Ieri, Lunedì 26 Dicembre 2011, nel corso delle ultime fasi di approntamento del vettore russo Proton M/Breeze M della International Launch Services, presso il Cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, è stata rilevata un’anomalia nei giroscopi del Command Instrument Complex dell’upper stage Breeze M. Inizialmente i tecnici della Khrunichev avevano fissato uno scrub di 24 ore, di seguito, i vertici della Roscosmos hanno comunicato ufficialmente un rinvio di almeno 25 giorni.
Quello appena rinviato, sarebbe dovuto essere il 70esimo lancio commerciale del vettore Proton dal 1995 ad oggi, ed il decimo di quest’anno. Esso avrebbe dovuto orbitare il satellite commerciale per comunicazioni e servizi SES-4 dell’operatore lussemburghese SES per gli utenti europei, del Medio Oriente, dell’Africa e dell’America Latina.
Quest’oggi è in programma il rollback dello stacking all’hangar di integration e testing, via rotaia, dove verrà sostituito l’hardware difettoso con un nuovo componente. Completate queste operazioni e quelle di checkout, si potrà procedere al nuovo rollout. Come già detto, ILS ha già annunciato che saranno necessari non meno di 25 giorni per completare la riparazione.
Nel corso degli ultimi 13 mesi la Russia ha fallito diversi lanci; l’ultimo in ordine di tempo, lo scorso Venerdì 23 Dicembre quando un vettore Soyuz-2 con a bordo un satellite per comunicazioni Meridian, è precipitato in Siberia poco dopo il decollo.
Tuttavia, anche quando si è riusciti a raggiungere l’orbita, non sono mancati i problemi. La sonda Fobos-Grunt destinata a Marte, dopo il lancio dello scorso Novembre ha mancato l’inserimento nella traiettoria diretta al Pianeta Rosso, ed ora è destinata a ricadere sulla Terra entro in un paio di settimane.
Già la scorsa settimana Vladimir Popovkin, Direttore di Roscosmos, ha parlato apertamente di crisi dell’industria spaziale russa commentando il fallimento del Soyuz-2/Meridian all’agenzia Ria Novosti; pertanto ora resta da vedere quali saranno le azioni correttive che verranno intraprese per ridare affidabilità al “sistema spaziale russo”, visto anche il ruolo chiave che esso ricopre nel programma dell’International Space Station.
Fonti: Ria Novosti, ILS Inc., Spaceflight Now, SES S.A.
Un immagine artistica del satellite SES-4 (C) SES S.A.