Progetto Protostar

Per studiare l’Universo bisogna sviluppare tecnologie estreme, capaci di raccogliere i segnali, debolissimi, provenienti dallo spazio profondo. Tecnologie utili anche per la società, come dimostra un recente progetto che coinvolge l’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica.Si chiama Protostar ed è stato approvato e finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.

Per saperne di più abbiamo parlato con Piero Salinari dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri.

Parliamo del progetto Protostar, nato per costruire nuovi telescopi per osservare l’Universo lontano e dal quale si potranno realizzare apparecchiature per sfruttare l’energia solare. Come si passa dai telescopi allo sfruttamento dell’energia solare, qual è il legame?

“Il legame sono i grandi specchi. Gli astronomi hanno bisogno di grandi specchi per fare i telescopi del futuro e guardare sorgenti debolissime all’alba del nostro Universo. Nell’inventarsi tecniche per fare questi specchi, alcune sono poi utilizzabili semplicemente per concentrare l’energia solare e produrre energia elettrica dal Sole.”

In pratica quali sarebbero i vantaggi per tutti noi?
“Se si riuscisse davvero a rendere competitiva economicamente l’energia prodotta dal Sole, che come sappiamo in Italia non manca,e sostituire in larga misura o addirittura totalmente i combustibili fossili, tutti noi sappiamo che enorme risparmio ci sarebbe. Non solo di soldi ma anche di inquinamento, di effetti secondari e via dicendo. Quindi sarebbe una grande e importante evoluzione.”

Per questo progetto c’è una collaborazione anche con altri enti importanti…
“Certamente. I progetti strategici di cui stiamo parlando sono finalizzati proprio a stimolare la collaborazione tra gli enti di ricerca e l’industria. Nel nostro caso la collaborazione avviene tra l’INAF e l’ENEL, la ditta che produce energia elettrica in Italia,e la Galileo Avionica che è un’industria spaziale avanzata nell’ area fiorentina.”

Chiudiamo ricordando che un altro progetto dell’INAF, il progetto Waterfall, ha superato la selezione del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, e ha ottenuto il successivo finanziamento. Per la ricerca astrofisica italiana è sicuramente un buon momento.

Luca Nobili
tratto da http://www.cieloblu.it/