ricercatori, ma grazie ai risultati di queste osservazioni, secondo Fujiwara, ''potremmo dire di avere un’immagine reale del tipo più comune di asteroidi nella regione vicina alla Terra".

Itokawa risulta essere un vero e proprio fossile del Sistema Solare, grazie al quale sarà possibile saperne di più anche sulla formazione della Terra. La sua composizione, nella quale dominano i minerali olivina e pyroxene, è molto simile a quella degli asteroidi rocciosi che in passato hanno bombardato la Terra. A differenza di asteroidi più grandi, come Eros, la sua superficie non è coperta dalla regolite, ma questo materiale è ancora in via di formazione.

'‘Finora non avevamo mai avuto un incontro così ravvicinato con un asteroide tanto piccolo", ha osservato il geologo Takahiro Hiroi, della Brown University, uno dei maggiori esperti internazionali sulla composizione degli asteroidi. Lo spettrometro a bordo della sonda Hayabusa ha segnalato che, oltre a olivina e pyroxene, l’asteroide contiene anche plagioclase e ferro metallico. Questi primi dati sono stati quindi confrontati con quelli relativi alla composizione dei frammenti di asteroidi finora scoperti sulla Terra. In questo modo i ricercatori hanno potuto stabilire che la composizione dell’asteroide Itokawa è molto simile a quella delle condriti del tipo LL, un tipo di meteoriti rocciose molto comune sulla Terra. E’ emerso così che Itokawa proviene dalla parte più interna della fascia di asteroidi che si trova fra la Terra e Marte.

I dati hanno anche permesso di descriverne la superficie dell’asteroide: per la maggior parte è costellata di rilievi, che si interrompono soltanto in un’area più piatta chiamata Mare delle Muse. Causa di questo aspetto non omogeneo potrebbe essere, secondo i ricercatori, il risultato di un passato nel quale l’asteroide è stato bersaglio di impatti di meteoroidi e particelle di polvere. Tutte le sue caratteristiche, rendono questo asteroide molto simile a quelli che in passato hanno bersagliato la Terra. Gli esperti sono convinti che, oltre a fornire nuovi elementi per ricostruire il passato del pianeta, le informazioni prodotte da questa missione permetteranno di pianificare future missioni dirette ad asteroidi.

Intanto una equipe internazionale di ricercatori dell’Università dell’Ohio ha scoperto in Antartide tracce del meteorite il cui impatto con la Terra creò un cratere grande due volte la Svizzera e fu probabilmente la causa della maggiore estinzione di esseri viventi nella storia del pianeta: 250 milioni di anni fa furono distrutte dal 70 al 90% delle specie viventi. Dopo quella estinzione, la Terra conobbe il regno dei dinosauri, cui pose fine a sua volta, dopo circa 175 milioni di anni, un altro fenomeno analogo. Il meteorite gigante fu il responsabile della estinzione più catastrofica della storia, quella dell’era geologica chiamata Permiano-Triassico. Il 90% delle specie marine e il 70% di quelle terrestri scomparvero, a causa dell’impatto oppure della nuvola di polvere sollevata che creò una sorta di notte perenne intorno al pianeta o per i cambiamenti climatici innescati dall’impatto. La caduta del meteorite avrebbe altresì innescato il frazionamento progressivo di Gondwana, il supercontinente che riuniva le terre emerse dell’emisfero sud (oggi, Africa, Sud America e Australia).

da Newton