Riparazione ET-125

E’ stato rimosso e spedito a Michoud il connettore cui si pensa siano dovuti i problemi riscontrati con l’ET-125 che hanno posticipato la missione STS-122.
Gli ingegneri sono fiduciosi nell’individuare definitivamente il problema nella parte esterna del sistema di connessione con l’ET, confermabile solo con i previsti test in laboratorio con il pezzo rimosso dal pad.
In pratica si continua almeno fino alla PCRB del 3 Gennaio con l’“Opzione A” e solo in quella sede se non dovessero essere confermati i dati auspicati dai test in laboratorio verrà presa in considerazione l’ “Opzione B” che prevede un rollback e un cambio di ET.
Al pad intanto si sta già installando un pezzo sostitutivo a quello rimosso con il termine dei lavori previsto per metà gennaio e un possibile tanking test per verificare che tutto sia funzionante prima del lancio, previsto, se tutto andrà come programmato per l’ultima settimana di Gennaio o la prima di Febbraio.
Rimane comunque fattibile anche l’ipotesi di rollback e sostituzione nel caso i test dovessero evidenziare che il problema non è nella parte esterna del connetore.
I tecnici sono abbastanza fiduciosi che il problema possa essere nella parte esterna perchè quella interna è molto più protetta da agenti contaminanti.
I due connettori sono praticamente simmetrici fra la parte immersa e quella esterna, ma della lunga serie di possibili cause individuate sono solo un paio quelle possibili anche all’interno ed entrambe abbastanza remote: non è possibile una differenza di pressione indotta dalla temperatura a causa della pressurizzazione, non è possibile un movimento del connettore rispetto al “socket” per la presenza di un anello di fissaggio, il teflon utilizzato è stabile a temperature criogeniche, la probabilità di impurità è molto ridotta per la lavorazione in camera bianca effettuata all’interno dell’ET, e la presenza di aria o umidità è impossibile per la pressurizzazione del serbatoio con l’elio, in più la possibile presenza di impurità dopo tre tanking è praticamente nulla.
Tutte queste cause invece potrebbero essere riscontrabili sul connettore esterno e sarà proprio su questo che si concentreranno i prossimi sforzi.
Il processo di rimozione è stato seguito in ogni fase con strumenti di rilevazione come il TDR per cercare di individuare ogni possibile anomalia e confrontare poi i risultati con quelli ottenuti in precedenza.
Il pezzo sostitutivo verrà quindi saldato al connettore per evitare ulteriori movimenti seguendo una tecnica già collaudata e funzionante in passato con un problema analogo avuto su alcuni Atlas/Centaur.
Nel caso si dovesse effettuare un rollback, ci vorranno circa 4 settimane per approntare l’ET-126 sostitutivo con le modifiche da effettuare, operazione che dovrà essere svolta con l’ET in orizzontale e che viene considerata ad “alto rischio” danni collaterali, per cui si cercherà di effettuarla solo in presenza di chiari segni di problema con i connettori interni.
Il termine delle operazioni di sostituzione e riparazione se venisse confermato il danno nella parte esterna sarebbe intorno al 20-25 Gennaio, con la possibilità di eseguire un tanking test e lanciare intorno a fine Gennaio/primi di Febbraio.
Rimangono comunque alte le speranze di risolvere il problema senza effettuare il rollback, soprattutto per l’esperienza acquisita con gli Atlas che avevano avuto lo stesso problema, risolto poi con una saldatura ai connettori.
Una volta confermato il problema si procederà poi immediatamente ad eseguire la stessa modifica sull’ET-126 per la STS-123, l’ET-128 per la STS-124 e al successivo ET.
Per quanto riguarda la missione successiva, la STS-123, si prevede di terminare la modifica all’ET per il 2 Febbraio, con un ritardo complessivo sulla data di lancio prevista in precedenza, solamente di un mese con la capacità di LON che rimarrà invariata.

Se saranno solo le saldature, penso che si potranno considerare fra le più costose della storia… #-o :stuck_out_tongue_winking_eye:

Se il problema verrà risolto su questo ET, si pensa di apportare la stessa modifica anche sugli altri serbatoi già consegnati alla NASA.
Ma non potrebbe essere solo un problema di questo serbatoio?
Non bisogna dimenticare che tutti quelli utilizzati fino ad ora, non avevano avuto problemi così complessi; non potrebbe essere un problema solo di quest’ultimo per un fatto di sfortuna?

Però se si trova un fattore d’incertezza lo si cerca di correggere per problemi futuri, come è capitato ora potrà ricapitare una seconda volta… al sorgere del primo problema va sempre “retrofittata” tutta la produzione, specialmente se incide sulla sicurezza.

Alcune immagini che rappresentano tutte le fasi di smontaggio del connettore sotto analisi:

Credits: NASA/KSC

Ancora qualcuna:

se lo Shuttle fosse stato davvero funzionale, come previsto dal progetto originale, sarebbe stato possibile far partire la missione successiva e questa farla volare con il risolvimento del problema.
Peccato che, pur essendo un’ottima macchina, la realtà non è questa.
Ci tocca perciò aspettare e sperare che risolvano il problema il più presto possibile.

Beh il problema degli scambi non è sullo shuttle ma sulla ISS… gli scambi di missione per ritardi con lo Shuttle ci sono sempre stati… ma per la ISS che è molto più complessa non è possibile variare il piano di costruzione all’ultimo minuto… per un ritardo che sarà poi probabilmente intorno a un mese…

Ipotizzando che fosse, nela situazione attuale, possibile effettuare il cambio, cosa impedirebbe alla NASA di portare in orbita prima il modulo Kibo invece del Columbus?
Da quel che mi risulta non c’è assolutamente nessun tipo di impedimento nel realizzare tale scambio dato che i due moduli non hanno niente in comune.
In pratica x la missione successiva , a quella del Columbus, è previsto il trasporto e la collocazione provvisoria del piccolo modulo logistico che verrà successivamente posto sul modulo Kibo.
Fino all’arrivo di Kibo, il modulo ELM-PS verrà agganciato sul portellone superiore del nodo 2.

A parte che scambiare le missioni vorrebbe dire che: o la STS-122 avrà un ulteriore grosso ritardo, oppure la STS-123 verrà anticipata ( :scream:)… perchè ora la data di partenza, prevista per fine gennaio primi di febbraio è comunque prima di quella ex-prevista per la STS-123 (14 febbraio).
Tralasciando questo, scambiare due missioni è praticamente impossibile, tutta la parte di gestione (energia, propulsione, condizionamento, sistemi informatici, procedure…) della stazione è stata studiata in una determinata configurazione e non è possibile riconfigurare tutto in un mese, come non sarà possibile per tutte le rimanenti missioni saltarne qualcuna o rivederne l’ordine (tranne forse le ultime 2/3 che avranno a bordo solo ORU, e il Nodo3…).
Ci sono problemi anche di gestione delle risorse a terra sia nel VAB (dove i SRB sono già montati) che sulla rampa.
Sempre riguardo la ISS in ogni missione ormai le passeggiate e i lavori di assemblaggio sono programmati per preparare e predisporre la ISS alla missione successiva, quindi questo vorrebbe dire innanzitutto non avere la ISS pronta oggi ad accogliere KIBO e il Dextre del braccio canadese, e prima di partire addestrare ad effettuare tutte alcune EVA previste per la STS-122 all’equipaggio della STS-123 e viceversa, che non saranno tutte quindi non si potrebbero neanche scambiare i piani di volo alla meglio… perchè alcune EVA sono dedicate all’installazione dei moduli… bisognerebbe quindi rivedere totalmente i piani di volo di entrambe le missioni a pochi giorni dalla partenza…

E “last but not least”… se c’è un ritardo per un problema tecnico non verrà MAI lanciata un’altra missione fino a quando non si sarà fatta piena luce sulle cause e sulle conseguenze di tale problema…

Straquoto Albyz! :smiley: Forse alcuni credono che lanciare una missione spaziale complessa come quella di assemblaggio della ISS sia come giocare a monopoli… :kissing_heart:
Alla fine il ritardo potrebbe (nella migliore delle ipostesi) non essere oltre i 30/45 giorni e quindi alla fine direi che possiamo accontentarci. In fondo il sistema di trasporto spaziale STS è MOLTO più complesso del lancio di una Soyuz (che ricordo ha alle spalle oltre 40 anni di servizio) e quindi possiamo perdonare tutti questi rinvii che, in fondo, sono dovuti ad un’attenzione maniacale (e dopo il Columbia giustamente ancora di più) dei responsabili della NASA.
Altra cosa sarà quando dovranno lanciare ARES… in quel caso le “scuse” che possiamo accogliere per STS saranno poco accettabili per un razzo vettore molto più tradizionale… :bi:

Ma è logico che in pratica la cosa non è fattibile per molti problemi e per un fattore logistico però, io ipotizzavo, che invece di lanciare la STS-122 si lanciasse quella successiva con il suo equipaggio già destinato.
Questo non comporterebbe nessun cambio di equipaggio tra le due missioni e neanche il dover addestrare gli astronauti x fare l’eventuale lavoro.
Per quel che riguarda la preparazione dello shuttle , io facevo l’ipotesi nel caso in cui anche la missione successiva alla STS-122 fosse già in attesa in rampa.
Per quel che riguarda la ISS io penso che non sia strettamente necessario, almeno in questo caso, anticipare o rimandare una missione; ne è stato un esempio lo spostamento della missione STS-119 del Discovery , che in origine , prima dell’incidente del Columbia, era in calendario prima di queste interessate al trasporto dei moduli.
Prevendendo che il calendario lanci Shuttle filerà liscio come l’olio, nei mesi a venire, presumo che i vari collegamenti siano gia belli e pronti per la loro messa in opera.
Già negli anni addietro abbiamo visto come sia la NASA che i suoi astronauti si siano adattati a risolvere problemi e rimediare in tempo reale ai vari problemi incontrati; in questo caso non stiamo parlando di una missione automatica dove non c’è la presenza dell’uomo e la missione ha già un suo programma impostato nel computer.
Da come si è visto, con il programma Shuttle la NASA è più elastica e riesce ad adattare le missioni in base ai problemi incontrati e alle necessità occorrenti.

Invece si, come ho scritto sopra le EVA e le attività interne di ogni missione (comprese le Expedition) servono in parte a predisporre la ISS per le fasi successive di assemblaggio, e anche la STS-122 e la Exp.16 non fanno eccezione, questo vuol dire che ora la ISS non è pronta ad accogliere i pezzi della STS-123.
Voler invertire le missione vorrebbe allora dire modificare i piani di volo di entrambe le missioni per far eseguire i task necessari alla STS-124 alla STS-122, quelli necessari alla STS-123 ora al solo equipaggio della Exp.16 senza materiale a bordo il tutto con nessun equipaggio che ha mai provato una sola attività di quello che sarà chiamato a fare… se questa non è follia poco ci manca…

Per quel che riguarda la ISS io penso che non sia strettamente necessario, almeno in questo caso, anticipare o rimandare una missione; ne è stato un esempio lo spostamento della missione STS-119 del Discovery , che in origine , prima dell'incidente del Columbia, era in calendario prima di queste interessate al trasporto dei moduli.

Si ma la STS-119 pre-Columbia ha praticamente solo il nome in comune con l’attuale STS-119… e direi che in 5 anni si potrebbe anche fare in tempo a cambiare piano di volo, o più probabilmente a redigerne uno nuovo per una missione che è completamente nuova…

Già negli anni addietro abbiamo visto come sia la NASA che i suoi astronauti si siano adattati a risolvere problemi e rimediare in tempo reale ai vari problemi incontrati; in questo caso non stiamo parlando di una missione automatica dove non c'è la presenza dell'uomo e la missione ha già un suo programma impostato nel computer.

In quel caso si chiama “emergenza” nell’altro “routine”… e il gioco è nel non far diventare routine l’emergenza… o emergenza la routine… cambiando le carte in tavola appena prima di iniziare…

Non dimentichiamo che se non ci fossero stati questi ritardi, dovuti all’eET in questione, sarebbe sempre stato l’equipaggi tutt’ora in orbita della ISS, che avrebbe partecipato allo svolgimento della missione STS-123.
Per quanto riguarda la missione STS-119 è pur vero che si parla di 5 anni fa o più, però il fatto ha dimostrato come non era una cosa necessria il montaggio di tutto il traliccio prima dell’arrivo dei moduli .
Infatti cosi com’è il fabisogno energetico è sufficiente a supportare i pezzi in arrivo che sia il Columbus che il KIBO.
Qui non si stà ipotizzando un emergenza o una routine, si stà solo IPOTIZZANDO una sostituzione di missione; si stà solo FANTASTICANDO immaginando che lo Shuttle e il lavoro fatto dalla NASA sia molto più semplice di come in realtà non lo è.
Tu la vedi a tuo modo, io a mio modo , sta di fatto che a me piace fantasticare e sognare .

Ok, pensavo fosse una discussione tecnica, non di sogni o fantasie… evidentemente ho sbagliato sezione…
Avrei una mezza idea sulla quale sarebbe interessante discutere per far atterrare la ISS sulla Terra per montarla e riportarla in LEO…
ah questo è un sogno… tanto per non creare equivoci…

P.S.
Per STS-119 non ho detto che non sia possibile cambiare alcun ordine di missione, ho detto che è enormemente complicato farlo in termini organizzativi e procedurali e non è comunque sempre possibile.

Beh, in effetti non è come assemblare un lego…
La iss dietro ad ogni “mattoncino” ha da preparare tutti i sottosistemi
per accoglierlo, quindi il vettore che porta in orbita il “pezzo”
porta dietro tutti gli “attrezzi” per finire di predisporre l’iss
all’accoglienza dello stesso, montare il mattoncino in questione ed
iniziare a predisporre il campo per il successivo.
Tutto questo lo fanno persone preparatissime che hanno studiato per
anni i tasks della missione e appunto per questo riescono a
trovare un rimedio anche in caso di emergenza (sts-120).

Poi da parte della NASA si è consci di quanto sia già stressante
di per sé stesso il lavoro di astronauta, al di là dei sorrisi che
vediamo nelle foto c’è tensione e sicuramente una buona dose
di stress (poco tempo, molto lavoro, ambiente “ostile”) e per
questo è da escludere che siano spediti là su con anche un
solo task non studiato e non provato più e più volte qui sulla Terra…

Lo stesso “swap” di una missione con l’altra costringerebbe non solo
a una contorsione di tutto il sistema di assemblaggio della stazione
e del lanciatore, ma in primis uno stress enorme per l’equipaggio,
che non darebbe condizioni per nulla OK TO GO per il lancio… :star_struck:

Non credere che mi sia offeso o altro, lugi da me tali cose, quello che intendo io, oltre al fatto di sognare è che , dal mio punto di vista se anche il prossimo Shuttle fosse pronto in rampa, sarebbe stato possibile realizzare tale cambio di data per le due missioni.
Non bisogna dimenticare che , per quel che riguarda la STS- 123, è previsto il trasporto del piccolo modulo che verrà successivamente posto sul portello superiore del modulo KIBO.
Se non ci sono stati cambiamnti negli ultimi tempi, con l’aggancio dello Shuttle il modulo verrà posto provvisoriamente sul portello zenit del NODO 2, in attesa dell’arrivo di KIBO con la missione STS-124.
La sua installazione sarebbe provvisoria, vedi stessa cosa del NODO 2 e solo successivamente verrebbe spostato e collegato in modo definitivo.
In merito a quello detto da Jacopoch, è ben risaputo che non si stà parlando del lego però è pur vero che tutto è possibile basta volerlo.
Oltretutto, come ribadito precedentemente, l’Expedition 16 dovrebbe essere addestrato per le operazioni che verranno svolte con la STS-123.
l loro lavoro è senza alcun dubbio stressante , questo non vuol dire che un cambio di programma gli causi un esaurimento.
Non per niente sono persone selezionate in modo molto rigido altrimenti andrebbero in orbita cani e porci.

ps: non per fare il saputello ma se vi ricordate, in particolare x Albyz, in una discussione dell’anno scorso avevo accennato alla possibilità che la NASA non riuscisse a completare il suo programma lanci, a causa delle date di lancio, specialmente quelle della STS-122, troppo avanti nel mese di dicembre.
Albyz mi aveva dato contro ,sostenendo la mia affermazione errata, poi purtroppo il tempo e la sfortuna della NASA mi hanno dato ragione.
Speriamo che non succeda la stessa cosa anche in questo caso.

BUON ANNO ad Albyz e a tutto il forum da TOPOPESTO!!!

:slight_smile: buon anno è vero

Tornando alla realtà, speriamo che la riparazione dia esito positivo. Lanciamo. E continuiamo
la costruzione della Iss. Il ritardo “dovrebbe” riassorbirsi se non esageratamente superiore al
mese / due mesi…

Gli schedule della NASA sono dettati da una tale quantità di fattori, compresi finestre di lancio, necessità di approvvigionamenti, interconnessione con i programmi di altre agenzie, vita della stazione ma anche suo completamento, operazioni di lancio a KSC, etc… che talvolta portano a date inevitabilmente ravvicinate, contando che il programma STS chiuderà in tempi ormai certi e che si vuole completare la stazione. Perdonatemi, ma secondo me le cose per cui i non addetti allo scheduling NASA (ossia noi… :stuck_out_tongue_winking_eye:) hanno meno titolo di fare ipotesi sono proprio le date dei lanci.

p.s. Buon anno a Topopesto ed a tutto il forum :stuck_out_tongue_winking_eye:

Sinceramente non vedo il bisogno di scambiare le due missioni a meno che questo non faccia risparmiare effettivamente tempo…voglio dire se quando è sorto il problema si fosse proceduto allo scambio di missioni, quanto tempo ci avremmo impiegato? fai il rollback, attacchi lo shuttle al nuovo ET+SRB, mandi il tutto in rampa, mandi il payload ad essere stivato nella cargo bay(forse questa operazione viene prima della precedente), dai inizio alle operazioni di countdown…alla fine mi sa che saremmo arrivati a lanciare a metà gennaio…diciamo un 2 settimane prima di quanto si prevede ora di lanciare…forse il gioco non vale la candela…

comunque l’idea di scambiare le due missioni non è poi così tanto male…ora non mi ricordo per filo e per segno quali saranno i task delle EVA per la missione STS-122, però di fatto sono tutte rivolte all’installazione del modulo…ogni modulo è praticamente indipendente dagli altri, voglio dire il modulo giapponese vive anche se non c’è quello europeo e viceversa, per cui forse per queste due missioni non sarebbe stato troppo azzardato scambiarle…tra l’altro non penso che agli astronauti addetti alle EVA si dia troppo disturbo se qualche cosa viene cambiato nelle EVA che devono compiere…penso che tutti loro abbiano fatto un corso piuttosto approfondito su come è fatta e funziona la stazione per cui sarebbero in grado di compiere lavorazioni non contemplate dalle originali EVA perchè comuqnue sanno su cosa stanno lavorando…se occorre che venga attaccato/staccato un connettore per permettere una certa operazione di assemblaggio e questa avrebbe dovuto essere fatta nella missioni precedente, bhè penso che non sia affatto un problema…

altra considerazione interessante che mi frullava già da tempo nella testa è quella relativa alla possibilità di anticipare la missione STS-119 sopratutto alla luce dei problemi che si stanno avendo ora sul SARJ e BGA del truss segment di destra (forse è sinistra, non me lo ricordo mai…)…io penserei a completare l’installazione dei pannelli così il problema energetico viene ridotto a minimi termini…anche in questo caso secondo me non ci dovrebbero essere troppi problemi…è vero che ci sono le procedure, che è stata redatta una tutta una serie di operazioni che devono essere fatte prima, però non so quanto davvero possano influire…se fosse una questione di hardwere basta fare un aggiornamento, se è una questione di operazioni da svolgere all’esterno della ISS bhè le si potrebbero far fare “pian pianino” nei prossimi mesi…ovviamente qua sto parlando di far anticipare la missione STS-119 di una missione al massimo non di due o tre!!

è vero che la stazione non è un gigantesco lego, come molti semplicisticamente la descrivono, però allo stato dove siamo ora forse lo stato di avanzamento di lavori sulla stazione è tale che si possano fare questo genere di scambi…