Simulazione di impatto di un asteroide

Mi ricollego al topic aperto dall’ottimo Massimo Orgiazzi relativo all’esercitazione che è stata effettuata dalle agenzie spaziali in merito ad un ipotetico impatto di asteroide con la Terra.
Sembra che non sia andata benissimo: nella finzione, New York é stata rasa al suolo. Ricapitoliamo velocemente cosa prevedeva la finzione.
26 aprile 2019: viene scoperto l’asteroide, c’è l’1% che colpisca il pianeta.
Tre mesi dopo la probabilitá di impatto sale al 10%.
Arriviamo al 3 settembre 2024, delle sonde impattano contro l’asteroide.Un frammento si stacca e prosegue in rotta verso la Terra.

L’impatto è inevitabile.

L’esercitazione ha evidenziato alcune criticitá: per esempio le nazioni coinvolte hanno perso tempo nel decidere se lanciare o meno una testata atomica, non si sono trovate delle procedure condivise per l’evacuzione di grandi centri abitati.

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Questo articolo elenca tre problemi “non tecnologici”.

  1. Non si sa chi debba decidere né quali procedure seguire per tentare una decisione condivisa.
  2. Chi agisce può essere chiamato a rispondere dei danni che causa (es. lo stato X distrugge l’asteroide ma un frammento devasta metà dello stato Y >> in teoria X deve risarcire Y).
  3. Si hanno molte riserve sull’impiego delle atomiche perché esiste il timore che arruolarle come strumenti di difesa planetaria indebolisca i principi alla base della non proliferazione.

Il problema di fondo comunque resta questo:

“[When it comes to] deciding about global issues, we do not have much of a good track record, whether it’s climate change, whether it’s other problems,” Bohacek said. “The main concept upon which the international system is based is state sovereignty, and that’s a concept from the 17th century. I’m not sure how many concepts from the 17th century you are using for your work, but making political decisions about planetary defense on this dinosaur form of decision-making might not be the best way to deal with that.”

La cosa secondo me un po’ angosciante è che non si parla di invasioni aliene ma di un evento plausibile che potrebbe verificarsi anche domattina.

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La politica è tutto tranne che smart in un mondo sempre più smart

2 anni fa salvarono Tokyo con un intercettazione nucleare. Quest’anno un frammento di 60 metri è esploso sopra Central Park con una potenza tra i 5 e i 20 Megatoni. Inutile dire che New York è stata cancellata dalla mappa.

Quando leggo quelle conclusioni (riferite ai metodi da 17esimo secolo) mi chiedo se chi le scrive ci sia o ci faccia.
Generazioni di filosofi hanno impiegato la loro vita per dare versioni discordanti di come una popolazione che all’epoca era meno di un decimo di quella attuale potesse essere governata, liquidare la questione come una banale arretratezza è un minimo superficiale.
Se dovesse succedere probabilmente non succederà a new york ma in un oceano o in qualche area abitata da pochi o poveracci, e quando le simulazioni lo attesteranno con buona precisione ce ne si farà una ragione…

@arkanoid A quali conclusioni ti riferisci?

alla citazione di nullpointer

Se ho tradotto bene è un’accusa nei confronti di chi al momento del bisogno deve prendere responsabilità gravi e molto velocemente che con i sistemi attuali diventano lenti e prolissi…inerzia che per estensione credo possa paragonarsi anche al problema dell’inquinamento e riscaldamento globale…Ma potrei aver capito male

Si é corretto.Beh, è un fatto che non siamo in grado di gestire problemi in scala planetaria. A maggior ragione, in questo caso si é trattato di autorizzare il lancio di testate nucleari e alcuni stati hanno espresso preoccupazione per usi non autorizzati delle stesse, nonostante il pericolo incombente di impatto.

Da quanto posso capire quindi, in caso di impatto meteorico, il problema principale non sarebbe di mancanza di tecnologia ma di carenze organizzative.

Nella fase finale della simulazione gli USA hanno pensato di colpire l’asteroide con una testata nucleare. Il troppo tergiversare politico ha però eliminato ogni chance di lanciare un intercettazione in tempo.
Risultato New York rasa al suolo.

Ora… non so onestamente quanto gli USA difronte al possibile annientamento di una metropoli come NY si metta a perdere tempo in materie politiche. Di solito gli americani su questioni chiaro-scuro sono sempre pronti ad agire con il grilletto facile.

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@Saturnpower Vado di fantasia :grinning: Arriva l’asteroide, un bel giorno Kim Jong-un salta fuori dice dicendo “Tranquilli, penso a tutto io”. Che farebbero le altre nazioni?

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A parte le grasse risate non saprei cos’altro. Tuttavia questo scenario testato da ESA mi ha fatto riflettere. Un asteroide anche di dimensioni ridotte come quello caduto in russia (2 volte…) o quello che ha causato il Meteor Crater ha il potenziale di annientare una metropoli. E si tratta di un evento molto più probabile del mega asteroide killer.
Il problema con questi piccoli asteroidi è che molto spesso non sappiamo della loro esistenza fino a quando non sono a pochi giorni, se non a poche ore dall’impatto.
Mi chiedevo quindi se fosse possibile (nel caso che uno di questi sassi da 20-40 metri) sia diretto verso una metropoli, un intercettazione con ICBM.
Gli ICBM sono sempre pronti al lancio e hanno tempi di reazione brevissimi. Sono capaci di raggiungere traiettorie con apogei molto elevati. Un sistema di difesa missilistico sulla carta ideale allo scopo. Un minuteman III armato con un paio di W88 da 475 kiloton vaporizzerebbe qualsiasi sassolino preso in questione.
Il grande IF sarebbe l’attuale capacità del sistema di guida di un ICBM (che è pensato per colpire al suolo) utilizzato per mandare il “bus” con le testate in una traiettoria abbastanza precisa da intercettare la traiettoria di rientro del meteorite.
Certamente se si volesse si potrebbe realizzare un sistema di guida apposito e armare qualche ICBM in questo modo. Tuttavia ero interessato alle attuali capacità… :thinking:

il problema è la quantità di moto. Se l’oggetto viene sbriciolato anche in alta atmosfera, arriva comunque e fa danni, magari minori.
Riuscire a deviarlo sarebbe la soluzione

Contro un oggetto del genere la distruzione del bersaglio sarebbe totale. Non ci sarebbero problemi.

Con quello che abbiamo oggi sarebbe “fattibile”, ma la prova sul campo non può essere eseguita solo in caso di grave impatto ad una distanza troppo vicina alla terra, quindi ecco perché anche NASA con DART sta cercando di provare quanto bene le nostre tecnologie riescano a fare.

sospetto che se ha l’energia sufficiente per vaporizzare un asteroide di alcune decine di migliaia di tonnellate comunque al suolo di danni ce ne sarebbero a volontà, vuoi per l’irraggiamento vuoi per l’onda d’urto (se l’esplosione avviene in atmosfera)

Ma quindi tutti i film avevano ragione, qualsiasi oggetto extraterrestre punta sempre verso New York! :slight_smile:

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