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Qualcuno mi può dire che cosa provano gli astronauti quando escono nella tute extraveicolari nello spazio?

Non so di preciso cosa provino, ma di sicuro vorrei tanto provarlo anch’io!! :wink:

Qualcuno mi può dire che cosa provano gli astronauti quando escono nella tute extraveicolari nello spazio?

A livello fisico, dipende sostanzialmente dalla durata dell’ EVA e dal tipo di tasks che hanno dovuto portare a termine … In definitiva dopo 7 ore di EVA sei devastato … :? Hai presente le immagini di Cernan dopo la prima EVA di Apollo 17? Ecco l’espressione del viso la dice tutta …
Ricordo che alcuni cosmonauti usciti dalla Orlan avevano delle piaghe sulle dita per via dello sforzo esercitato per trattenere i vari utensili e per rimanere attaccati ai corrimano …
Se poi durante l’attività extraveicolare succede di avere dei problemi con la ventilazione o la pressurizzazione interna … la sensazione non è delle migliori. C’è il rischio, come già successo, di abortire l’EVA per l’incolumità dell’astronauta (o cosmonauta).
A livello emotivo invece, basta guardare una delle magnifiche foto reperibili nei vari siti NASA … cìè da rimanere estasiati davanti alle meraviglie che si possono apprezzare da lassù…
Live Long And Prosper

Qualcuno mi può dire che cosa provano gli astronauti quando escono nella tute extraveicolari nello spazio?

Ciao Claudia.
Probabilmente l’hai già sentita, ma una delle migliori espressioni per capire cosa prova un’Astronauta durante una “Passeggiata Spaziale” (Spacewalker mi perdonerà se la chiamo così…), è la frase pronunciata dal grande Ed White durante la prima EVA americana:

I Feel Like A Million Dollars !

Tutto questo poco prima che il suo Comandante Jim McDivitt e i controllori da terra tentassero di convincerlo a rientrare nella Gemini, mentre lui non ne voleva sapere!

Ciao, Fabio

Qualcuno mi può dire che cosa provano gli astronauti quando escono nella tute extraveicolari nello spazio?

Ciao Claudia, innanzitutto benvenuta nel nostro Forum!! :smiley: :smiley:

Dunque per risponderti devo articolare la risposta in due parti:

  1. Per quanto riguarda la sensazione dell’assenza di peso, posso risponderti per esperienza personale dato che ho partecipato a diverse missioni di volo parabolico con l’ESA.
    Che si prova? Innanzitutto un gran benessere fisico dato che non pesi DAVVERO niente!! Diciamo che è stare come sott’acqua…ma senza acqua. L’importante è prevedere un percorso mentale, prima di muoversi, basato su quanti appigli ha a disposizione (maniglie, maniglie e ancora maniglie!!!), mentre devi dimenticarti delle gambe che non servono a niente.

  2. Per quanto riguarda l’EVA posso basarmi sul racconto diretto di Thoma Reiter (che adesso si trova sulla ISS), con il quale ebbi la fortuna di trattenermi a cena (per lavoro) un paio di anni fa. Mi raccontò che il primo impatto con l’interno della Orlan fu devastante: puzzava di gomma rancida e cavi elettrici bruciati… :-#
    Una volta uscito fuori sentiva solo il suo respiro (come in 2001), il ronzio degli apparati della tuta ed il crepitio della radio, si affacciò dal portello e sotto?? C’era la Terra che si muoveva…deve essere stato talmente bello che quando l’ha raccontato gli occhi gli si sono inumiditi (e non solo a lui…)

Anni fa ho assistito ad una conferenza al politecnico di milano tenuta da due cosmonauti russi (di cui non ricordo il nome). La cosa che mi aveva veramente colpito era la definizione “chyorni vakum” (vuoto nero) quando uno di loro parlava della sua uscita extraveicolare

Qualcuno mi può dire che cosa provano gli astronauti quando escono nella tute extraveicolari nello spazio?
Dipende.Dipende molto dal tipo di tuta indossato,dal tipo di lavoro che devono svolgere,dalla durata dell'EVA.Il primo astronauta Americano ad uscire nello spazio fu Edward White,nel giugno del 1965 (Gemini-4).White se la spassò un mondo,ma non doveva fare assolutamente nulla,soltanto fluttuare assicurato alla capsula dal cordone ombellicare e spostarsi usando una pistola a getto.Le cose cambiarono quando quasi un anno dopo vi fu la seconda EVA Americana,e nel corso della missione Gemini-9 Gene Cernan provò a compiere delle manovre complesse,degli esperimenti e dei lavori nel vuoto.Cernan rientrò distrutto dalla fatica,col cuore a mille e praticamente accecato dal sudore e dall'appannamento dall'interno della visiera del suo casco.Simili esperienze ebbero anche i successivi "pedoni dello spazio" Mike Collins (Gemini-10) e Dick Gordon (Gemini-11),e soltanto con Gemini-12 si riuscì a compiere in modo soddisfacente un attività extraveicolare.Buzz Aldrin,che sarebbe stato il secondo uomo a camminare sulla luna,si era allenato a lungo dentro una piscina e alla sua tuta erano state apportate delle migliorie.Ovviamente da allora ad oggi la tecnologia ha fatto passi da gigante nel campo delle tute spaziali,ma indossarne una è ancora come portare tre o quattro cappotti uno sopra l'altro e altrettanti paia di guanti.Inoltre durante gli EVA gli Astronauti devono compiere lavori molto delicati,e non hanno davvero molto tempo per pensare e godersi il panorama.Quando è stato chiesto cosa avessero provato ai dodici uomini che nel corso delle missioni Apollo hanno camminato sulla luna la risposta è sempre stata pressappoco la stessa "non lo so.non avevo il tempo per fermarmi a riflettere.Ero interamente concentrato ,sui compiti da svolgere, sul tempo a disposizione ed a evitare errori che sarebbero potuti costare milioni di dollari".Anche oggi,alla fine di un EVA un Astronauta rientra stanchissimo,con i muscoli delle dita in fiamme e a volte addirittura con qualche chilo in meno.
2) Per quanto riguarda l'EVA posso basarmi sul racconto diretto di Thoma Reiter (che adesso si trova sulla ISS), con il quale ebbi la fortuna di trattenermi a cena (per lavoro) un paio di anni fa. Mi raccontò che il primo impatto con l'interno della Orlan fu devastante: puzzava di gomma rancida e cavi elettrici bruciati.... :-# Una volta uscito fuori sentiva solo il suo respiro (come in 2001), il ronzio degli apparati della tuta ed il crepitio della radio, si affacciò dal portello e sotto?? C'era la Terra che si muoveva....deve essere stato talmente bello che quando l'ha raccontato gli occhi gli si sono inumiditi (e non solo a lui...)

Questo fatto del puzzo ce lo ha confermato anche Paolo D’angelo che conserva un vero guanto di tuta Sokol … sinceramente potrebbe dare il voltastomaco… :?

La cosa che mi aveva veramente colpito era la definizione "chyorni vakum" (vuoto nero) quando uno di loro parlava della sua uscita extraveicolare

Credo che ci voglia un pochino di tempo per abituarsi … e abituare il proprio cervello alla nuova realtà … Mi sono spesso chiesto come reagirei, immaginadomi all’interno di una tuta pressurizzata durante una EVA, mentre guardando in basso, scorgo la punta dei piedi bianchi contornati dal nero più nero… Vedendo poi la terra, sembra di essere sporti da un parapetto a strapiombo su di essa.

Guidoni nel suo ultimo libro descrive per esempio,l’odore di spazio che si può avvertire sia nel tunnel di congiunzione Shuttle-ISS,che sulle tute rientrate da una “passeggiata” spaziale.Essenzialmente l’odore di spazio,secondo lui,è legato alla fase di de-gassamento che la tuta ha nell’uscire nel vuoto,al rientro i gas (azoto e ossigeno) reagiscono con la tuta provocando un odore “aspro”.

2) Per quanto riguarda l'EVA posso basarmi sul racconto diretto di Thoma Reiter (che adesso si trova sulla ISS), con il quale ebbi la fortuna di trattenermi a cena (per lavoro) un paio di anni fa. Mi raccontò che il primo impatto con l'interno della Orlan fu devastante: puzzava di gomma rancida e cavi elettrici bruciati.... :-# Una volta uscito fuori sentiva solo il suo respiro (come in 2001), il ronzio degli apparati della tuta ed il crepitio della radio, si affacciò dal portello e sotto?? C'era la Terra che si muoveva....deve essere stato talmente bello che quando l'ha raccontato gli occhi gli si sono inumiditi (e non solo a lui...)

Questo fatto del puzzo ce lo ha confermato anche Paolo D’angelo che conserva un vero guanto di tuta Sokol … sinceramente potrebbe dare il voltastomaco… :?


Dovrebbe dipendere dal tipo di gomma usato dai Russi,che tende a decomporsi negli strati superficiali dopo poco.Non tanto da intaccare immediatamente la sicurezza della tuta,ma abbastanza per puzzare come un merluzzo marcio.Sarà un caso che i Russi per tradizione abbandonino le loro tute EVA nello spazio? :wink:

Dovrebbe dipendere dal tipo di gomma usato dai Russi,che tende a decomporsi negli strati superficiali dopo poco.Non tanto da intaccare immediatamente la sicurezza della tuta,ma abbastanza per puzzare come un merluzzo marcio.Sarà un caso che i Russi per tradizione abbandonino le loro tute EVA nello spazio? :wink:

Esatto! Dipende prorio dalla gomma … cmq il puzzo è proprio di pesce marcio :scream: Ti credo che la tuta l’abbandonano nello spazio … #-o

Se poi si tratta di gomma vulcanizzata (no, non da Spock, ma dallo zolfo…), aggiungiamoci pure il puzzo di uovo marcio ammuffito!! :?

Dovrebbe dipendere dal tipo di gomma usato dai Russi,che tende a decomporsi negli strati superficiali dopo poco.Non tanto da intaccare immediatamente la sicurezza della tuta,ma abbastanza per puzzare come un merluzzo marcio.Sarà un caso che i Russi per tradizione abbandonino le loro tute EVA nello spazio? :wink:

Esatto! Dipende prorio dalla gomma … cmq il puzzo è proprio di pesce marcio :scream: Ti credo che la tuta l’abbandonano nello spazio … #-o

Confermo anche io. Un’odorino simile si sprigiona dalla gomma del “collare” del mio GSH-6…