Salve, vorrei riportare questo articolo di dedalonews sugli ultimi sviluppi del programma. Il tono è abbastanza catastrofista e, anche se di alcune cose si è già discusso qui sul forum, aggiunge qualche elemento nuovo, come i problemi di approvigionamento dell’ablativo… Questa cosa mi suona strana: va bene che lo Shuttle non lo usa, ma le varie sonde si!
Ares 1: proposti "ammortizzatori" per risolvere i problemi del vettore Usare “shock absorber” come negli autocarri pesanti, per ridurre le potenziali e devastanti vibrazioni che sembrerebbero affliggere il nuovo vettore manned statunitense Ares: è questa la soluzione proposta dal gruppo che da oltre sei mesi si sta occupando di affrontare il problema che, se non risolto, potrebbe portare i futuri astronauti americani non sulla Luna ma in una bara.Tutto è nato dalla decisione di utilizzare i booster a propellente solido degli shuttle come base per l’Ares 1. Già la scelta di un propulsore a solido poteva lasciare perplessi, se non altro per la impossibilità di modulare la spinta e spegnere il motore; a questo si aggiungeva il fatto che il vettore, così realizzato, avrebbe una forma inappropriata, lungo ed esile in basso e tozzo e corto in alto, con tendenza a capovolgersi; il tutto è stato aggravato dal fatto che, per avere la spinta sufficiente a portare la capsula Orion in orbita, ai segmenti standard che formano il booster dello shuttle, se ne è dovuto aggiungere altri due, richiedendo in tal modo prove di qualifica che hanno inficiato la scelta di utilizzare i booster proprio perché già sperimentati e dunque più economici rispetto ad un motore completamente nuovo. Proprio nel corso delle simulazioni al computer, alla NASA hanno scoperto ciò che era ovvio: il vettore soffrirà di sollecitazioni strutturali molto pericolose e, in più, come tendenza di tutti i motori a solido, va in risonanza, con il rischio di disintegrarsi. Prospettiva poco piacevole per gli astronauti seduti sulla punta dell’Ares.
Cosa ci si aspetterebbe a questo punto? Di prendere in considerazione, ad esempio, la qualifica a manned dei Delta 4 o degli Atlas 5, vettori potenti e già in servizio. Invece la NASA sembra aver deciso di intraprendere la strada dei rattoppi, come fece con la realizzazione degli shuttle, con le conseguenze che tutti conosciamo. In particolare, per risolvere il problema delle vibrazioni, la commissione ha proposto di mettere nella parte inferiore dell’Ares e sotto i sedili degli astronauti a bordo della capsula Orion degli assorbitori di vibrazione, simili a quelli utilizzati sui camion, una soluzione che aumenta però il peso del sistema, che già si vocifera essere sovradimensionato rispetto alla potenza generata dall’Ares 1, tanto da far chiedere alla NASA di cercare di alleggerire la capsula quanto più possibile. E questo proprio mentre si scopre (dichiarazioni del Government Accountabilility Office) che ci sono impianti insufficienti per i test e che l’industria nazionale non sembra in grado di produrre scudi termici ablativi convenzionali, tipo quelli usati per le capsule Apollo e Soyuz, abbandonati negli USA a favore delle piastrelle ceramiche.
Non sembra proprio una buona strada per garantire la sicurezza, e più passa il tempo più la NASA si troverà impastoiata e sarà messa sotto pressione per portare comunque a termine la realizzazione del nuovo vettore, per la completa mancanza di visione complessiva che per la seconda volta in 30 anni porterà gli USA ad essere privi di autonomia di lancio dal 2010 in poi (sempre che non si prolunghi la vita operativa dell’altrettanto pericoloso shutlle). Ma, si chiedono alcuni, non è meglio abortire un programma sul nascere che abortire in futuro un decollo con il rischio della vita per gli uomini a bordo?
fote: dedalonews.it