Prossima conferenza di Obama

Interviene Buzz Aldrin dalla Nuova Zelanda:

“Sto lavorando per uno space summit con il Presidente il 15 aprile in Florida.
La mia speranza è quella di aiutare i suoi collaboratori a trovare un compromesso con il Congresso per far si che la NASA intraprenda un meraviglioso percorso per i prossimi 10 anni.
Dopo potremmo sviluppare quelle iniziative che io spero il Presidente scelga e che lo faranno entrare nella storia, come per esempio una base permanente su Marte.”

Il titolo di un libro di Aldrin mi sembra appropriato per commentare questa sua dichiarazione: Return to Earth.

Paolo Amoroso

…chissà…magari Obama tira fuori dal cilindro la mars direct. A quanto ne so è un’operazione temporalmente molto estesa, che splamerebbe i costi su un notevole lasso di tempo e la cui tecnologia (parlo della produzione del propellente dalle risorse in loco) sarebbe già disponibile. Tornare sulla luna oltre che costoso sarebbe stato un inutile esercizio tecnologico visto che a) ci siamo già stati e b) apprenderemmo da un presidio lunare molto più di quanto abbiamo già appreso dalle missioni Apollo e dalla ISS ? Secondo me vale la pena spendere soldi dei contribuenti solo per allargare le frontiere. Tutto il resto è un costosissimo sfoggio di retorica.

Più che altro forse è Buzz che dovrebbe tornare sulla terra.

solo che bisognerà attraversare, in 10 anni, oltre la presente altre due presidenze e rinnovi del Parlamento. Con l’attuale situazione sociale e politica un programma spaziale così diluito quante possibilità potrebbe avere di restare integro e non castrato strada facendo?

Poche.
Una delle accuse fatte a Bush fu che Costellation avrebbe dovuto attraversare almeno tre diverse amministrazioni prima di arrivare in porto.
Ora il buon Buzz ci viene a dire che Obama dovrebbe pensare a un programma con obiettivi altrettanto distanti?
Non prendiamoci in giro.
Aldrin è soltanto un vecchio signore un pò originale;
quello che dice “fa colore” per il suo passato,ma non va minimamente preso sul serio.
Per il resto cosa volete che dica Obama?
Magnificherà la sua decisione di affidarsi ai privati e di abbandonare ogni tentativo di estendere le missioni manned oltre il LEO,infiocchettando di retorica “buonista” quello che con ogni probabilità è un errore epocale.
Perchè affidarsi ai privati ha senso solo se dall’altro lato ci si concentra sull’esplorazione con un serio e fattibile programma umano,altrimenti è soltanto un chiudere la baracca.

Quoto al 1000

Oltre il LEO non c’è nulla ed a essere pignoli cosa si stà studiando per rimpiazzare ISS dato che il 2020 non è poi cosi lontano?

Siamo sicuri di quello che si dice che la struttura può reggere sino al 2028? o incorriamo in un management sbagliato ed assisteremo ad un Challenger o Columbia ma questa volta in LEO?

Io spero che la ISS non venga mantenuta in vita fino al 2028.
In realtà la struttura probabilmente è quello che reggerà meglio al tempo. Pensate a tutti i componenti elettronici che si usureranno, ma che soprattutto saranno obsoleti perché lo sono già ora! Sulla stazione spaziale i processori sono dei vecchi 386 che saranno anche affidabilissimi (non ho dubbi), ma ci pensate voi a recuperare un 386 in buone condizioni nel 2028?
E poi c’è la degradazione dei pannelli solari e di tutte le vernici e quindi il variare dei coefficienti di assorbanza ed emittenza delle superfici. Sarà quasi naturale mantenere la ISS fino al 2020, ma per mantenerla fino al 2028 occorrerebbe una manutenzione del tipo: “tolgo questo modulo e ne metto uno nuovo”

Sui privati per ora sono ottimista, quello che manca è il progetto di un vettore nuovo da iniziare già dal 2011

Lori Garver parlando al Goddard Symposium questa settimana, tra le latre cose ha detto:

“NASA heavy-lift program starts now under new plan; would not have started until >2015 under old plan.”

se si scoprisee che la Luna, Marte o i satelliti dei pianeti esterni avessero vasti giacimenti facilmente sfruttabili di minerali preziosi come oro, platino, titanio, uranio il cui valore coprirebbe di gran lunga i costi per prelevarli molto probabilmente i piani della Nasa e non solo di essa cambierebbero istantaneamente.

se si scoprisse una cosa del genere, la nasa potrebbe pure smettere di preoccuparsi di progettare una vettore…

arriverebero fior di privati che in 6 mesi starebbero già li, sulla luna, a gettare i paletti delle “proprietà”

per dire che se ce un interesse economico, i soldi per lo sviluppo diventano l’ultimo dei problem! ( guarda le megapiattaforme petrolifere! )

La Garver,che a quanto è dato a capire è molto più di Bolden la vera “anima nera” di tutta la faccenda,dovrebbe spiegare cosa ci mette in cima all’ “Heavy lift” e quanto “Heavy” sarà questo vettore.

Piccolo sfogo: Vogliamo risposteeeeeee! Fine sfogo
Ma riguardo ai progetti futuri nuovi con partner internazionali si sa qualcosa?

A parte la iss ?
No,anche perchè non c’è alcun progetto.

Pazienta mio giuvine Padawan…
Pazienta!

Ho trovato un PDF con i grafici che la Garver ha presentato al simposio, rappresentano le due timelines, quella nuova e quella del CxP.

Spiccano alcuni elementi:

  • la nuova è molto più impegnata della seconda
  • ISS fino al 2028, contro il 2016
  • HLV R&D già dal 2011

In alegato…

Lo sviluppo di un HLV per fare cosa? Non vorrei il solito progetto che deriva da motivazioni politiche e di cui si cerca a posteriori uno scopo…

Quoto artax…
ben venga lo sviluppo di un HLV (dopo 40 anni), salvo poi ritrovarci con un razzo e accorgerci che quello che vorremmo metterci sopra pesa troppo… :stuck_out_tongue:

OT
“could falcon 9 launch oNion?” qui c’è da sbellicarsi XD XD XD
http://forum.nasaspaceflight.com/index.php?topic=16319.0

è chiaro che uno dovrebbe avere una vaga idea di cosa metterci sopra. :smiley:
Mi spiego meglio: per poter fare qualcosa in più rispetto al programma Apollo andando sulla Luna, per poter andare su un asteroide o per fare le prove generali per andare su Marte è chiaro che occorrono più lanci, quindi un tipo di architettura modulare per le nuove “planetonavi” è necessaria.
Il problema da porsi è quanto dovranno essere grossi questi moduli (quindi quanto grosso dovrà essere il lanciatore) e quanti moduli occorreranno (quanto economico dovrà essere il lanciatore). Cosa che, da decidere ora, non è banale anche considerando che dovrà essere, per più ragioni, un percorso flessibile.
Ma aldilà dell’esplorazione umana un HLV potrà essere utilizzato per lanciare satelliti di missioni scientifiche verso altri pianeti. Pensate per esempio ad una navicella sample return verso Marte.
Avere un HLV, pur orientato all’esplorazione umana, avrà ricadute anche per l’esplorazione planetaria in generale, oltre a poter essere utilizzato per lanci multipli di satelliti in tempi di magra. Almeno, questo è quello che penso in linea generale.
La soluzione dovrebbe/potrebbe essere un HLV flessibile nella configurazione, come lo sono la maggior parte dei lanciatori. Una delle pecche dello shuttle, quando lo spacciavano come lanciatore a basso costo, era proprio questa mancanza di flessibilità.