SCOOP! L'astronautica italiana dell'800

Approfittando della visita in biblioteca alla ricerca dell’articolo di Serragli ho trovato altre interessanti informazioni sulle origini del’astronautica italiana, sempre dal volume 2 (1928) di Aeronautica.
Nel numero di agosto e nel numero di dicembre si trovano due articoli dal titolo “l’aeroplano razzo” di Jotti da Badia Polesine (nome che dovrebbe essere noto a chi si interessa di pionieri dell’astronautica italiana, visto che nel suo annuario dell’aeronautica del 1931 si trova la piu’ completa descrizione tecnica dell’aereo-razzo di Cattaneo), che partendo dai recenti esperimenti tedeschi di Valier e von Opel, fa una rassegna dello stato dell’astronautica.
Nel secondo articolo viene citato quello che potrebbe essere il primissimo esperimento di missilistica condotto in Italia. Viene descritto in un opuscolo anonimo stampato a Venezia nel 1831 e dal titolo “Scoperta della direzione del globo aerostatico”, concernente l’uso di razzi pirotecnici per il controllo di un pallone aerostatico.
Cito verbatim l’articolo di Jotti:

si ripromette di caricare “un tubo qualunque della largezza di mezza oncia con fuoco artificiale solito ad usarsi nei pubblici spettacoli e posto il detto tubo sopra un corpo tuffato affatto nel mezzo dell’acqua del peso di 3 libbre e di una circonferenza bastante a formar perfetto equilibrio coll’acqua, questo corpo vien mosso e spinto a traverso del mezzo dell’acqua come sarebbe d’un globo aerostatico se fosse spinto o tirato”.
Evidentemente l’autore deve avere chiesto pareri ed all’obbiezione di una corrente d’aria sfavorevole egli asserisce che e’ necessario ricercare la corrente favorevole e che lo scoppio dei suoi razzi era “simile ad un soffio di vento, il quale non ispiega tutta la sua forza in un sol punto, ma gradatamente cresce e si rinforza”. E riconosce che “la durata di questi tubi spingenti sara’ non gran lunga; ma coll’allungarli o moltiplicarli o col discendere a terra e riempirli di nuovo si potra’ prolungare il viaggio a piacere del volatore”.
Di straforo sono riuscito a fare una foto col cellulare all’unica illustrazione dell’opuscolo, che ho allegato qua sotto.

Un altro pioniere sembra essere stato un certo ing. Cosimo Canovetti, che opero’ per lo piu’ in Francia, tanto da ricevere la Legion D’Onore. Presento’ una memoria alla Societe’ des Ingenieurs Civils de France riguardo alla propulsione a razzo a propellenti liquidi il 17 ottobre 1884 (che venne pubblicata su Aeronautica nel 1927. vedro’ di rintracciarla presto…) e poi una memoria all’Istituto Lombardo nel 1894. Questa memoria “studio di un motore a idrocarburo con applicazione della turbina Laval” venne pubblicata poi nel 1905 sul “Politecnico” ed e’ disponibile in rete in due parti qui e qui
Canovetti scrisse inoltre: le nostre proposte sono state accettate teoricamente fino dal 1912 dall’istituto aeronautico del ministero franese, e dal 1915 da quello di Roma. ma entrambi esitano a fare la prova. E l’articolo di Jotti riporta il testo di una lettera (datata 22 agosto 1912) di un certo colonnello Romazzotti dell’Inspection permanente de l’aeronautique militaire française. Romazzotti scrive:
“L’organizazzione di esperimenti di questo tipo sarbbe difficile e costoso, poiche’ si tratterebbe di raggiungere velocita’ di 150 o anche 200 km[/h] e non disponiamo ancora di un laboratorio di aerodinamica che permetterebbe di queste prove.
D’altra parte, a causa del gran numero di domande che riceviamo dagli inventori, non e’ possibile dare seguito che a quelle che riguardano degli apparecchi in grandezza reale e pronti a funzionare.
Se spingerete la vostra invenzione a questo livello di perfezionamento, sarei molto felice di farne seguire delle prove”.

Infine Jotti cita un certo Ernesto Brunetta di Prata-Pordenone che nel 1890 prese un brevetto per un motore a componenti di miscele esplosive con o senza produzione di vapore, che pero’ non venne mai costruito.

Da notare che nel numero di settembre viene riportato anche il necrologio di Flavio Torello Baracchini, uno degli assi italiani della prima guerra mondiale, che mori’ il 18 agosto a causa delle lesioni riportate dopo una esplosione il 28 luglio. Dopo la guerra, Baracchini si era stabilito a Roma e aveva studiato dei razzi da segnalazione per aeroporti, che vennero adottati dall’aeronautica militare. L’esplosione avvenne proprio durante le prove di una nuova miscela per i razzi. Quello che l’articolo non riporta e’ che socio di Baracchini in queste ricerche era un certo Ettore Cattaneo, che due anni piu’ tardi utilizzo’ gli stessi razzi per far volare il suo aliante razzo.

Ottimo Paolo!! :smiley:

Jotti e’ da tenere presente ogni volta che si sfogliano quelle mitiche annate…
Praticamente mi fotocopio tutto quello che capita alla biblioteca nazionale, ma mia accorgo ora che nonostante abbia quelle pagine, non le leggo bene… Mi ero perso il rapporto Baracchini-Cattaneo, un fatto importantissimo per lo svilupo dell’aereo-razzo!

Jotti e' da tenere presente ogni volta che si sfogliano quelle mitiche annate... Praticamente mi fotocopio tutto quello che capita alla biblioteca nazionale, ma mia accorgo ora che nonostante abbia quelle pagine, non le leggo bene... Mi ero perso il rapporto Baracchini-Cattaneo, un fatto importantissimo per lo svilupo dell'aereo-razzo!

Post molto interessante quello di Paolo, in particolare per chi si interessa di storia della razzo-tecnica.
Mi ha interessato in particolare il breve accenno all’attività di von Opel e Valier in quanto sto radunando materiale per scrivere un breve (mica poi tanto…) saggio sull’attività dell’eclettico ricercatore bolzanino in riferimento ai razzi “terrestri” che egli costruì e collaudò personalmente fino al tragico incidente di laboratorio che gli costò la vita.
Per essere più chiaro, mi riferisco alle automobile e slitte a razzo che Valier costruì nel periodo dal 1928 al '30, prima in coppia con von Opel poi da solo, per provare le sue idee sulla propulsione a razzo.
Questo lo ha reso, insieme al costruttore tedesco e pochi altri un pioniere delle auto a razzo che ri-fecero la loro comparsa sulle piste da accelerazione americane e sui laghi salati ove si battono i record di velocità solo a partire dal 1964.

Per questo prego chiunque abbia materiale su questi argomenti di dirmi dove e come poterlo acquisire.
Ringrazio in anticipo.

PS - Non sò se possa avere qualche interesse per il forum, ma eventualmente potrei fare un post con una breve storia del propulsore a razzo montato su veicoli terrestri.
Se a qualcuno interessa me lo faccia sapere… :slight_smile:

Un altro pioniere sembra essere stato un certo ing. Cosimo Canovetti, che opero' per lo piu' in Francia, tanto da ricevere la Legion D'Onore. Presento' una memoria alla Societe' des Ingenieurs Civils de France riguardo alla propulsione a razzo a propellenti liquidi il 17 ottobre 1884.

:scream: Ho letto circa Cosimo Canovetti ma prevalentemente a riguardo delle sue sperimentazioni in ambito di turbine… non sapevo delle sue esperienze sulla propulsione razzo a propellenti liquidi.
Grazie, Paolo !!!

PS - Non sò se possa avere qualche interesse per il forum, ma eventualmente potrei fare un post con una breve storia del propulsore a razzo montato su veicoli terrestri. Se a qualcuno interessa me lo faccia sapere.... :)

Penso di ritenere, a ragione, che se lo condividessi saremmo tutti contenti… Dopotutto Valier era geograficamente nato in Italia…

L’amico Jean-Jacques Serra e’ riuscito a recuperarmi il testo dell’intervento di Canovetti alla Societe’ des Ingenieurs Civils de France del 1884. Se a qualcuno puo’ interessare una copia, mi mandi un messaggio all’indirizzo paolo.ulivi CHIOCCIOLA tiscali.it

Per questo prego chiunque abbia materiale su questi argomenti di dirmi dove e come poterlo acquisire. Ringrazio in anticipo.

PS - Non sò se possa avere qualche interesse per il forum, ma eventualmente potrei fare un post con una breve storia del propulsore a razzo montato su veicoli terrestri.
Se a qualcuno interessa me lo faccia sapere… :slight_smile:

L’amico Stefano Cavina dovrebbe avere diverso materiale a proposito, potresti provare a contattarlo… :wink: