L’idea alla base di Sea Launch è quella di lanciare sempre dalla posizione più favorevole, ottenendo risparmi di carburante e/o aumenti del payload a parità di vettore, giusto?
Ok. Ora mi imbatto in una dichiarazione di Elon Musk, secondo il quale il carburante rappresenta il 5% dei costi di un lancio spaziale (cosa questa che giustifica i razzi riutilizzabili).
E allora, considerando i problemi logistici che Sea Launch inevitabilmente ha, quanto è veramente giustificato questo approccio dal punto di vista strettamente economico?
(cerchiamo per un attimo di dimenticarci che Sea Launch è già andata fallita una volta… mi interessa sapere cosa ne pensate “in astratto”)
Non ho i numeri, quelli che ha Musk per intenderci, per fare un “conto della serva” e verificare. Forse il fatto che sia già fallita due volte dice qualcosa.
Magari, dato il vettore che usa Sea Launch, anche solo un modesto aumento del PL può portare alla profitability, almeno sulla carta.
Senza sapere i margini di guadagno di SpaceX piuttosto che di ULA si possono solo fare congetture in merito. Senza dubbio a parità di spinta dei motori, dall’equatore si possono portare in orbita carichi maggiori. Quindi c’è un risparmio, nel senso che per portare lo stesso peso bisognerebbe sviluppare motori più potenti e quindi più costosi (credo).
Risparmio di carburante, più peso in orbita e meno manovre orbitali per posizionare il carico sull’orbita giusta. Alla fine è vantaggioso più per il gestore del carico utile che per il lanciatore.
Così a spanne.
in effetti senza avere dei numeri precisi è difficile farsi una idea. D’altro canto almeno sulla carta l’idea deve avere un suo fondamento, visto che nonostante i salassi economici è stata comunque rimessa in piedi.