Razzotecnica Italiana: Cattaneo

Gia’ che si parla di pionieri dell’astronautica italiana, e’ da tempo che cullo l’idea di scrivere un articolo su Ettore Cattaneo in inglese, per rendere un po’ piu’ nota l’opera di questo pioniere all’estero. Al momento le informazioni che ho al proposito sono quelle contenute nei libri

  • Annuario dell’aeronautica italiana 1934 di Jotti da Badia Polesine
  • Gente dell’aria di Giorgio Evangelisti
    e in un articolo pubblicato qualche anno fa su “Aerei nella storia”.
    Se qualcuno di voi ha altre informazioni si faccia pure avanti
Gia' che si parla di pionieri dell'astronautica italiana, e' da tempo che cullo l'idea di scrivere un articolo su Ettore Cattaneo in inglese, per rendere un po' piu' nota l'opera di questo pioniere all'estero. Al momento le informazioni che ho al proposito sono quelle contenute nei libri - Annuario dell'aeronautica italiana 1934 di Jotti da Badia Polesine - Gente dell'aria di Giorgio Evangelisti e in un articolo pubblicato qualche anno fa su "Aerei nella storia". Se qualcuno di voi ha altre informazioni si faccia pure avanti

Ho le fotocopie di un articolo su Ali d’Italia (probabilmente lo stesso di Jotti) con i disegni, poi anche un paio di belle foto prese qua e la’. Ovviamente anche l’articolo su “Oltre il Cielo”.

Stefo

Se è lui esiste questo libro:
scritto Giorgio Evangelisti, s’intitola “Storie di Piloti e d’aeroplani”, editoriale Olimpia, Firenze, 1991.

E’ una chicca. Racconta la storia dei dottor Cattaneo, dentista di mestiere, aviatore per travolgente passione negli anni Trenta. "Era stato costui - scrive Alvi - legionario di fiume con D’Annunzio e campione di volo a vela nella gara di altezza ad Asiago nel 1924.

Ettore Cattaneo estraeva molari ma contemporaneamente progettava e costruiva prototipi di alianti in grado “di decollare da soli”. Dopodiché li provava anche. Nel 1931, ad esempio, si fece lanciare ai comandi dell’aliante da un cavo elastico tirato da due squadre di 10 uomini.

Il suo chiodo fisso era decollare su un aliante a razzo. Stamer ed Opel, a quel tempo, avevano già volato per otto secondi usando polvere nera per i razzi. "Cattaneo - scrive Alvi - per evitare i loro disastrosi incidenti si era invece dedicato a studiare propellenti sia solidi che liquidi.

Mescolò le miscele più varie dentro cilindri d’ottone, poi li montò e rimontò a batteria. Fu denunciato per abuso di fuochi d’artificio, sciolse a fatica l’equivoco e ricorse ai consigli di due illustri chimici, Bianch e Molinari. I vapori l’avvelenarono, dovette ricoverarsi in ospedale. Ma non desistette. Inventò - continua Alvi - dei razzi composti da una miscela solidificata di cloro, paraffina e polvere da sparo, e li applicò sul retro di un aliante al quale fece accorciare ali e fusoliera.

Infine rimirò i suoi razzi bianchi e rotondi come scatole di pomodori pelati. Sulla pista lo attendeva con altri invitati, civili o militari, Udet, famosissimo asso acrobatico tedesco. Scrutò attento il bel viso, la fronte, i capelli mossi e pettinati all’indietro del Dottor Cattaneo.

Rimirò ammirato l’apparato delle ali. L’aliante era stato rinforzato, e pesava 300 chili col pilota; eppure manteneva una finezza di proporzioni, semplice ed elegante. I razzi scoppiarono e l’aliante volò. Coi capelli via via sempre più sollevati, in camicia Ettore Cattaneo si cimentò in sei voli di varia lunghezza: da 300 metri a 1 chilometro. In volo durò per aria due minuti; Opel al massimo era volato tre anni prima, soltanto otto secondi.

Udet si commosse, strinse le mani al dentista volante e proferì un “Das freuet mich”. Cattaneo si schernì dicendo che la spinta gli pareva ancora insufficiente; e promise certissimi miglioramenti. Invece dovette desistere. I molari non bastavano a finanziare i sempre più lucrosi esperimenti che s’imponevano, ricorda Alvi. L’aliante a razzo finì in un buio hangar: a totale insaputa di Cattaneo venne demolito.

Scrisse pure un libro: “Il volo a vela e il suo domani”. E inviò, ingenuissimo, a Roma, al Ministro, la ben scritta memoria, “Utilità dell’aliante a scopo bellico e commerciale”. Venne ovviamente respinta.

Il generale tedesco Udet spiegherà poi che gli sbarchi di alianti a sorpresa in Belgio, la conquista dei mitici forti Eben Emael e persino l’invasione di Creta erano ispirati dagli scritti di Ettore Cattaneo. E, perplesso, aggiungerà: “E strano che voi italiani facciate pubblicare queste cose… che poi servono ad altri”.

Quando l’11 gennaio 1972 Cattaneo morì a Milano già da due anni cimeli e copie del suoi studi su la propulsione a razzo venivano conservati con ogni riguardo in Russia al Museo degli Astronauti di Trula, dove sono esposti le tute e il razzo di Gagarin".

Se vuoi acquistare questo libro che costa Euro 43,00
questo il link: http://www.edolimpia.it/libro.php?codice=501005

- Gente dell'aria di Giorgio Evangelisti

A quale dei sei libri ti riferisci?

Questo monoplano sportivo e d’addestramento può essere ancor oggi considerato come una delle più originali realizzazioni dell’epoca sia per le caratteristiche sia per la perfezione costruttiva. Il progettista e costruttore di questo aeroplano fu Piero Magni, pioniere italiano dell’aviazione. Pilota della prima guerra mondiale, già nel 1919 ottenne il primo brevetto relativo a un monoplano con puntoni portanti e freni aerodinamici; che divennero poi di applicazione generale. In seguito nel 1924 costruì il PM1 Vittoria e il PM2 Vittoria realizzati nel laboratorio Costruzioni Aeronautiche di Meda da lui fondato e muniti del “cofano di minima penetrazione“.
Assieme al dott. Ettore Cattaneo costruì nel 1931 il primo aereo corazzato italiano. Magni nel 1934 costruì il PM 3 ⁄ 1 “Vale“ nel nuovo stabilimento di Taliedo a cui seguì nel 1937 il PM 3 ⁄ 4 “Vale“ donato poi da Piero Magni al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Il PM 3 ⁄ 4 “Vale“ è un monoplano ad ala alta di costruzione mista (legno, metallo e tela); equipaggiato con un motore Farina T 58 da 130 CV con capottatura Magni.

http://www.navigabile.it/StorieAlVolo/Visita/Magni.aspx

- Gente dell'aria di Giorgio Evangelisti

A quale dei sei libri ti riferisci?

Non mi ricordo proprio. Ho solo una dozzina di pagine (quelle su Cattaneo) in OCR

resuscito questo topic per cercare di chiarire un piccolo mistero…
e’ stato talvolta scritto (per esempio da Giuseppe Ciampaglia in “La propulsione a reazione in Italia dalle origini al 1943”) che l’asso tedesco Udet era presente alla esibizione di Cattaneo a Taliedo e ne scrisse nella rivista “Les Ailes”. approfittando del fatto che la rivista (come molte altre dell’epoca) e’ disponibile su gallica.bnf.fr ho deciso di vedere cosa scrisse Udet. bene, questo e’ l’unico articolo su Cattaneo apparso su “Les Ailes” , nel settembre 1931:
http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k65557742/f14.image.r=cattaneo.langEN
sebbene nell’articolo si accenni alla presenza di Udet, non e’ stato certo scritto da lui, e da’ pochissimi dettagli dell’aliante di Cattaneo…
resta quindi la curiosita’ di sapere cosa scrisse Udet e in che pubblicazione. sarebbe anche interessante sapere da dove viene l’informazione (falsa) riportata da Ciampaglia…