Si potrà così esplorare il cosmo come ci hanno mostrato serie e film di fantascienza?
Si dorme e quando ci si sveglia siamo arrivati…ma sono trascorsi decenni da quando siamo partiti!
“Esperimenti di animazione sospesa sugli uomini sono imminenti”. Lo ha annunciato sulla rivista “New Scientist”, Hasan Alam, chirurgo del Massachussets General Hospital di Boston che sta sperimentando su cavie animali delle nuove tecniche di ibernazione dei corpi. Fino a oggi la tecnica di ibernazione è stata sperimentata su almeno duecento maiali con un tasso di successo del 90%. E tutti gli animali che sono stati sottoposti al trattamento non hanno evidenziato particolari reazioni negative.
“Sono imminenti esperimenti di questo tipo sull’uomo - ha detto Alam - Credo che tecnicamente possiamo riuscire a fare la stessa cosa”. Questa tecnica rappresenta un obiettivo importante per la chirurgia. Riuscire a mantenere in stato di animazione sospesa un organismo vivente che ha subito gravi traumi (per esempio lesioni da arma da fuoco o gravi emorragie toraciche) significa aumentare in maniera esponenziale le possibilità di intervento e le chance di salvarlo.
Il gruppo di ricerca del Massachussets General Hospital fino ad oggi ha ottenuto risultati significativi negli animali. Nel corso degli esperimenti infatti i ricercatori sono riusciti ad abbassare la temperatura corporea degli esemplari fino a circa 10°C - una temperatura che i medici di pronto intervento definiscono “ipotermia profonda” - per un periodo di almeno novanta minuti. Non si tratta di un record assoluto. In precedenti esperimenti, ricercatori di Seattle erano riusciti a mantenere in stato di animazione sospesa dei topolini per almeno sei ore.
Novanta minuti sono però sufficienti per intervenire chirurgicamente e suturare le eventuali ferite. In effetti Alam e i suoi colleghi non hanno solo verificato la loro tecnica su animali sani, ma anche su animali ai quali erano state praticate delle ferite che simulassero quelle causate da traumi gravi.
La riduzione della temperatura corporea da 37°C a 10°C viene ottenuta iniettando nelle vene dei maiali la soluzione che viene già impiegata per la conservazione degli organi destinati a trapianto. La stessa tecnica viene usata oggi nel corso dei trapianti di cuore, durante l’intervento la temperatura corporea del paziente viene portata a 18°C per quarantacinque minuti.