Shepard, Alan B. jr - Student Aviator - USN

Guardate quant’era pischello !

Sembra molto alle foto di mio padre quando era a naja … durante il corso SAS a Spoleto …

Un giovanotto di belle speranze. :smiley:

Sinceramente mi sarebbe piaciuto vedere Alan Shepard sul sedile di sinistra di una Gemini e di uno dei primi Shuttle. :wink:

Sinceramente mi sarebbe piaciuto vedere Alan Shepard sul sedile di sinistra di una Gemini e di uno dei primi Shuttle. :wink:

Tutto sommato è già un miracolo che sia riuscito a comandare una missione Apollo sulla Luna. Ricordiamoci che è stato l’unico dei sette originali a poter posare il proprio piede sulla superficie lunare.

Riassumendo:

Shepard: sulla Luna con Apollo 14
Grissom: perito nell’incedio a terra durante AS-204
Glenn: ritirato dal servizio, e dedicatosi alla carriera politica
Carpenter: ritirato dal servizio dopo il suo volo con la Mercury
Schirra: nello spazio con Apollo 7
Cooper: ritirato dal servizio nel 1970
Slayton: nello spazio con il volo ASTP (l’ultima missione Apollo)

Tutto sommato è già un miracolo che sia riuscito a comandare una missione Apollo sulla Luna. Ricordiamoci che è stato l'unico dei sette originali a poter posare il proprio piede sulla superficie lunare.

Eh già… Credo che, considerati i problemi di salute che riuscì a risolvere e sopratutto l’età(Le missioni spaziali non erano cose da giovincelli ma alan aveva già 48 anni. Comunque parecchi!),Shepard si possa considerare fortunato…
è stato primo astronauta americano e Moonwalker,soddisfazioni non da poco.
Probabilmente il suo malanno gli impedì di effettuare uno o due voli con le Gemini, ma vederlo in altre missioni dopo l’Apollo 14 sarebbe stato comunque difficile.

Probabilmente il suo malanno gli impedì di effettuare uno o due voli con le Gemini, ma vederlo in altre missioni dopo l'Apollo 14 sarebbe stato comunque difficile.

Anche perché dopo l’Apollo 14 “il sorridente Al” si sentì appagato e riteneva di aver raggiunto (probabilmente a ragione) il massimo che ci si poteva aspettare per un astronauta degli anni '60, e cioé passeggiare sulla Luna.
Del resto anche quelli del secondo gruppo lasciarono quasi tutti la NASA intorno alla metà degli anni '70, non è un caso che (se non vado errato) il mitico John Young sia stato l’unico Moonwalker a volare a bordo di uno Shuttle.

Ma Young rimase alla NASA perché aveva l’animo del pilota collaudatore e voleva provare sempre qualcosa di nuovo (e possibilmente anche molto prestigioso…).

Del resto anche quelli del secondo gruppo lasciarono quasi tutti la NASA intorno alla metà degli anni '70, non è un caso che (se non vado errato) il mitico John Young sia stato l'unico Moonwalker a volare a bordo di uno Shuttle.

Ma Young rimase alla NASA perché aveva l’animo del pilota collaudatore e voleva provare sempre qualcosa di nuovo (e possibilmente anche molto prestigioso…).

Forse John Young era un Astronauta più moderno,meno pilota e più Astronauta a tutto tondo (Più “Scienziato” anche se vogliamo…) rispetto ai suoi colleghi.
Credo di poter dire senza timore di smentita che tra gli astronauti dell’epoca fu il più presente in assoluto in tutte le attività che ruotavano intorno alle missioni spaziali e allo sviluppo delle stesse.

Secondo me per Young l’astronauta fu un mestiere intrapreso non tanto in modo ambizioso e per amore dell avventura quanto come una vera e propria vocazione.

Secondo me per Young l'astronauta fu un mestiere intrapreso non tanto in modo ambizioso e per amore dell avventura quanto come una vera e propria vocazione.

Straquoto! :smiley:

Forse John Young era un Astronauta più moderno,meno pilota e più Astronauta a tutto tondo (Più "Scienziato" anche se vogliamo...) rispetto ai suoi colleghi.

Young è fra i pochi astronauti Apollo che hanno continuato a frequentare i convegni di planetologia e geologia lunare anche dopo la missione. Se non ricordo male, ne parla Don Wilhelms in To a Rocky Moon (libro che consiglio).

Paolo Amoroso

Credo che John Young fosse anche molto poco interessato agli alti stipendi che avrebbe potuto guadagnare nell’industria privata una volta lasciata la NASA.Young ebbe a dire:“faccio il mestiere più bello del mondo e mi pagano pure! incredibile,sono io che dovrei pagarli”.Gli altri “moonwalker” invece preferirono dedicarsi ad imprese più redditizie,anche perchè non avevano la pazienza di aspettare quasi dieci anni per volare sullo Shuttle.Alcuni erano stanchi degli addestramenti,dello studio,di anni passati nei simulatori.Frank Borman andando a trovare il suo vecchio amico e compagno di missioni Jim Lovell che si addestrava per Apollo 13 gli disse:“come lo sopporti? non sei ancora stanco di tutta questa roba”? Dopo Apollo 11 Michael Collins rifiutò l’offerta di andare sulla luna perchè non voleva trascorrere i successivi tre anni a prepararsi come comandante di riserva di Apollo 14 e comandante effettivo di Apollo 17.I principali motivi alla base della straordinaria carriera di Young sono tre:1-John è un gran lavoratore,instancabile ed un pò pignolo.Uno capace di stare decine di ore nei simulatori,uno che tornato dalla luna aveva accettato di riprendere subito gli allenamenti come "back CMDR"di Cernan su Apollo 17 (l’incarico più rognoso per un astronauta è far parte di un equipaggio di riseva senza prospettive di assegnazione a missioni successive).2-La tenacia (l’idea di dieci anni di attesa per tornare nello spazio non lo ha scoraggiato).3-una buona dose di fortuna nell’essere assegnato a missioni che comportavano una buona posizione per la rotazione a voli successivi.

Un’analisi impeccabile.

Osservando le storie dei grandi uomini, perlomeno quelli dello Spazio, si rimane sempre affascinati dallo scoprire che si tratta quasi invariabilmente di un misto di enormi capacità, una passione al limite della maniacalità ed una certa dose di fortuna.

John Young… IL MITO!! Praticamente ha volato nello spazio con tutto quello che la NASA ha costruito negli ultimi 45 anni !! Gli mancava soltanto la Mercury!!

E lo Skylab :wink: . Bizzarro che sul più grande Astronauta della storia non vi siano libri,biografie,film o telefilm.Persino in “dalla terra alla luna” è praticamente solo una comparsa (per altro poco somigliante).

Quando, durante l’intervista nella famigerata trasmissione di minoli, Vittori disse di aver lavorato con Young pensai: “Azz…! Io mi darei già le arie se solo mi trovassi nella stessa stanza con lui!”