Riadattamento alla gravità terrestre

Le missioni Apollo avevano una durata media di 10 circa, un po’ come le missioni attuali dello shuttle. Come sappiamo a bordo dello shuttle, ogni giorno gli astronauti devono fare della ginnastica per riduree gli effetti negativi che l’assenza di gravità provoca sull’organismo. E nonostante questo capita ogni tanto che al rientro qualche astronauta non riesca ad riadattarsi bene alla gravità terrestre (vedi il nostro Paolone).Ai tempi dell’Apollo però non mi sembra che a bordo gli astronauti facessero ginnastica, però ecco che ogni volta che ritornano sono freschi come delle rose, o quasi. Va bene che due di loro potevano avere avuto la possibilità di stare anche fino a 3 giorni sulla Luna, però comunque sia almeno una settimana di assenza di gravità se la passavano anche loro. Per cui mi domando, come facevano gli astronauti dell’Apollo a riadattarsi in fretta alla gravità terrestre? tenuto conto che il rientro avveniva ad un numero di G più alto di quello a cui sono sottoposti gli astronauti dello shuttle!

Gli astronauti Apollo facevano esercizio fisico con attrezzi semplici e poco ingombranti. Ci sono foto che li ritraggono in queste situazioni, ma al momento non me ne viene in mente nessuna. AstroTeo?

Paolo Amoroso

Questo non lo sapevo davvero…cercherò meglio nei manuali dell’Apollo per vedere se parlano di questi kit per la ginnastica…mi sorge però un’altra domanda al riguardo: e gli astronauti delle missioni Gemini?come facevano a fare ginnastica? pensa alla missione Gemini 7…

A me risulta che ci fossero, sin dalla Gemini, degli estensimetri a molla sotto i sedili.
Francamente nell’Apollo non ricordo se fossero sotto i sedili o altrove ma, come scrive Paolo Amoroso, sicuramente gli astronauti erano forniti di rudimentali attrezzi ginnici.

Come facciamo a sapere che gli astronauti delle missioni Apollo e precedenti non avevano problemi dopo il rientro? Il fatto che camminino normalmente non significa niente. 10 giorni nello spazio non incidono sull’incedere (naturalmente per persone addestrate), ma piuttosto su altri aspetti “interni” non visibili. Le notizie riguardo allo stato clinico non venivano divulgate (giustamente per questioni di privacy). Se adesso gli astronauti fanno molti esercizi significa che in passato i problemi ci sono stati.

Ma non penso che l’assenza di peso porti a problemi “non visibili”…si è sempre solo parlato del fatto che le ossa si indeboliscono, i muscoli si atrofizzano…non penso che 10 giorni siano sufficienti ad causare problemi “più seri”…forse nelle missioni di lunga durata, però anche li non mi pare di avere sentito di altri “effetti collaterali”, nonostante i numerosi esperimenti medici a cui gli astronauti si sottopongono durante la missione…diciamo che forse si beccano una dose di radiozioni un po’ alta, forse cambiano un po’ i valori del sangue…

Sarebbe interessante però sapere se davvero ci possono essere altri effetti collaterali. Non abbiamo nessuno che si occupa di medicina spaziale? Kru te che lavori in campo medico, hai avuto modo di studiare qualcosa al riguardo?

Penso che gli effetti dopo missioni da periodi così brevi (10-15 giorni) siano per lo più nel sistema circolatorio e di ri-distribuzione dei liquidi nel corpo (i famosi beveroni), non mi pare che decalcificazione, radiazioni e riduzione della massa muscolare si facciano sentire in tempi così brevi.

si infatti…mi riferivo alle missioni di lunga durata

Quali altre missioni di lunga durata sono state effettuate con capsule apollo, oltre a quelle dirette allo Skylab?
Perche’ sullo skylab le procedure di contrasto alla perdita di tono muscolare, decalcificazione, ecc ecc erano analoghe a quelle sulla ISS, immagino.

In realtà le uniche vere missioni di lunga durata delle capsule Apollo sono state proprio le tre dirette allo Skylab.