La Repubblica del 14 agosto 2006 pubblica in prima pagina un articolo intitolato Chock alla NASA: scomparso il film dello sbarco sulla Luna - Ripartono le voci secondo cui l’allunaggio fu un falso. E` firmato da Vittorio Zucconi, il luminare dell’astronautica che in occasione dell’incidente del Columbia scrisse che uno Shuttle pesa 200.000 tonnellate. Un articolo è anche disponibile sul sito del giornale.
Ringrazio Repubblica per questa preziosa finestra sulla superficialità dei giornalisti.
La Repubblica del 14 agosto 2006 pubblica in prima pagina un articolo intitolato [i]Chock alla NASA: scomparso il film dello sbarco sulla Luna - Ripartono le voci secondo cui l'allunaggio fu un falso[/i]. E` firmato da Vittorio Zucconi, il luminare dell'astronautica che in occasione dell'incidente del Columbia scrisse che uno Shuttle pesa 200.000 tonnellate. Un articolo è anche disponibile [sul sito del giornale](http://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/scienza_e_tecnologia/nasa-perde-nastri/nasa-perde-nastri/nasa-perde-nastri.html).
Ringrazio Repubblica per questa preziosa finestra sulla superficialità dei giornalisti.
E’ estate… Bisogna mettere qualcosa nei giornali. Vero che questa notizia gira ormai da giorni su tutti i media. La domanda a questo punto è: che filmati sono ? Li conoscevamo già ? … Io sono l’anti-complottista per antonomasia, come è noto, ma queste situazioni mi sembrano strane ed assurde.
Dunque, anche io oggi ho letto l’articolo di Repubblica, e devo dire che al di là del titolo in prima pagina, non proprio di buon gusto, il contenuto del pezzo è piuttosto ironico e non concede “spiragli” ai complottisti. Non ne sostiene le tesi, anzi, si limita a sottolineare come questa “dimenticanza” offre loro carburante e la passeggera notorietà di quei momenti in cui le “notizie” fanno scalpore.
I nastri perduti sono gli “originali”, che come succede a volte sembrano persi perchè chi ne aveva la custodia gioca allo scarabarile, vista l’importanza del materiale smarrito.
Sono cose che non dovrebbero capitare, certo, ancor più quando si tratta di materiale di grande importanza.
Si tratta comunque di nastri non correttamente registrati nei db del materiale, in quanto il problema è più legato a scovare quale magazzino li custodisce, e non SE esistono ancora.
Copie ne esistono visto che per esempio la SpacecraftFilms ha potuto produrre due set di DVD digitalizzando proprio quei filmati.
Certamente ottenere gli originali consentirebbe di rigustare lo sbarco di Armstrong con la qualità che si perse nella ritrasmissione dal centro di ascolto australiano a Houston. C’e un sito che ne parla diffusamente, e la notizia è stata ampiamente dibattuta oltre un mese fa dallo stesso Mark Gray (propduttore dei DVD SpacecraftFilms) sulla mailing list ProjectApollo, che vi invito a leggere con attenzione per conoscere i dettagli (conoscenza dell’Inglese obbligatoria) .
No, è l’intera società che non fa bella figura. Per conservare e tutelare il patrimonio storico e artistico occorrono risorse umane e finanziarie.
La NASA ha regalato all’umanità un sogno millenario. La società ha risposto sbadigliando, denigrando chi ha compiuto questa impresa e tagliando continuamente fondi ai programmi spaziali e alle attività collegate, come la catalogazione e conservazione di immense quantità di documenti e materiale d’archivio.
Esatto Paolo, con la fretta non avevo sotto mano l’URL, ma è proprio questo il sito cui facevo riferimento nel mio messaggio precedente.
A tutti dico anche che il nostro Paolo Amoroso è da tempo immemorabile assiduo e competentissimo partecipante alle ottime discussioni inviate su ProjectApollo.
Grazie Paolo per la tua precisazione.
NASA personnel continue to sift through 37-year-old records in their attempt
to locate the magnetic tapes that recorded the original Apollo 11 video in
1969. The original tapes may be at the Goddard Space Flight Center, which
requested their return from the National Archives in the 1970s, or at
another location within the NASA archiving system. Despite the challenges of
the search, NASA does not consider the tapes to be lost.
Lo Sputnik non era una provocazione per iniziare una nuova guerra.
Kennedy non era un guerrafondaio, tanto che propose a Nikita Krusciov di andare insieme sulla luna (ehm…non loro due, ma i loro paesi) per ben due volte.
Poi vennero fatti fuori, il primo fisicamente, il secondo politicamente e fini’ come fini’.
Dobbiamo ricordare le cose come stanno e onorare chi si e’ impegnato nello studio dello spazio con intenti pacifici (Mir, Freedom, Sputnik, sono nomi che esprimono concetti pacifici).
Non si puo’ riscrivere la storia in maniera cosi’ sfacciata, altrimenti si dara’ ragione a chi ha chiuso un programma come l’Apollo, per spendere 5-6 volte tanto in una guerra come quella del Vietnam.