Propulsione Nucleare Spaziale

Ma allora hanno ragione i complottisti che sostengono che le grandi aziende tengono nascoste le tecnologie. :help:
Fino a ieri se qualcuno mi avesse detto che era pronta una cosa del genere gli avrei dato dell’illuso ingenuo nel migliore dei casi. Ho sempre sentito affermare dai fisici che siamo ancora a 30-50 anni dalle prime centrali a fusione.
A sto punto non mi resta che aspettare che la Boeing ci presenti un Millenium Falcon!!! :stuck_out_tongue_winking_eye:

c’era un articolo molto interessante su Nature l’estate scorsa sulle architetture alternative al classico tokamak per la fusione nucleare
http://www.nature.com/news/plasma-physics-the-fusion-upstarts-1.15592

facendo una battuta scontata si potrebbe dire che hanno fatto reverse engineering :stuck_out_tongue_winking_eye:

possibile che abbiano scoperto l uovo di colombo anni fa e zitti zitti abbiano proseguito lo sviluppo più promettente magari mentre altri spendevano molti più soldi in un binario morto .

comunque se lo rendono noto così presto ,quando il greggio va a picco e il M.O è in subbuglio , vuol dire che condivideranno la tecnologia cosa non scontata

da profano spero che non sia una bufala come quando avevano annunciato neutrini superluminari

comunque la fusione nucleare in laboratorio con risultanza positiva di energia e stata fatta negli anni 90 in un esperimento al quale ha collaborato un italiano: Enzo Bertolini ora direttore dell osservatorio di Saint Bartelemy in val d aosta.
http://www.oavda.it/italiano/contatti/documents/EBCurriculuminItaliano_000.pdf

Le reazioni sono un po’ freddine, soprattutto perchè non vengono date spiegazioni tecniche, anche sommarie

http://www.lescienze.it/news/2014/10/18/news/reattore_fusione_nucleare_compatto_lockheed-2336252/

Strano che una azienda come Lockheed senta il bisogno di fare annunci del genere. Un prodotto simile, o ce l’hai o non ce l’hai. Avessero un prototipo dimostrabile, potremmo ragionare sull’industrializzazione; ma così è un pò poco, ha ragione Zunger. Insomma, finchè non funziona con guadagno superiore a 1, restiamo scettici.

Forse li hanno spesi meglio …

Mi ricorda un certo Rossi alcuni anni fa …
Che dire, tutto il mondo è paese.

Aggiungerei anche questo per gli amici del CICAP : se la ricerca privata e quella militare sono quelle che dispongono dei maggiori fondi e necessitano del requisito di segretezza, quanto pesa il ruolo del peer review system nel processo di innovazione?

Forse ti riferivi a questo: http://www.nasa.gov/topics/technology/features/ntrees.html#.VE03URYscmE
citato anche in questa raccolta di concepts http://www.space.com/21519-nasa-fusion-rocket-space-exploration.html

Niente bombe all’idrogeno in uscita, ma comunque un motore “a scoppio” che dovrebbe emettere radiazioni pericolose (dunque veicoli con i propulsori molto lontani dal vano equipaggio e dagli strumenti sensibili).

Scusa non ho capito :flushed:

Si chiama ricerca applicata, destinata a produrre qualcosa, pertanto se il qualcosa non funziona, lo studio si vanifica da solo e non ha bisogno dell’avvallo del mondo scientifico.
La ricerca pura invece scende nell’intimo della materia alla ricerca delle leggi di base. E’ ben noto che privati e militari lasciano questo campo ai governi, perché non da introiti a breve-medio termine. Potendo guardare al come poi spendono i soldi per la ricerca, non dimentichiamoci che occorrono strutture, macchinari, materiali, energia e personale. Quest’ultimo punto potrebbe essere uno dei motivi di maggior costo, perché i ricercatori devo essere ben pagati, altrimenti fanno alla svelta a trovarsi un finanziatore più generoso. Anche qui il personale costa… se poi ne hai tanto…

Premetto che non sono sicuro di aver capito cosa intendi, e che pur essendo iscritto al CICAP non ne rappresento certo la posizione ufficiale.
Nel merito, la peer review è un semplice anello nella catena di quel processo chiamato “metodo scientifico”.

  1. Si osserva un fenomeno
  2. Si formula un’ipotesi su come e perchè tale fenomeno avvenga
  3. Si sottopone detta ipotesi alla verifica sperimentale (ed esiste una enorme letteratura su come ideare un buon test sperimentale, cosa niente affatto secondaria)
  4. Si pubblicano le conclusioni della sperimentazione con tutte le informazioni a corredo
  5. Una comunità di pari (cioè persone esperte nella disciplina in cui lo studio ricade) verificano la pubblicazione e provano a ripetere l’esperimento
    Quando il punto 5 raggiunge un consenso molto alto tra gli studiosi, allora si può ritenere che la pubblicazione/studio sia al momento la miglior spiegazione del fenomeno osservato.

La Peer Review non è obbligatoria per nessuno: tu, io, il Governo del paese X, chiunque può decidere di investire i risparmi di una vita in un progetto/idea completamente sballato o perfettamente funzionante, e tenersi ogni dettaglio per sè. Non applicare la peer review su progetti militari tenuti segreti, o su scoperte sempre compiute da militari e/o aziende è del tutto accettabile e non rende tali scoperte meno vere (posto che lo siano). Sicuramente però il non sottoporre a processo di valutazione scientifica completa una certa affermazione non aiuta a scoprirne eventuali debolezze/mancanze, e impoverisce il concetto stesso di “sapere dell’umanità”.

La peer review è solo un metodo per aggiungere un pezzo del grande puzzle delle “verità”.
Questo puzzle si arricchisce via via con nuove scoperte, ma i tasselli sono “accettati” solo se superano un processo di verifica scientifico. Il metodo scientifico, spesso attaccato proprio da chi vedrebbe scoperte le proprie baggianate per quello che sono, sebbene non garantisca in modo assoluto e definitivo di giungere alla conclusione esatta, è ad oggi la migliore strategia per minimizzare il numero di falsità e di fuffari in circolazione. Il resto sono chiacchere da bar.
Infine vorrei aggiungere che non sono solo le teorie verificate con successo ad essere importanti: anche le ipotesi non verificate, cioè risultate errate/false se vagliate con il metodo scientifico, contribuiscono alla conoscenza diffusa: sapere che una certa affermazione/ipotesi X è falsa o solo parzialmente applicabile chiude la porta al dispendio di risorse umane ed economiche tese alla sola verifica dell’aria fritta.

Se poi tu, Peter Pan, sei a conoscenza di un metodo efficace di quello scientifico per raggiungere il comune (spero) fine di vivere una vita basata su meno falsità possibile, non hai che da illustrarlo nel dettaglio.

Ares scusa ma e’ pieno di aziende private che producono tantissima ricerca e papers

Ti ringrazio per questa bellissima risposta, stimolo di tante riflessioni.

Questa mi pare una palese provocazione, comunque se mi dovesse venire in mente qualcosa di meglio non mancherò.

La mia domanda non pone in dubbio i principi del metodo peer review, che al momento trovo lo strumento migliore di verifica concepibile, ma quanto sia possibile caricarlo del valore assoluto con cui spesso viene chiamato in causa tutte le volte che si voglia giudicare i frutti di ricerca privata o militare che non passano al vaglio di peer review pubblicate. Credo inoltre che l’efficacia dello strumento dipenda strettamente dal metodo di selezione del campione di pari, in base alla competenza ed alla neutralità rispetto all’argomento da giudicare. Se mi permettete il paragone, anche le teorie di Galileo furono giudicate da un tribunale di pari, o almeno così pensava la Chiesa a quel tempo.

Dei prelati li consideri ‘pari’ di Galileo? Occhio, che con considerazioni del genere rischiamo di confonderci coi fuffari (cfr. ‘credo del fuffaro’, paragrafo 36:

.…tirate in ballo Galileo, poiché era stato ostacolato in ogni modo, pur avendo pienamente ragione: attenzione però che dovete essere abili nell’esporre tale argomentazione, perché essa è sì calzante, ma all’incontrario, nel senso che vi dà torto marcio.
Infatti Galileo aveva in mano solide prove e fu osteggiato non da altri scienziati ma da Santo Uffizio e Inquisizione e solo per questioni riguardanti la religione e la lettura letterale della Bibbia: nel vostro caso, quelli che hanno in mano delle prove sono coloro che non accettano le vostre fanfaluche e siete voi che rifiutate tali prove appunto per la vostra cieca e incrollabile fede nell’esistenza del Mega-Complottone Globale e Totale di turno.

http://photobuster.blogspot.it/p/il-credo-del-fuffaro.html

Per quanto mi riguarda che ci siano segreti industriali o meno, se si dimostra di essere in grado di fare una cosa mai fatta da nessuno è più che sufficiente, non occorrono peer review e le revenue sono salve.
Mi spiego meglio se dici di essere in grado di andare su marte in un mese: o mi spieghi come lo vuoi fare e quindi posso analizzarti con il metodo scientifico e le peer review oppure lo fai e basta senza dirmi come: per me vale lo stesso.
Ma visto che qui si dice che si possono fare le cose ma non si spiega come e non lo si fa allora non sono più d’accordo.

Pienamente d’accordo, infatti per ora non ci resta che aspettare e vedere.
La sola cosa che mi suona un po’ strana è che stiamo parlando di Lockheed Martin, che ha alle spalle una storia di un certo tipo. Sparare una cosa del genere senza avere un fondamento solido non sarebbe una gran mossa pubblicitaria nel lungo termine…

Mi viene da dire LOL :stuck_out_tongue_winking_eye:

Concordo su tutto. Ma come dimostri che lo hai fatto? Non è una provocazione, il punto credo che sia proprio questo.

mandi qualcosa in orbita? la mandi sulla luna? la mandi su marte? non per forza uomini eh

Beh, nel caso della fusione per esempio potresti iniziare dando energia elettrica a una città… direi che sarebbe abbastanza evidente come dimostrazione

Lol. Ok