Si apre la caccia ai laser alieni

Costato 400mila dollari, il nuovo telescopio del Massachusets ha un solo scopo: rintracciare segnali luminosi prodotti da intelligenze extra-terrestri

Boston (USA) - Quelli della potente organizzazione non profit Planetary Society ne hanno fatta un’altra delle loro: nelle scorse ore hanno annunciato la messa in opera di un telescopio decisamente speciale nel Massachusets, a qualche decina di chilometri da Boston.
Il nuovo apparecchio finanziato dalla Society con 400mila dollari, un budget assai più contenuto di quello che richiedono i più sensibili telescopi astronomici, avrà il singolare compito di intercettare segnali luminosi inviati da intelligenze aliene nello spazio.
Secondo i responsabili della Planetary Society, tutt’altro che nuovi ad imprese spaziali dal sapore epico, il nuovo telescopio sarà in grado di osservare i segnali luminosi coprendo un’area di cielo superiore di 100mila volte rispetto a quanto accada oggi. L’occhio elettronico del telescopio può individuare, secondo i suoi promotori, flash luminosi da un miliardesimo di secondo.
La speranza dei ricercatori è che vi siano extra-terrestri effettivamente impegnati in forme di comunicazione fondate sulla trasmissione di segnali luminosi. “Inviare segnali laser attraverso il cosmo - ha dichiarato Bruce Betts, direttore di progetto alla Society - sarebbe un modo molto logico per ET di raggiungerci, ma fino ad ora non abbiamo avuto sufficiente strumentazione per ricevere un qualsiasi segnale del genere”.
Secondo Betts, certi segnali luminosi potrebbero coprire enormi distanze siderali e portare con sé dei messaggi ed è solo su questi che si concentrerà il nuovo telescopio, una delle ragioni principali del budget contenuto che è servito a realizzarlo.
Il nuovo apparecchio è stato collocato all’Osservatorio di Oak Ridge, una struttura che fa capo all’Università di Harvard nel Massachussets. Fino ad oggi in quella sede i ricercatori della Society si sono dovuti “accontentare” di un radiotelescopio dal diametro di 84 piedi.

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