Quest Airlock EVA hatch thermal cover

Visionando le foto della Exp 24, ho notato un particolare alquanto strano che ha subito destato il mio interesse. Come si può ben evincere dalla fot,o sulla parte esterna della cover che viene utilizzata per proteggere il portello di EVA, c’è una sorta di bruciatura o similare; da che cosa è stata prodotta questa?

Senza alcun dubbio non era o non è niente di particolare però, sarebbe interessante capire che cosa l’abbia prodotta e perchè solo in quel preciso punto.


Mh. Domanda interessante. Ho trovato solo questo thread di CollectSpace che ne parla, ma senza arrivare a nulla di certo.

Proviamo a chiedere a Mike Fincke?

Anche Wikipedia parla dell’effetto dell’ossigeno atomico: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Expedition_24_Wheelock_Egresses_Hatch.jpg

[...] Notice what looks like scorch marks on the hatch thermal cover, the effect of vacuum and atomic oxygen on the threads and thread sealant used on the thermal cover. [...]

EDIT: Wikipedia riprende proprio la descrizione originale della foto: http://www.nasa.gov/multimedia/imagegallery/image_feature_1740.html

Forse sarà un esempio banale però questo tripo di “bruciatura” si può notare anche nell’utilizzo della carta forno; anche in questo caso si notano, alcune volte, lembi della carta più “bruciati” rispetto al resto. Nello specifico caso della carta forno, potrebbe essere causato da una diversa temperatura del forno in determinati punti?

Un tale effetto, nel caso della foto, potrebbe essere dovuto da “spifferi” di temperatura come si notano solitamente in corrispondenza di porte e finestre?

Visionando altre foto della ISS non ho notato altre parti con il medesimo ,“problema”.

Se la memoria non mi inganna il senso di marcia della ISS, sulla sua orbita, dovrebbe essere con i moduli russi rivolti verso il davanti (parte posteriore modulo Zvezda). Se così fosse, visionando altre foto di precedenti missioni, la cover del portello di uscita per le EVA dovrebbe essere rivolto verso il “davanti” del senso di marcia e quindi le macchie di bruciato sulla cover potrebbero anche essere causate da un’infiltrazione e un conseguente attrito con l’atmosfera rarefatta che dovrebbe esserci a quell’altezza, o comunque con l’ossigeno atomico come già citato in altre parti su internet.

Se questa mia elucubrazione fosse corretta si potrebbe ipotizzare la possibilità che altre parti della ISS, sempre ricoperte da coperte termiche simili, potrebbero essere soggette a questo tipo di “problema”.

Il quesito che mi pongo in merito a questo è: " questo tipo di attrito causa una deficienza nelle caratteristiche dei materiali? Il fattore di protezione rimane sempre alto o va diminuendo? Le parti sottostanti rimangono sempre adeguatamente riparate?"

Solitamente è il segmento US davanti, in questi giorni (8-12) è davanti il RS per le manovre delle Progress (sembra).

Bravo Fil.
Direi mistero risolto.

Buonasera. Qualcuno sa se la concentrazione di ossigeno sulla Iss può danneggiare le guarnizioni dei vari moduli? Esiste uno studio, visto che ormai la durata della ISS nello spazio dovrebbe aver sviluppato studi dettagliati al riguardo?

Analizzando un po la foto… secondo me è l’ossigeno residuo nell’airlock che fuoriesce dai bordi creando questa specie di bruciatura… non credo sia dovuto alla direzione con cui la ISS viaggia e il conseguente impatto delle particelle di atmosfera residua… (sarebbe bruciato il fuori del pannello e non il bordo interno)… credo!

Da notare che i segni di “bruciatura” sono presenti solo su un lato della cover, e non su l’intera cover. Essendo quindi solo da una parte risulta più plausibile, come causa principale, l’ossigeno atomico che impatta su tale superficie a causa del movimento della ISS sulla sua orbita.

Se fosse così mi aspetterei di vedere un’ombra chiara proiettata dai particolari in rilievo come le teste delle viti (o dei rivetti) nella direzione opposta al presunto moto della ISS. Qualcuno saprebbe dire se la direzione del moto della ISS è compatibile con questa teoria? Anche secondo me si tratta dell’ossigeno residuo che fuoriesce dai bordi (principalmente dal lato meno aderente).