Server in orbita?

Prendo spunto da un articolo comparso oggi un po’ dappertutto:
http://www.downloadblog.it/post/16889/the-pirate-bay-metteremo-i-nostri-server-in-orbita

The Pirate Bay, un sito di file sharing fondamentalmente, ha annunciato (in modo un po’ fantasioso e completamente infondato, direi) di voler studiare un metodo per portare i propri server “in quota” in modo da renderli virtualmente inattaccabili (dalla giurisdizione e non solo).

Ora sono in rete aziendale per cui il sito con il comunicato originale mi è interdetto, ma dai vari articoli le dichiarazioni sembrano confuse, parlano di droni (?) in grado di volare in orbita (??) a 50km di quota (???)…se davvero hanno scritto così, è evidente che si tratta solo di una sparata pubblicitaria.

Però mi chiedevo: ultimamente si è parlato mille volte e per mille motivi di server “strategici” piazzati in territori neutrali per gestire liberamente attività più o meno lecite…tra le altre cose si era parlato, se non sbaglio, di una piattaforma oceanica.

Ma un satellite-server in LEO è fantascienza? Sarebbe davvero molto più complesso/costoso di una piattaforma petrolifera riconvertita?
L’idea non mi sembra poi così lontana dalle nostre possibilità…e, anzi, mi chiedo nella mia ignoranza se non esista già qualcosa di simile magari a fini militari :scream:

Forse dipende dall’HW, nel senso che le memorie (RAM ma credo anche gli HD) nello spazio devono essere piuttosto robuste e non quelle semplici usate a terra, percui i costi credo salgano di parecchio se vuoi dare dimensione decente a questo server, senza contare che poi lo devi collegare alla rete

Sparata pubblicitaria. Se vogliamo usarla per parlare di qualcosa, diciamo che in LEO non è possibile mantenere un link costante a banda larga, se non appoggiandosi a terze parti (Iridium, Orbcomm, Inmarsat…boh).
Ammesso di avere una rete interconnessa a terra in grado di mantenere la copertura per tutta l’orbita, resta il fatto di dover interconnettere questa rete a Internet. Per non cadere in “trappole” giudiziare occorre avere infrastrutture in un paese “neutrale” per l’interconnessione. E per tanto così, non conviene mettere lì i server del tracker? :smiley:

Chiacchiere, senza leggere l’articolo :stuck_out_tongue:

Quella dell’orbita penso sia una sparata dell’articolo.
In altri siti inglesi non si parla di orbita, ma semplicemente di droni (quindi mezzi atmosferici a tutti gli effetti).

Per quel che riguarda il server in orbita, per il file sharing illegale: OK, in orbita saremmo fuori dalla giurisdizione degli stati, ma forse faccio prima, e spendo meno, a mettere il server in qualche stato compiacente… se ne trovano sempre.

Probabilmente una sparata solo per cercare di dare un parallelo tra le radio pirata degli anni sessanta del secolo scorso (che si spostavano su piattaforme off-shore, come piccole navi al largo, per sfuggire alle maglie della giustizia inglese) ed i siti pirata “shareware” di oggi.

Oltretutto fanno una gran confusione (voluta?) su di una serie di temi popolari al giorno d’oggi, droni, satelliti ecc.
E qui poi mostrano tutta la loro ignoranza scientifica, orbite a 50 Km di quota?
Come direbbe il grande Totò “…ma ci facci il piacere!!”

L’idea di droni in volo circolare sopra alle acque internazionali però non è male. A 50 km d’altezza potrebbero non essere dei server, ma solo dei ripetitori che trasmettono a distanza (in/out).
Le questioni legali nascono dal fatto che anche una piattaforma in mezzzo al mare è “registrata” come le navi, in uno stato. Di fatto può essere considerata territorio nazionale di un altro stato. E pertanto sottoposta ale leggi di quello stato.
Allora immagino una nave “pirata” in funzione “in/out” con il drone, il quale può essere connesso ad altri droni volanti alla stessa quota e più lontani.

Ma sono fanfaronate, perché le comunicazioni con i droni possono essere disturbate e gli stessi fatti precipitare. La nave affondata… e chi paga?

E’ il solito sogno di creare nuovi stati indipendenti…

Già… e sicuramente gli USA metteranno a disposizione i TDRS per fornire banda a un satellite che sta lì solo perchè quello che contiene è illegale in USA :stuck_out_tongue_winking_eye:

Cmq senza aver letto l’articolo originale, il tutto potrebbe essere un misunderstanding. A 50 km sicuramente non si parla diorbita, ma si parla in sostanza di UAV. Il punto è: quanto costa mantenere un UAV costantemente in volo? E comunque quell’UAV dovrà avere una stazione di terra da qualche parte. Se uno volesse attaccare il sito basterebbe arrestare tutti quelli che lavorano nella stazione di terra…

A questo punto è molto piú facile montare il server in pincopallinestan (giusto per dire uno stato qualunque dove non c’é legge)

Tutto ciò cmq mi ricorda “The Boat that Rocked”. Il concetto più o meno era lo stesso, anche se in quel caso era solo per trasmettere musica rock proibita in UK…

“To orbit” in gergo inglese aeronautico vuol anche dire “girare attorno a un punto”. Ad esempio, gli aerorifornitori di solito “orbitano” (con una rotta a forma di otto) attorno al punto di attesa. Forse volevano dire quello riguardo a orbitare a 50 km. Per il resto… pubblicità !

Notate che quando un aereo gira attorno ad un determinato punto, perche’ magari sta aspettando il suo momento di atterrare, o perche’ e’ un AWACS, o altro, si parla di orbita…

È esattamente quello che volevo dire con la frase “Cmq senza aver letto l’articolo originale, il tutto potrebbe essere un misunderstanding”. L’articolo di PirateBay era di sicuro in inglese, mentre quello postato da blitzed è in italiano… e probabilmente è un errore di traduzione o comunque un fraintendimento

Orbita di 50 km… Orbita lasciamo perdere… UAV in volo? A 50 km? Che apertura alare dovrebbe avere? A quella quota praticamente non c’è aria, non ci arrivano neanche i palloni meteo…
Per non parlare della quantità di uav che ci vorrebbero per coprire anche solo un continente…
Orbita effettiva: se si parla di LEO, la vedo dura a causa della quantità di satelliti comunque necessari, e dai costi un pelino fuori portata per PirateBay…
Si potrebbe ridurre il numero di satelliti portandoli in orbita geostazionaria, ma qui a parte i maggiori costi di lancio entra in gioco una bazzecola chiamata “ritardo di ping”, che a naso non va d’accordo con i vari protocolli torrent & similia… Se il server ci mette un intero secondo a dare la risposta, in genere la connessione non è valida, e il discorso peggiora se il satellite fa solo da ripetitore…
Sorvolando su tutto ciò, mi chiedo come possa un satellite accogliere tutto il flusso di dati degli odierni server a terra…
Passi il semplice peso di una server-farm, ma come la mettiamo con la potenza di calcolo richiesta? Ricordo le difficoltà per dare 200 kw alla ISS…
Ricordo che tempo fa pirate bay non era riuscita ad acquistare Sealand… Figuriamoci una costellazione di Iridium (o presumibilmente, degli Iridium MOLTO potenziati)

Mi chiedo se abbiano almeno fatto leggere l’articolo al tecnico di rete della redazione…

LOL

senza andare tanto lontano svizzera e islanda hanno ribadito che offriranno asilo politico ai server bannati in usa e ue …

ps ma nick fury adesso lavora per pirate bay ?