Recensione al volume "DOSSIER SPUTNIK - "...questo il mondo non lo saprà..."

Come già affermato in precedenza, gli JC non furono gli unici a captare simili segnali.
Dopo più di 40 lunghi anni, è tornato finalmente alla luce l’operato del mio amico Mario Del Rosario, radioamatore ed appassionato di astronautica.
Sono stato io a far conoscere all’autore dell’articolo appena uscito su Focus Storia (in edicola credo da oggi, n.16-settembre 2007) l’operato di Del Rosario.
Gli interessati potranno leggere l’articolo “SPAZIO - COSMONAUTI PERDUTI” e conoscere la storia del mio grandissimo amico radioamatore.

Il link sulla rivista Focus Storia:

http://www.focus.it/In_edicola/default.aspx?ide=24163

Io penso che un fallimento del genere, da parte dei russi, sarebbe stato sputt… ai quattro venti dagli americani non appena ne avrebbero avuto il minimo sospetto.

Dai Luigi…
Ma ti pare un qualcosa di anche solo ipotizzabile in modo realistico???

a parte la parte tecnica riguardante la poderosa variazione orbitale(tanto da far pensare ad un TLI per errore) che sappiamo tutti essere già di suo fantascienza bella e buona, come si fa anche solo ad ipotizzare:

-Che un astronauta non solo utilizzi l’inglese, ma anche solo lo parli…

-Che in un volo di tale importanza a terra lo abbiano “abbandonato” praticamente per giorni… se fosse stata questa la “politica” di sviluppo tecnologico e scientifico russo essi non avrebbero construito neanche un motorino funzionante, altro che astronavi…

Non dico non sia una ipotesi affascinante, tutt’altro, ma si deve distinguere la fiction dalla realtà e sopratutto dalla logica.

Poi questa osservazione proprio non la capisco:

Se il presunto cosmonauta avesse inoltrato l'[i]SOS-SOS-SOS TO THE WHOLE WORLD[/i] in russo (SOS SOS SOS на весь мир, o qualcosa di simile, ndr), chi l'avrebbe capito ??

Lo avrebbero capito tutti, sopratutto i diretti interessati, tanto basta!

Questa non la sapevo: a pag. 280, gli JC descrivono di aver udito, nel maggio del 1961, le conversazioni tra una base di ascolto ed un presunto cosmonauta in volo che implorava i tecnici dislocati a terra di aiutarlo nelle operazioni di rientro mentre i tecnici gli raccomandavano il silenzio assoluto in quanto i “turinski”, sempre in agguato con le loro antenne, lo potevano ascoltare.
Il cosmonauta, che non aveva capito bene la parola, ripetè: “KAMINSKI ?”.
Da terra: “TURINSKI, TURINSKI !!”

I LOST COSMONAUTS CONOSCEVANO GLI JUDICA CORDIGLIA !!

…E questa è un altra storia che lascia un pò di “dubbi”.

Come se i fratelli fossero gli unici radioascoltatori spaziali!

La storia è vera e nota sin da allora. I fratelli furono pure menzionati durante una riunione del Soviet Supremo, nientemeno che dal Gen. Kamanin! Radio Mosca riprese l’argomento, come riportato anche nel sito The Lost Cosmonauts.

Il libro, l’argomento e la discussione non erano e non sono nella sfera dei miei interessi principali, però ringrazio l’Admin per la sua monumentale recensione…

Questa storia mi lascia con dei grossi punti di domanda. Per altro non mi schioda dalle mie posizioni precedenti. Ci sono troppi perché che non hanno risposta ed alimentano solo l’incertezza. Ci sono dei dati, che dovrebbero essere “sicuri”, ma non c’è una teoria sicura a sostenerli. Come ai tempi di Galileo, che osservando al cannocchiale confermava la teoria Copernicana quando questa ancora non funzionava.
E’ strano che dopo tutto questo tempo non sia emerso nulla dagli archivi, che non vi siano testimoni (beh, se aspettiemo ancora qualche decennio di testimoni non ne avremo più) visto che i lanci coinvolgono un bel pò di gente… forse il lancio è avvenuto da un altro poligono diverso dal solito, ma per mettere in orbita una capsula ci vuole comunque un sacco di personale. Per fabbricare missile e capsula… per addestrare il personale…
Senza prove ulteriori mi sà che non andremo mai oltre le supposizioni.

Il che può essere tranquillamente conferma dei dubbi…

Bisogna vedere se ne discussero perchè i fratelli scoprirono cose che non dovevano(come sostengono loro) o più semplicemente perchè diffondevano notizie false che “Infangavano” o comunque sminuivano i loro traguardi scientifici(e anche propagandistici).

Rimane il fatto che furono gli unici…

Negativo: ci fu pure l’osservatorio di Bochum, altri radioamatori tra cui quello citato qui più volte e gli americani dell’NSA, come mi è stato confermato da tre persone diverse e non collegate tra loro (ma tuttora legate al segreto).

E questo è il punto fondamentale…
Se loro erano gli unici a scoprire le magagne russe, considerando il periodo, sarebbe stato molto semplice che si trovassero in macchina senza i freni e sparissero per un incidente (la collina di Torino ha delle belle strade tortuose).
Cercando conferma fra i “colleghi” avrebbero creato un gruppo difficilmente zittibile e soprattutto divulgando le PROVE, sarebbe stato tutto più chiaro.

Se non mi portano le prove non ci credo.
E le incrocino con quelle degli altri “osservatori”.
Punto.

Straquoto al 200%!!!
E questo vale per qualsiasi persona “ancora legata al segreto” (ah si e quale??).

Come per il “Moon Hoax” anche qui vale l’assunto che gli americani avevano tutto da guadagnare e nulla da perdere nel rendere pubblici gli insuccessi dei russi. Tanto più che proprio in quel periodo l’astronautica USA non dava prova brillante di se.
Non c’è “ragion di stato” che tenga specie considerando che, proprio in quel periodo, gli USA sorvolavano impunemente l’URSS (fino al caso eclatante di Francis Gary Power) e che avevano reso pubblica la presenza dei missili URSS a Cuba con tanto di foto riprese dagli aerei delle navi con i missili a bordo.

Figuriamoci se l’amminsitrazione Kennedy dell’epoca avesse avuto il benché minimo “scrupolo” nello sbattere in prima pagina (letteralmente) i morti russi nello Spazio, avendone le prove certe (ed è proprio questo il punto).
Specie se dovevano rimediare a due figuracce mondiali come l’abbattimento dell’U2 di Powers e sopratutto la “Baia dei Porci”.
Non dimentichiamo lo scenario politico in cui avvengono questi fatti.

Due punti semplicissimi:

-Sono legati al segreto ma si sa che esistono e sicuramente con una minima ricerca si può scoprire chi possono essere… Dove è il segreto allora??

-Logicamente: Quale segreto??? con chi??? americani o russi???

e a questo punto una deduzione logica e scontata:

i due fratelli cosa avevano in più degli altri per potersene fregare del “segreto”???

chiaro e appurato che altre registrazioni non esistono, delle testimonianza non ci sono??

Sinceramente anche del moon hoax si parla di ritorsioni e rischi incredibili… Ma chi ne parla?? Kaysing e tutti quelli che ci credono…

Kaysing ha scritto un libro vendutissimo e se ne è andato in tarda età con anche interviste, apparizioni in TV, ecc.
Non che io voglia paragonare quell ignorantello di Kaysing a i fratelli, ma il discorso è lo stesso.

In piena guerra fredda questi due vendevano le notizie ai giornali senza, come è evidente, nessun filtro… di ritorsioni non ne parlano(a parte la storia della bandiera rossa).

Anche i “fratelli” stanno battendo, e bene, la grancassa mediatica per vendere quante più copie possibile del loro libro (basta vedere ancora lo spazio a loro, indebitamente, dedicato da una rivista come “Focus Storia”).

Il quale, come ha recensito il nostro buon Admin, è un buon libro autobiografico, pregevole per quanto riguarda l’interesse storico di radioamatori e con qualche spunto interessante per gli appassionati di Astronautica, ma nulla più.

Gli accenni, vaghi e non debitamente circostanziati, ai “Lost Cosmonauts” hanno il sapore di una “indoratura” per rendere semplicemente il libro più appetibile al grande pubblico.
Allora mi chiedo, i due fratelli Judica-Cordiglia perseguono più la verità o il business???
Francamente a me sembra la seconda…

Questo è un punto importante.
E’ vero, nel libro a pagina 334 viene riportata la questione della “controconferma” arrivata da Kamisnki del centro di Bochum.
Riporto esattamente il trafiletto in questione.

BOCHUM: Il professor Kaminski è molto interessato a sapere su quanti kilocicli il segnale è stato captato. TORINO: Innanzitutto, il professore ha registrato qualcosa o no? BOCHUM: Sì; il professore conferma che ha registrato dei segnali ma si tratta di una cosa segreta. Il professore ricorda che lavora per conto dello Stato. TORINO: A Torino i segnali sono stati uditi su una frequenza di.... kilocicli (ndr. Non possiamo rivelare la frequenza, per motivi di correttezza dopo un impegno assunto con i giovani torinesi.) BOCHUM: (dopo un’interruzione) — Il professore dice che è esatta! Prima di ascoltare i segnali gradirebbe sapere a che ora sono stati sentiti. TORINO: Li abbiamo registrati ieri, lunedì alle ore 1343. BOCHUM: Il professore non esclude che possiate aver captato gli stessi segnali raccolti dalla sua stazione di ascolto.

Non c’è una riga di più sulla questione di Bochum. In tutto il testo.
Anche in questo caso c’era la possbilità da parte degli autori di scrivere profusamente al proposito di questo episodio.
Invece:
a) Non si dice la frequenza (nemmeno dopo 40 anni);
b) Tra i due centri di ascolto non si parla del merito delle intercettazioni;
c) L’unica “conferma” sarebbe questa: “Il professore non esclude che possiate aver captato gli stessi segnali”.

Mi pare decisamente un azzardo a questo punto citare gli ascolti di Bochum come prova a sostegno che nello spazio stesse succedendo qualcosa di “losco”. E poi io qui vedo gente che usa i condizionali, i “non escludo” ma certo non conferme convinte.

La stampa dell’epoca (io sono abbastanza vecchio da ricordarlo) riportava spesso comunicati del Prof. Kaminski di Bochum. L’osservatorio era un ente statale e al professore vennero imposte delle restrizioni.
Per quanto concerne il segreto: gli Judica Cordiglia sono individui privati e non tenuti al segreto. Gli ex agenti della NSA e dell’intelligence militare hanno giurato di mantenere il segreto ed hanno ben altre remore.
La domanda principale resta: se gli americani sapevano, perchè non hanno sbandierato al mondo i fallimenti sovietici? A questa non so dare risposta, si potrebbero fare molte illazioni, ma si passa nel campo della fantasia. Comunque lee prime intercettazioni di Torre Bert avvennero in un periodo in cui la rete di ascolto militare USA non era ancora totalmente sviluppata.

Mi dispiace allora che pur non essendo legati al segreto, come ho ripetutamente detto, non abbiano voluto scrivere tutto in questo loro lavoro.
In questa e altre occasioni sono stati taciuti tutti i dati che avrebbero potuto consentire un incrocio con altri dati, di altre fonti.
E’ questo che trovo impossibile ignorare.

Personalmente non ho mai notato che i fratelli Judica Cordiglia evitassero di dare dati tecnici quali frequenze, tipo degli apparati utilizzati, ecc… Forse il trattamento a cui sono stati sottoposti li induce a particolare prudenza nel trattare con alcuni possibili interlocutori. Se io fossi in loro, farei lo stesso.
Comunque hanno un sito in cui è fornito un link al loro email, per cui non è difficile porsi in contatto con loro.

Trattamento???

Ma di quale trattamento stiamo parlando??

Non quello mediatico s’intende, ancora oggi sono molto popolari tanto da indurre una rivista di larga diffusione come “Focus Storia” da oggi in edicola a dar corpo alle loro teorie, spacciandole per vere (!!!), cosa abbondantemente ripresa da tutte le testate maggiori con opportuni trafiletti.

Anzi io scriverei una bella lettera di protesta contro “Focus Storia” - segnatevi bene il nome della rivista - per la diffusione di queste assurdità.
Evidentemente l’intento della rivista, così come quello dei due fratelli torinesi, non è quello di fornire un’informazione quanto quello di fare “notizia” la cui ragione ultima è, in buona sostanza, quella di vendere un prodotto (libro o rivista che sia).