Sedili eiettabili:avrebbe funzionato questa idea?

Riflettendo sulla faccenda dei sedili-capsula eiettabili e sul fatto che avrebbero riempito tutto il ponte superiore mi è venuta un idea che vorrei sottoporvi.E se tutta la parte posteriore del flight deck fosse stata spostata in un modulo posto nella stiva dietro la cabina? Sappiamo che la stiva è sempre stata in gran parte inutilizzata,quindi dal punto di vista del payload non sarebbe stato un problema.Spostando la stazione per gli specialisti di missione e magari anche l’airlock in un apposito modulo retrostante avremmo avuto abbastanza spazio per sistemare i sedili eiettabili.Naturalmente l’equipaggio dell’Orbiter avrebbe dovuto limitarsi a quattro Astronauti,ma a mio giudizio sarebbero stati più che sufficenti.Le modifiche all’Orbiter sarebbero state minime.Cosa ne pensate? (disegno assemblato da me su materiale NASA).

Trovo l’idea davvero interessante. Non vedo limitazioni di sorta nelle capacità operative dello space shuttle anche in questa configurazione.
Immagino che per sostenere lo stress strutturale generato in fase di lancio da questa struttura “esterna” si sarebbero dovuti inserire dei rinforzi strutturali alla sezione pressurizzata, ma per il resto l’idea è interessantissima.
Purtroppo dal suo varo il progetto Shuttle ha avuto ben poche vie di implementazione… :roll_eyes:

Da un punto di vista teorico l’idea sembra buona, per quanto riguarda l’implementazione non intravedo problemi insormontabili.
L’unico vero grosso problema è che per l’opinione pubblica, dopo il disastro del Columbia, lo Shuttle è divenuto sinonimo di scarsa sicurezza.

Di conseguenza la NASA non è intenzionata a spendere un dollaro di più su di una macchina oramai prossima al pensionamento. La cosa che fa davvero rabbia è che una soluzione del genere, oltre a quelle prese in considerazione all’epoca, avrebbe potuto essere realisticamente implementata l’indomani della tragedia del Challenger.

Se ciò fosse avvenuto probabilmente lo Shuttle avrebbe avuto una carriera più lunga. A mio avviso, però, il sistema che tu proponi sarebbe stato utile solo nei primissimi momenti del lancio (quando l’inviluppo di volo ancora consente l’eiezione a mezzo sedile), ed immediatamente prima dell’atterraggio.

Purtroppo un sistema del genere non avrebbe evitato i sette morti del Columbia, che si sarebbero potuti evitare solo adottando una sezione pressurizzata sganciabile in toto e capace di effettuare un rientro balistico autonomo.

Circa il Columbia, in quel caso si sarebbe potuti intervenire solo sul rivestimento termico o su quello del serbatoio centrale (possibile che non si possa inventare una resina,una colla,una vernice più leggera di quella bianca usata per STS-1 per impedire il distacco di quei maledetti frammenti)? E anche vero che le capsule eiettabili avrebbero potuto avere un qualche tipo di protezione termica (che so,emettere un bozzolo di schiuma tipo quella che doveva proteggere l’Astronauta al rientro nel progetto MOOSE).Perchè non investire in questa cosa piuttosto che gettare i soldi con i vari X-33,Venture Star,ecc.Io credo che le soluzioni avrebbero potuto essere trovate.Per i Payload grossi si sarebbe dovuto usare lo Shuttle-C,in modo da compensare l’eventuale diminuzione di carico utile dovuto alla verniciatura del serbatoio.