Robonaut 2: ISS Task Board

Simulazione con R2 al lavoro:
http://www.youtube.com/watch?v=rXadFVbtEkI#ws

Ahimè, dopo le interfacce uomo-macchina, quelle macchina-macchina!
Sarebbe interessante conoscere il livello di astrazione dei comandi. In altre parole, gli dicono “digita 1-2-3 sulla tastiera della console 4” oppure programmano la posizione di ogni singolo asse, e poi lui usa la camera per il feedback?
Se una macchina deve essere utile a bordo, deve anche essere semplice da programmare e flessibile.

dovrebbe già “conoscere” la conformazione della consolle per poter dare un comando così diretto.

Oppure avere un software di riconoscimento immagini, per trovare la console, e poi trovare la tastiera, accertarsi che sia quella giusta, trovare i tasti e pigiarli. Non lo so… l’utilità di uno strumento (robot) dipende da cosa sa/può fare. D’accordo che Robonaut è un esperimento, ma mi sa che la strada sia ancora lunga. Il fatto è anche che a parte i filmati più o meno spettacolari, una reale descrizione delle “capabilities” non l’ho trovata (e quelli della GM non vengono certo a raccontarci i dettagli della loro strategia).

Ma R2 non è controllato in remoto in realtà virtuale? Non credo che abbia capacità autonome (se non quella derivata da serie di comandi e movimenti pre-caricati).

interessante come ipotesi :slight_smile:

ma io comunque credo che Robonaut nello specifico caso, sia nato come uno strumento da utilizzare con una interfaccia di guida in tempo reale.

Alla fine sarà “solo” un plug da montare su un braccio robotizzato per le manutenzioni esterne, guidato da un astrunauta con in testa bellamente allacciato il suo casco VR.
Non sono assultamente un conoscitore della IA, ma credo che la strada da percorrere per un robot autonomo (per come lo immaginiamo comunemente) sia davvero, davvero lunga.

edit: comunque non mi sembra poi così fluido nei movimenti come me lo sarei aspettato…

…o, meglio ancora una rete neurale adattiva, in grado di apprendere con l’“esperienza”…addestrata in precedenza a riconoscere pannelli, posizione dei tasti e natura dei tasti.
Se non si conferisce ad un robot un minimo di flessibilità e di capacità di apprendimento non credo che possa essere considerato qualcosa più di una sofisticatissima chiave inglese.
Ma credo che abbia ragione Albyz e che sia più un dispositivo gestito da remoto.

Il sito wiki di R2 in effetti parla di “telepresence”, e in quel caso mi sarei davvero aspettato una maggiore fluidità. Poi parla di lavorare in supporto degli astronauti in EVA (non R2, che non è adatto, ma i successori), e lì… mah… “passami l’avvitatore” ?
Parla anche di compiti interni alla stazione, tipo passare l’aspirapolvere o cambiare filtri. A parte dotare R2 della metà inferiore per potersi muovere, qualunque movimento autonomo di una massa del genere dentro la stazione mi sembra molto, molto pericoloso. Credo che il livello di “dexterity” debba crescere di ordini di grandezza, e soprattutto la situational awareness, che vedo molto difficile da ottenere da parte di un operatore remoto. Strada interessante, ma molto in salita.

http://www.youtube.com/watch?v=9cZTGsDtUWo#ws