Scheda di presentazione Missione Perseverance

Questa è la scheda di presentazione della missione Perseverance di NASA.

Indice della scheda

Indice

Nome della missione ed eventuale badge

Il nome del rover è stato comunicato nel marzo 2020 e rappresenta la perseveranza dei team per le sfide che si sono presentate durante la progettazione e per il periodo storico in cui la missione è stata lanciata (la pandemia da coronavirus).


Patch della missione Mars 2020.
:camera_flash: NASA/JPL-Caltech

Obiettivi di missione

La missione ha quattro obiettivi.

  1. Determinare se ci sia mai stata vita su Marte
  2. Determinare il clima di Marte
  3. Determinare la geologia del pianeta
  4. Testare tecnologie per l’arrivo del primo equipaggio umano

Dettaglio di tutte le fasi della missione

Fasi pre lancio

Fase Descrizione
Fase pre progettuale Completamento della definizione del concept e dei requisiti (fase A) e del design preliminare e dello sviluppo delle tecnologie (fase B)
Definizione degli obiettivi scientifici e selezione degli strumenti Selezione di un team di scienziati per proporre obiettivi scientifici e strumenti in grado di raggiungerli
Finalizzazione del design e produzione Al JPL inizia la costruzione del rover (fase C)
Selezione del sito di atterraggio Il team di Mars 2020 seleziona più di 60 potenziali punti: vince il cratere Jezero
Assemblaggio e test Dopo essere stato assemblato, al JPL il rover è stato sottoposto a tutti i test necessari per verificarne integrità e robustezza (fase D)
Trasporto del rover a Cape Canaveral
Assemblaggio e test al KSC Dopo l’arrivo sono stati terminati i test in vista dell’integrazione al vettore

Lancio

Il lancio è avvenuto alle 2020-07-30T11:50:00Z a bordo di un Atlas V in configurazione 541 (fairing da 5 metri di lunghezza, 4 booster laterali e un singolo motore Centaur sul secondo stadio).

Fase di crociera

Dopo la separazione dal secondo stadio è iniziata la fase di crociera verso Marte, della durata di sette mesi, o 480 milioni di chilometri. Durante il viaggio sono state effettuati test e calibrazioni agli strumenti, piccoli aggiustamenti all’assetto della sonda (puntamento dell’antenna o inclinazione dei pannelli solari) e correzioni della traiettoria. In

Data Nome Descrizione
2020-08-13T22:00:00Z (14 giorni dopo il lancio) TCM-1 Correzione per puntare verso Marte. Non si punta direttamente in quanto, in caso di problemi di separazione, non c’è contaminazione di Marte.
2020-09-29T22:00:00Z (62 giorni dopo il lancio) TCM-2
2020-12-17T23:00:00Z (62 giorni all’atterraggio) TCM-3 Correzione necessaria per assicurare la corretta direzione e velocità di arrivo in atmosfera
2021-02-09T23:00:00Z (8,6 giorni all’atterraggio) TCM-4 Rinfinitura del percorso di volo
2021-02-15T23:00:00Z (2,6 giorni all’atterraggio) TCM-5
2021-02-16T23:00:00Z (1,6 giorni all’atterraggio) TCM-5X Manovra di backup, se necessaria
2021-02-17T23:00:00Z (9 ore all’atterraggio) TCM-6 Manovra di emergenza, se necessaria. Ultima opportunità per aggiustare il punto di ingresso nell’atmosfera marziana.

Di queste, solo le prime quattro sono state effettuate.

Operazioni in superficie

Dopo aver affrontato la fase EDL (Entry, Descent and Landing).
Le operazioni di superficie inizieranno non appena si avrà confermato che tutta la suite di strumenti sono operativi e funzionanti. La missione primaria è della durata di un anno marziano (687 giorni terrestri), al termine della quale verrà valutata una possibile estensione.
I quattro obiettivi di missione sono:

  • trovare rocce che si sono formate, o sono state alterate, da un ambiente che può aver ospitato vita nel passato.
  • trovare rocce in grado di mantenere tracce chimiche della vita.
  • trapanare dei campioni di 30 rocce promettenti e di suolo marziano.
  • testare la produzione di ossigeno a partire dal diossido di carbonio presente in atmosfera.


Percorso di Perseverance.
:camera_flash: NASA

Il processo di raccolta dei campioni è diviso su più fasi: una volta aver individuato le rocce più promettenti e averle penetrate per 5 centimetri, il rover preleverà il campione inserendolo in un contenitore che verrà subito dopo sigillato ermeticamente. Ogni campione peserà circa 15 grammi e rimarrà in un rack sul rover fino a quando il team non deciderà il o i punti di deposito; in quel luogo verranno lasciati anche tutti i campioni che potrebbero essere recuperati da una futura missione di sample return. Gli orbiter saranno in grado di stimare la posizione con una precisione di un metro, mentre il rover la porterà ad un centimetro. Perseverance dispone di 38 tubi sterili e potenzialmente utilizzabili.

Dimensioni della sonda

Perseverance basa il suo design su quello di Curiosity: senza il braccio è lungo 3 metri, largo 2,7 e alto 2,2, per un peso totale di 1025 chilogrammi.
È composto da varie parti, confrontabili a quelle di un essere umano.


Perseverance è composto da varie parti, ognuna delle quali con uno specifico compito e nome.

Un modello 3D del rover e il link per scaricarlo


Perseverance è composto da varie parti, ognuna delle quali con uno specifico compito e nome.

Corpo

Il corpo di Perseverance è anche chiamato WEB (warm electronics box) e protegge l’elettronica, il computer e la strumentazione del rover da urti, agenti atmosferici e ad una temperatura costante. La WEB è chiusa da un pezzo chiamato Rover Equipment Deck, che garantisce al braccio robotico e alle fotocamere di avere un punto di vista senza ostacoli mentre il rover viaggia. È lungo 3 metri, largo 2,7 e alto 2,2, per un peso di 1025 chilogrammi.
Rispetto a Curiosity ospita una torretta più grande e un contenitore per stoccare i campioni raccolti. Anche il software, che riceverà aggiornamenti durante il corso della missione, è migliorato e permette più indipendenza rispetto al predecessore, permettendo così di percorrere più terreno senza necessità di consultare i controllori di terra. È stato integrato anche un simple planner, che consentirà un uso più efficiente e autonomo dell’energia elettrica e altre risorse disponibile. Ultima modifica rispetto a Curiosity sono le ruote, più spesse e larghe, ma vicine come asse. È cambiato anche il motivo che le percorre, ondulato anziché a zig-zag.

Cervello

Formalmente noti come Rover Compute Element sono due, per garantire ridondanza in caso di problemi. Si interfacciano tramite due network già utilizzati in passato e scambieranno dati e comandi con gli strumenti. La velocità massima di lavoro è di 200 MHz, 10 volte tanto i MER, possiede una memoria flash di 2GB (8 volte quella di Spirit e Opportunity), 256 MB di RAM e 256 kB di memoria di sola lettura programmabile cancellabile elettricamente. Il computer di bordo monitora anche temperature, livelli di potenza e gestisce i livelli di energia decidendo quindi quali attività compiere e/o portare a termine.

Occhi e altri sensi

Le fotocamere a bordo si distinguono in base al ruolo che avranno.

Atterraggio

Per l’atterraggio il team ha installato varie fotocamere e un microfono: si avrà così un filmato a colori della fase finale di entrata, che permetterà anche una prima scrematura dei punti verso cui dirigersi. Le fotocamere sono state costruite con hardware facilmente reperibile in commercio, ma volano come discretionary payload: non sono fondamentali per la riuscita della missione. Si avranno fotocamere:

  • con vista sul paracadute, montate sul backshell
  • con vista sul terreno, montate sullo stadio di discesa
  • con vista sullo stadio di discesa e lo skycrane, montate sul rover
  • con vista sul terreno, montate sul rover
    Queste fotocamere permetteranno di avere le prime immagini dell’apertura di un paracadute su Marte, della polvere sollevata dalla skycrane e la sua partenza.
Ingegneristiche

Queste fotocamere, utilizzate per la parte ingegneristica della missione: analizzeranno il terreno nella zona vicino all’atterraggio, controlleranno lo stato dell’hardware del rover e la raccolta dei campioni. Saranno utilizzate per la guida, in quanto avranno un angolo visivo più grande e saranno in grado di scattare foto mentre il rover è in movimento. Il peso di ognuna è meno di 425 grammi, con una risoluzione di 20 megapixel e dimensione di 5120x3840 pixel. Altre fotocamere (6), avranno il compito di evitare eventuali ostacoli che Perseverance può incontrare nella sua discesa e nel suo percorso, scattando foto stereografiche.

Navigazione

Due fotocamere saranno dedicate alla navigazione e saranno fondamentali quando il rover sarà nella fase di guida autonoma. La capacità di risolvere un oggetto è incredibile: può distinguere una pallina da golf ad una distanza di 25 metri.

Documentazione

L’ultima fotocamera è dedicata alla documentazione dei materiali raccolti e stoccati. A queste vanno aggiunte quelle degli strumenti scientifici.

Orecchie

Due microfoni permetteranno di sentire i suoni i Marte, per la prima volta: le uniche due missioni che ne hanno portato uno sono state Mars Polar Lander, fallita, e il Phoenix, che ne aveva uno, che non è mai stato acceso, sulla camera di discesa.
Ci sarà un microfono sulla strumentazione di discesa e uno sulla SuperCam, che permetterà addirittura di sentire il rover muoversi. Il microfono sarà attivo quando la SuperCam sarà attiva, qualche millisecondo alla volta e per 3,5 minuti complessivi quando vengono effettuati campionamenti laser, per ascoltare il vento o il rumore del rover.

Gambe

Ognuna delle sei ruote è gestita da un proprio motore e le due anteriori e posteriori ne possiedono un altro con capacità di sterzare. I raggi sono di titanio e la dimensione della ruota, 52,5 centimetri e di alluminio, permette di superare ostacoli alti fino a 40 centimetri. Il motivo che percorre le ruote è ondulato e permette di avere ottima trazione sia su terreni soffici che morbidi. Sebbene il rover possa affrontare pendenze di 45 gradi, il software è impostato per non avventurarsi in zone dove si eccedono i 30 gradi di inclinazione. La velocità massima raggiungibile da Perseverance è di 4,2 cm/s (152 m/h), permettendo un consumo inferiore ai 200 watt.

Braccia

Il braccio robotico, lungo 2,1 metri è dotato di giunti che garantiscono elevata flessibilità, tanto da avere 5 gradi di libertà. Alla fine del braccio è presente una “mano" che contiene gli strumenti scientifici e il trapano (utilizzabile con o senza percussione) per perforare le rocce e raccogliere i campioni. Dispone anche di un sensore in grado di segnalare un eventuale contatto col terreno.

Tasche

Il processo di raccolta e inserimento dei campioni all’interno dei tubi è chiamato sample caching e sarà il primo esperimento di questo genere. Ci saranno 43 tubi contenitori e verranno raccolti almeno 20 campioni. Una volta terminata la selezione dei campioni, un piccolo braccio robotico all’interno della pancia del rover prende e sposta i tubi verso il trapano, trasferendo il contenuto all’interno delle provette, stoccate poi in un luogo sicuro.
Perseverance porta anche cinque tubi riempiti con una serie di materiali in grado di catturare contaminanti, quali gas rilasciati dai componenti, tracce chimiche rimaste dopo che il sistema di atterraggio ha svolto il suo lavoro, residui terrestri organici o meno che potrebbero essere sopravvissuti al viaggio e al processo di sterilizzazione. Saranno aperti uno alla volta per osservare l’ambiente vicino al sito di collezione, per verificare se, una volta che i campioni saranno tornati a terra, ci fossero stati contaminazioni di origine terrestre. Dopo il riempimento i tubi verranno riportati nella pancia del rover e chiusi ermeticamente: rimarranno lì finché il team non troverà il posto dove rilasciarli. Il punto di deposito sarà un luogo individuato con estrema precisione dagli orbiter.

Fonte energetica

Perseverance utilizzerà un generatore a radioisotopi (MMRTG), che fornirà l’energia necessaria per comunicare, effettuare esperimenti e muoversi. È grande 64x66 centimetri per un peso di 45 chilogrammi, di cui 4,8 di diossido di plutonio e al momento del lancio produceva 110 watt, un valore destinato a scendere nel corso degli anni. Il rover dispone anche di due batterie ricaricabili agli ioni di litio. Il nucleo radioattivo è protetto da vari strati protettivi ed è prodotto in una forma ceramica che rende molto difficile la sua rottura in parti. Nel caso ci fossero stati problemi al lancio, la massima dose a cui si potrebbe essere stati esposti era di 210 millirem, contro i 310 millirem annualmente assorbiti dalla radiazione naturale.

Il processo di raccolta dei campioni.

Comunicazioni

Perseverance possiede tre antenne che funzioneranno sia in ricezione che in trasmissione. Sono localizzate nel retro e la più utilizzata sarà quella UHF (circa 400 MHz), per comunicare con gli orbiter e quindi con Terra. La trasmissione raggiungerà velocità fino a 2 megabit al secondo. Per trasmettere direttamente a Terra utilizzerà l’antenna ad alto guadagno in banda X (7-8 GHz), in grado di ruotare. Ha forma esagonale e ha diametro di 30 centimetri. Le velocità sono di 160 bit/s in trasmissione e 500 bit/s o più in ricezione dalle antenne da 34 metri del DSN e di 800 bit/s e 3000 bit/s o più dalle antenne da 70 metri del DSN. È fornita dalla Spagna.
In fase di ricezione il rover utilizzerà principalmente l’antenna a basso guadagno, sempre in banda X (7-8 GHz), in grado di mandare e ricevere segnali da ogni direzione. Essendo omnidirezionale fornisce quindi un sistema sicuro di collegamento con Perseverance. Dalle antenne da 34 metri del DSN sarà in grado di ricevere a 10 bit/s o più con quelle da 34 metri e 30 bit/s o più da quelle da 70 metri.

Strumenti a bordo

A bordo di Perseverance ci saranno alcuni strumenti.

  • Mastcam-Z: un sistema di due telecamere dotate di una funzione di zoom, foto in 3D e video ad alta velocità per eseguire misurazioni di oggetti distanti, derivate dalla Mastcam di Curiosity. Sono montate sulla testa di Perseverance, ad un’altezza di circa due metri, e sono separate di circa 24,2 centimetri per poter garantire una visione stereo. La massa totale si aggira intorno ai 4 chilogrammi per un consumo di potenza di circa 17,4 watt. Le dimensioni di ogni singola camera sono di 11x12x25 cm e quelle del campione per calibrarle di 10x10x7 cm. Ogni sol ritorneranno circa 148 megabit di dati. La risoluzione delle fotografie spazierà da 150 micrometri per pixel fino a 7,4 millimetri per pixel, in base alla distanza del soggetto, mentre la qualità dei colori è pari a quella di una fotocamera comune, circa 2 megapixel e la dimensione dell’immagine al massimo 1600x1200 pixel.
    Mastcam-Z rappresenterà gli occhi di Perseverance, per cui individuerà eventuali tracce di vita passata e acqua o le rocce più interessanti che potrebbero essere riportate a Terra. Per chi volesse approfondire alcuni aspetti delle fotocamere, questo è un ottimo link da cui partire.

  • MEDA (Mars Environmental Dynamics Analyzer): un sensore che permette di misurare velocità e direzione del vento, temperatura, umidità, la concentrazione e dimensione della polvere sospesa nell’atmosfera marziana. La suite di sensori si trova sul collo del rover e sul dorso, all’interno e di fronte. In totale i componenti pesano 5,5 chilogrammi e possono consumare fino a 17 watt. I sensori della temperatura dell’aria sono 5 e ognuno misura 5,75x2,75x6,75 cm, quello delle radiazioni e della polvere 13,2x11,5x7,25 cm, quello ad infrarossi 6,25x5,75x5,75 cm e quello della pressione 14x14x13. I sensori del vento sono due: il primo di 5x17 cm e il secondo di 5x40 cm. In termini di dati spediti a terra, arriveranno circa 11 megabyte, sebbene non sia specificato se ogni giorno marziano o altro.
    Le informazioni che arriveranno da questo strumento saranno utili a migliorare le previsioni meteo per i futuri astronauti in superficie, a stabilire l’impatto delle radiazioni sul suolo e quindi possibili forme di vita e come avvenga lo scambio di vapore tra suolo e atmosfera. Ulteriori informazioni sono disponibili qui.

  • MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment): un esperimento, localizzato nella parte frontale destra, per dimostrare la produzione di ossigeno dall’atmosfera marziana, utilizzando la stessa tecnica delle piante, ovvero assorbire CO2 per rilasciare O2. Ha un consumo di 300 watt, una massa di 17,1 chilogrammi e un volume di 9,4x9,4x12,2 cm. L’obiettivo minimo di produzione all’ora di ossigeno è 10 grammi, che verranno prodotti ad intervalli programmati.
    Sebbene il rateo di produzione sia basso, va ricordato che MOXIE è un dimostratore e che i futuri generatori di ossigeno dovranno essere almeno 100 volte più grandi. Per ripartire da Marte, infatti, sono necessari tra 30 e 45 tonnellate di propellente. Se il concetto dovesse risultare efficiente a grandi scale, potrebbe contribuire a fornire tre quarti di tutto l’ossigeno liquido necessario per l’esplorazione di Marte.
    Se volete addentrarvi nei dettagli di MOXIE, qui trovate altre informazioni.

  • PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry): uno spettrometro a raggi X per analizzare la composizione delle rocce, montato al termine del braccio robotico e dal peso di 4,3 kg. Consuma circa 25 watt e ha dimensioni di 21,5x27x23 centimetri. I target di calibrazione, quattro in tutto, pesano 0,015 kg e hanno un diametro di 5 millimetri. Ogni giorno ritornerà 2 megabyte di dati.
    È molto più compatto e leggero dei comuni spettrografi a raggi X, che pesano più di 200 chilogrammi, ha un fascio di analisi spostabile con estrema precisione dal team e una capacità di trovare tracce di 20 elementi chimici.
    Se siete curiosi, questo link approfondisce lo strumento.

  • RIMFAX (Radar Imager for Mars’ Subsurface Experiment): uno radar in grado di individuare strutture geologiche al di sotto della superficie marziana. Localizzato nella parte posteriore e inferiore di Perseverance, pesa meno di 3 kg, è grande 19,6x12x6,6 cm e consuma tra i 5 e i 1 watt. Ogni fase di scansione ritornerà da 5 a 10 kilobyte di dati. Possiede un ampio spettro di frequenze, tra 150 e 1200 megahertz, permettendo una risoluzione verticale tra 15 e 30 cm, penetrando fino a 10 metri nel terreno, in base alle caratteristiche. Ogni 10 centimetri percorsi dal rover verrà effettuata una scansione.
    Si tratta del primo strumento radar inviato in una missione NASA sulla superficie di Marte.
    Come nei precedenti strumenti, è disponibile un dettagliato approfondimento.

  • SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals): montato sulla torretta alla fine del braccio robotico, ha lo scopo di individuare con grande precisione tracce di minerali, molecole organiche e potenziali tracce biologiche. Dal peso di 1,61 kg e con un consumo di 16,6 watt, permette di avere una risoluzione spaziale del laser di 50 micrometri e un campo visivo di 0,7x0,7 cm in spettroscopia e di 2,3x1,5 cm in fotografia. Ritornerà dati in formato raw dal peso di 79,7 Mb e occuperà uno spazio di 26x20x6,7.
    Potrà operare di giorno e di notte e lavorando ad una distanza di circa 5 centimetri, non contaminerà eventuali campioni. Utilizzerà come target di calibrazione alcuni tessuti delle future tute marziane, testandone al contempo la resistenza all’ambiente. Sembra inoltre che porterà indietro alcuni frammenti di un presunto meteorite marziano, rendendolo di fatto il primo a fare un viaggio di andata e ritorno.
    Per ulteriori letture, si rimanda qui.

  • SuperCam: una suite di strumenti comprendenti uno spettrometro, un laser e una fotocamera per ricercare composti organici e composizione chimica e mineralogica di elementi grandi come la punta di una matita ad una distanza di 7 metri. È grande 38x24x19 cm e solo l’elettronica pesa 4,8 kg, a cui vanno aggiunti altri 5,6 kg di sensori e 0,2 kg di target per la calibrazione, del diametro di 3 cm. Consumerà 17,9 watt e ritornerà 4,2 megabit al giorno e un totale di 15,5 per esperimento.
    Grazie all’elevata capacità di analisi, permette di capire quali elementi della polvere marziana possano essere dannosi per la salute umana e grazie all’analisi dell’assorbimento o riflessione della luce da parte delle molecole atmosferiche, di ghiaccio e polvere, migliorare le capacità di prevedere il meteo sul pianeta rosso.
    Per approfondimenti, è disponibile questo link.


MastCam-Z.
:camera_flash:: MSSS/ASU


MEDA.
:camera_flash:: NASA/JPL-Caltech


MOXIE. Foto ad alta risoluzione
:camera_flash:: NASA/JPL-Caltech


PIXL.
:camera_flash:: NASA/JPL-Caltech


RIMFAX.
:camera_flash:: NASA/JPL-Caltech


SHERLOC.
:camera_flash:: NASA/JPL-Caltech. Foto ad alta risoluzione


SuperCam.
:camera_flash:: CNES

Luogo dell’atterraggio

Il luogo di atterraggio è il cratere Jezero, sul lato occidentale di Isidis Planitia. I nomi delle regioni che verranno esplorate saranno assegnati ai parchi nazionali e riserve con una geologia simile. Si cercherà inoltre di trovare luoghi nelle nazioni che hanno contribuito al progetto del rover. Si può seguire in diretta il percorso del rover sulla superficie.


Luogo di atterraggio di Perseverance, disponibile anche ad alta risoluzione.
:camera_flash: NASA/JPL-Caltech

Storia e individuazione

Il cratere Jezero è stato scelto in quanto si ipotizza che in passato l’area sia stata sede di un antico delta di un fiume. Il processo di selezione ha coinvolto più di 60 siti ed è terminato dopo 5 anni di analisi. Sia la pianura che il cratere sono di origine meteoritica.

Caratteristiche fisiche

Il cratere è largo 45 chilometri ed è localizzato (18,4 N, 77,5 E) ad ovest di una pianura chiamata Isidis Planitia, poco a nord dell’equatore marziano. Il luogo è a circa 3700 chilometri dal sito di atterraggio di Curiosity nel cratere Gale.

Di seguito un sorvolo (virtuale) del cratere.

Importanza scientifica

Il cratere contiene tracce di argilla, come confermato da MRO, un componente che si può formare solo in presenza di acqua. Sulla Terra, nel delta del Mississippi, sono state forme di vita microbiotica all’interno delle rocce. Queste due osservazioni rendono Jezero il luogo perfetto per cercare tracce di vita passata.
In aggiunta a questo, Perseverance potrà analizzare rocce vecchie di 3,6 miliardi di anni, fornendo ulteriori informazioni sulla storia della formazione di Marte.

Innovazioni tecnologiche

A bordo di Perseverance ci sono varie innovazioni tecnologiche, tra le quali spiccano Ingenuity, il primo elicottero a tentare il volo dalla superficie di un altro pianeta e una suite di fotocamere e un microfono impiegati durante le fasi di discesa.

Sistema di atterraggio preciso

La tecnologia, chiamata Range Trigger technology, riduce la dimensione dell’ellissoide di atterraggio del 50%, permettendo così al rover di raggiungere la zona prevista in meno tempo o di selezionare zone che altrimenti sarebbero state troppo rischiose. Il fattore determinante per questo tipo di precisione è il tempismo sull’apertura del paracadute: le missioni precedenti lo aprivano appena raggiunta la velocità minima per cui era sicuro, mentre ora Perseverance lo aprirà in base alla posizione relativa rispetto al suo obiettivo. Le ricadute non si avrebbero soltanto per la missione in sé, ma anche per una eventuale missione di recupero dei campioni, in quanto si avrebbe una tecnologia in grado di centrare precisamente il punto previsto di atterraggio.


Range trigger.
:camera_flash: NASA

Terrain-Relative Navigation

In aggiunta al Range Trigger, Perseverance sfrutterà anche il Terrain-Relative Navigation, una tecnologia in grado di comparare foto in tempo reale con quelle scattate in precedenza e modificare, tramite i propulsori, la zona di atterraggio. Così facendo è possibile individuare aree con più ostacoli rispetto alle precedenti missioni. Come confronto, la zona di atterraggio era calcolata prima dell’ingresso in atmosfera e anche durante, utilizzando i dati radiometrici forniti dal Deep Space Network: la precisione era, rispettivamente, di 1-2 chilometri e 2-3. Con l’attuale sistema la precisione si riduce a 40 metri o meno.

Il TRN opera così:

  • Il team crea una mappa del sito di atterraggio utilizzando le immagini degli orbiter;
  • Il rover la salva all’interno di una memoria dedicata;
  • Durante la fase di discesa col paracadute, il rover scatta delle fotografie e le compara con quelle in memoria;
  • La sonda cerca quindi la mappa delle zone sicure, individuando quelle migliori e raggiungibili. La dimensione massima che il rover po’ superare è di 335 metri.


TRN.
:camera_flash: NASA

Sensoristica sullo scudo termico

Utilizzando MEDLI2 si misureranno temperatura e pressione dello scudo termico e dello scudo protettivo, andando così a migliorare le attuali informazioni sull’entrata in atmosfera marziana.

Costi

Il contrato assegnato ad ULA, comprensivo dei servizi di lancio, processing della sonda e del sistema di approvvigionamento di energia, protezione planetaria, integrazione sul vettore, tracking e supporto per la telemetria è di circa 243 milioni di dollari.
Durante lo sviluppo la sonda ha visto un aumento dei costi di circa 360 milioni di dollari a causa difficoltà di sviluppo, consegne in ritardo e costi previsti sottostimati. Le ultime stime fornite dal GAO (Government of Accountabilty Office) vedono un costo totale della missione di 2725,8 milioni di dollari, dei quali 292 per le operazioni, 2036,2 per lo sviluppo e 397,6 per la formulazione.

Sviluppo e gestione della missione

La sonda è gestita dal Jet Propulsion Laboratory con la partecipazione del Centre National d’Etudes Spatiales, l’agenzia spaziale francese, il Centro de Astrobiología e il Center for the Development of Industrial Technology spagnoli, Norwegian Defence Research Establishment norvegese e l’Agenzia Spaziale Italiana.

Record e particolarità

Prima missione con ricerca di tracce di vita passata come obiettivo primario.

Account social e siti ufficiali

La sonda si può trovare su Twitter (@NASAPersevere) e Facebook (@NASAPersevere).


Fonti

NASA - Mars 2020 official website.
GAO - Mars 2020 cost analysis.

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