Mi chiamo Carlo ,sono un fisico, lavoro in una scuola di Orvieto ma soprattutto sono un appassionato di spazio e un ricercatore “ amatoriale “ .Dopo aver scoperto questo meraviglioso forum ho deciso di chiedervi un consiglio . Tempo fa partecipai ad un esperimento per la ricerca di cariche frazionarie ( i famosi quark ! ) nella materia e avevo un’idea di farne una versione completamente automatizzata eseguibile in un picosatellite ( stile Cubesat ) ,. recentemente ho tradotto la mia idea in uno schema di massima che presenterò alla 21° Conference on Small Satellites che si svolgerà a Logan ( Utah ) questo agosto . Non volendo lasciare nel cassetto questo progetto che è più di una semplice idea ho la necessità di trovare chi finanzi la costruzione e la messa in orbita di questo satellite ( essendo in pratica un Cubesat prevedo 30-40000 euro per la costruzione più le pese di lancio ) che non può certamente essere la scuola in cui lavoro . Mi vengono in mente diversi nomi ( NASA , CNR , qualche università anche non italiana ) ma non saprei neanche come contattarli . Vedendovi piuttosto navigati in materia spaziale sapreste darmi qualche consiglio in merito ?
Ringraziandovi anticipatamente
Sinceramente è un problema molto complesso: le università hanno in corso quasi tutte progetti di minisatelliti e microsatelliti, oltre a cubesats, che più che altro vogliono dimostrare la possibilità di costruire, lanciare e poi gestire un satellite in orbita, senza particolari pretese di carico pagante. Inoltre, nei vari dipartimenti delle università si parla di vari esperimenti da far eseguire a questi microsatelliti, ma a parte grosse università che gestiscono propri esperimenti (pochi) non penso sia facile proporre al di fuori dell’ambiente un payload o esperimento. Per quanto riguarda NASA e altre agenzie, sono talmente piene di idee e concepts che realizzare qualcosa e imporre il proprio esperimento è più questione di lobby e ricadute post-esperimento che di proposte interessanti.
L’importante è senza dubbio proporre queste idee a CIRA, ASI, CNR e qualche università, straniera e italiana, ma la strada è tutta in salita… Senza dubbio parlarne a una conferenza di small satellites potrà aiutarla a comprendere meglio il da farsi… In bocca al lupo!
Sinceramente, e da operatore del settore, mi sento di sottoscrivere in pieno quanto espresso da AJ.
Comunque non demordere, le buone idee hanno spesso un cammino tortuoso prima di essere realizzate, ed il primo passo è senz’altro quello di renderle pubbliche.