Si coltiverà il peperoncino sulla ISS

Per chi segue la vita degli astronauti e dei cosmonauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, sa bene che il cibo gioca un ruolo centrale nel benessere psicofisico dell’equipaggio. Prima di ogni missione gli astronauti assaggiano e scelgono in base ai loro gusti le pietanze che poi mangeranno in orbita. È risaputo che nello spazio, a causa di una serie di fattori tra cui la redistribuzione dei fluidi corporei ed il preconfezionamento del cibo, cambia la percezione del gusto; per questo motivo che si chiede ai residenti in orbita di compilare un questionario con le loro impressioni.

Dai risultati è emerso che gli astronauti desiderano delle pietanze più speziate così la NASA ha pensato al peperoncino Española (Capsicum annuum) perché sulla Terra cresce facilmente ad alta quota, ha un ciclo di produzione breve, è facile da impollinare e soprattutto è ricco di Vitamina C come i peperoni. Tra qualche mese arriveranno sulla Stazione le prime piantine ed il peperoncino sarà il primo frutto ad essere coltivato lì. Negli ultimi anni gli astronauti hanno coltivato, raccolto e mangiato diversi tipi di lattughe tra cui il cavolo cinese e la mostarda giapponese (mizuna).

La produzione di cibo fresco è un aspetto fondamentale per il successo e fattibilità di missioni umane di lunga durata nello spazio perché si riesce a compensare la naturale perdita di nutrienti nei cibi preconfezionati e soprattutto non si deve dipendere dall’approvvigionamento fornito veicoli di rifornimento che nel caso di una missione su Marte impiegherebbero molto tempo prima di arrivare a destinazione.

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“Allora, vi mandiamo i semi e vi arrangiate” :smile:

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Chiunque ha un piccolo balcone sa che in poco spazio le coltivazioni alimentari che danno il miglior rapporto spazio/benefici sono le aromatiche.

Mi sembrerebbe ovvio anche provare con basilico e prezzemolo, il cui gusto a fresco e’ insostituibile al contrario dei peperoncini che sono buoni anche a secco, conservati e magari portati da terra.

Ma questi sono discorsi da forum gastronautico :smiley:

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il basilico ha dalla sua un fabbisogno di acqua notevolissimo per essere rigoglioso purtroppo. Oppure ho un basilico strano

Si, ma l’acqua viene riciclata, il basilico traspira e il supporto vitale della stazione la recupera, non si consuma niente salvo forse un po’ di energia aggiuntiva per deumidificare e ricondensare l’acqua utilizzata.

Se dovessi dire, da italiano abituato a cibo decente, cosa piu’ di tutto mi puo dare la sensazione di cibo fresco a parita’ di massa, sono il basilico e il prezzemolo. Altre aromatiche danno profumo ma meno la sensazioni di fresco.

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La menta potrebbe avere un senso?
Comunque potrei inviargli un po’ di peperoncino calabro, anche come carburante extra :sweat_smile:

Eh ma le erbe aromatiche bisogna anche sapere cosa farsene…sulla ISS grandi ricette non ne preparano, una volta imbastita una bella coltivazione di timo, rosmarino e basilico cosa se ne farebbero, a parte metterne qualche foglia su un polpettone reidratato?

Certo col peperoncino spero vadano cauti :sweat_smile:

Ma non sarebbe stato più semplice infilare un po’ di glutammato in più nelle ricette delle pietanze che mandano su? :thinking:

Non e’ proprio la stessa cosa.

Il gluttamato e’ paragonabile al sale e allo zucchero, abbiamo dei recettori specializzati per sentirne il gusto ( chiamato “Umami”), e’ gia’ presente naturalmente in molti cibi anche senza aggiungerlo a parte (es. il parmigiano e i pomodori ne sono pieni), sicuramente e’ presente anche nei cibi che hanno gia’ nella stazione spaziale.

Un po’ di cibo fresco, invece, oltre alle qualita’ gastronomiche (e secondo me fa molto mettere due foglioline di prezzemolo su un cibo conservato) serve anche per iniziare a sperimentare nuovi modi di vita nello spazio.

La ISS ha permesso e permette di costruire un know how immenso sulla vita nello spazio, adesso sono 4 o 6 gatti, ma certe sperimentazioni e know how richiedono soprattutto tempo di sperimentazione per essere costruiti . Quando nello spazio ci saranno 4 o 6mila persone avranno quei 20-30 anni di esperienza guadagnati grazie alla ISS.

Coltivare un po’ di cibo di qualita’ fa parte di queste esperienze da costruire, che saranno utili in futuro contirbuendo un pochino a rendere la vita nello spazio meritevole di essere vissuta. Anche per vedere due foglioline e profumo e la consistenza di un peperoncino fresco e sentirne un po’ di profumo puo’ fare molto.

Poi sicuramente il grosso del cibo verra’ da bioreattori o sara’ totalmente di sintesi, ma almeno condiamolo un po’ con qualcosa di vero.

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