Sistema di atterraggio automatico per il Discovery

Da www.space.com :

Remote landing capability

Should Discovery’s STS-121 spacewalkers be forced to make a serious heat shield repair, the chances of which NASA officials believe to be extremely remote, flight controllers could opt to try to save the orbiter without endangering its astronaut crew.

Herring said that a 28-foot (8.5-meter) cable packed in the orbiter’s middeck has been certified to fly in just such a situation, which would keep an astronaut crew aboard the ISS while the orbiter returns home on remote control.

“It’s kind of like a jumper cable that would only be used in an event where you had done a repair, but couldn’t be 100 percent certain [it] would be something that would be flight worthy with a crew,” Herring said.

The cable would connect an avionics bay in Discovery’s middeck with the controls one level up on its flight deck, effectively allowing flight controllers in Houston to perform landing activities currently done by shuttle astronauts.

Those manual activities include starting the shuttle’s auxiliary power units, deploying an air data probe, unstowing the orbiter’s landing gear and releasing its drag chute after landing, Herring said.

“The things that would be manually controlled, this jumper cable allows them to be controlled from mission control,” Herring said.

In such a contingency, Discovery or any future shuttle would land at White Sands Missile Range in New Mexico, NASA said.

“We would not target a landing site at KSC or Edwards Air Force Base [in California],” Herring said. “The prime landing site would be at White Sands because of the wide expanse of the range.”

eh si poi gli astronauti come li facciamo scendere?? in quanto tempo si possono approntare 4 o 5 soyuz per recuperarli e soprattutto quanto tempo a ISS può supportare 9 astronauti?? al suo completamento (quello teorico di un volta per intenderci) sarebbe stata occupata al max da 7 astronauti, figuriamoci ora che la stazione non è completata!!

comunque possibile che ci sia tutto questo pessimismo sullo shuttle?? sembra quasi che si debbano verificare danni al TPS…certo la possibilità è remota ma da quanto si sente in giro sembra che ora mandare su uno shuttle sia quasi una missione suicida…insomma non dico che lo shuttle sia il massimo della sicurezza però con tutta questa attenta pianificazione molte situazioni di rischio dovrebbero essere state minimizzate…dopo 100 missioni solo una volta è successo un incidente a causa del TPS…statisticamente parlando non è molto improbabile che non ne avvengano più per un certo numero di volte?

(visto che è il mio post colgo l’occasione per salutare tutti gli utenti del forum :wink: )

A dire il vero non servirebbero 4 o 5 Soyuz per riportare l’equipaggio a casa.
Come l’anno scorso, Atlantis può essere lanciata in tempi abbastanza brevi in caso si debba lasciare l’equipaggio della STS-121 a bordo della ISS (credo che la missione di emergenza sia designata come STS-300 o STS-301).
Con i rifornimenti a bordo della ISS dovrebbe essere possibile far sopravvivere un equipaggio di 9 persone abbastanza a lungo per far arrivare Atlantis e riportarli a casa… a meno di spiacevoli inconvenienti dell’Atlantis :smiley:

Mi sembra che gli americani abbiano scoperto “l’acqua calda”…i russi riuscirono a far volare il Buran in maniera completamente automatica già nel 1988, e senza cavi “volanti”.

La mancanza di un vero e proprio sistema di volo automatico appare davvero paradossale nel paese che ha maggiormente sviluppato, ed implementato, il concetto di UAV…

Beh, intanto questa notizia non mi pare da poco: è la prima volta che sento parlare della possibilità di un rientro dello shuttle controllabile da Terra.
Poi ci sono aspetti paradossali: perchè non rendere permanente questo “collegamento” senza richiedere EVA per connetterlo? Potrebbe essere utile anhe in caso di malore dell’equipaggio o comunque in qualunque situazione gli astronauti fossero inabilitati al controllo della navetta…

Per quanto riguarda il “pessimismo”, il mio pensiero già più volte detto è che la NASA non ha più fiducia nel mezzo in sè. Punto. Come quando la nostra macchina si guasta in continuazione in prossimità del compimento do un viaggio Milano-Palermo. Partiamo, si, ma facendo gli scongiuri e decantando le qualità positive del ns. mezzo quasi solo per rassicurarci che stavolta andrà tutto bene.

In realtà, a voler ben vedere, da tempo i comportamenti degli ingegneri e dei responsabili NASA rispetto alle missioni shuttle è paranoico: pensate che non si era voluto effettuare il tanking test dell’ET per paura di danneggiare la schiuma con gli stress termici conseguenti; ora per volere del destino sono già stati completati 2 tanking per STS-121 ed un terzo avverrà prima del decollo. Penso che chi decise di non effettuare il tanking test assisterà al lancio con le rane nello stomaco, pregando che non si stacchino consistenti pezzi di schiuma (ricordate tutti le parole di Griffin al proposito vero? Se son grossi si chiude baracca!)…

Prima STS-121 parte meglio è. La miglior medicina per questo stato di ansia patologica è veder volare queste bellissime bestie, che mi mancheranno tanto :smiley:

Per quanto riguarda il "pessimismo", il mio pensiero già più volte detto è che la NASA non ha più fiducia nel mezzo in sè. Punto. Come quando la nostra macchina si guasta in continuazione in prossimità del compimento do un viaggio Milano-Palermo. Partiamo, si, ma facendo gli scongiuri e decantando le qualità positive del ns. mezzo quasi solo per rassicurarci che stavolta andrà tutto bene.

Ne abbiamo già discusso in altri topic e credo che siamo tutti concordi su questo punto, ogni giorno ne salta fuori una nuova … “ma se”… “però” … “forse bisognerebbe” … così facendo non si alzerà più da terra. Se c’è la possibilità di teleguidare lo Shuttle a terra lasciando gli astronauti sulla ISS per scongiurare pericoli facciamolo … se tutto andrà bene forse la paranoia che pervade i tecnici e gli ingegneri verrà quantomeno ridimensionata.

Il problema è che lo Shuttle ha tutta una serie di aspetti “sensibili” circa la sua costruzione e la sua operatività, che sono sempre stati noti.

Solo che fino agli anni 80 erano minimizzati, negli anni 90 erano posti (ma non troppo) in risalto e dopo l’incidente del Columbia sono ossessivamente accentuati dalla NASA, quasi a dire “se succede un altro incidente, noi l’avevamo detto…”.

Ma non è “con le mani avanti” che si procede con l’esplorazione dello Spazio.

eh si poi gli astronauti come li facciamo scendere?? in quanto tempo si possono approntare 4 o 5 soyuz per recuperarli e soprattutto quanto tempo a ISS può supportare 9 astronauti?? al suo completamento (quello teorico di un volta per intenderci) sarebbe stata occupata al max da 7 astronauti, figuriamoci ora che la stazione non è completata!!

Hanno scritto chiaramente che si tratterebbe di un sistema per tentare di salvare comunque l’Orbiter danneggiato (e riparato, ma senza sicurezza al 100%). L’equipaggio rientrerebbe con la già prevista missione “rescue” STS-300 dopo una permanenza sulla ISS (e purtroppo, sivodave, qui sono giustificati tutti i tuoi dubbi…)

Poi ci sono aspetti paradossali: perchè non rendere permanente questo "collegamento" senza richiedere EVA per connetterlo?

Se ho ben capito non servono EVA per la connessione. Il cavo collegherebbe un vano avionico (aggiuntivo ?) collocato nel mid-deck ad alcuni comandi critici nel cockpit del flight-deck.

Tutta questa cosa sembra una barzelletta.
Il sistema di teleguidare lo Shuttle a Terra mi era già noto da anni, infatti non ho mai capito perchè non sia mai stato provato.
Altra cosa ridicola è il fatto che, un eventuale missione di soccorso, non sarebbe in grado di partire prima della fine di Agosto.
Se dovessero prendersela ancora piùcomoda, arriverebbe Natale.
Una missione di soccorso, seria, dovrebbe partire in 1-2 giorni, non un mese dopo.
la serietà della NASA fa acqua da tutte le parti.

Una missione di soccorso, seria, dovrebbe partire in 1-2 giorni, non un mese dopo. la serietà della NASA fa acqua da tutte le parti.

Mi permetto di dissentire, o quanto meno, direi che se gli astronauti sono al sicuro nella ISS, 1 giorno o 1 mese non fanno un’enorme differenza.

Al limite, invece di correre come matti per preparare STS-300 (con un’ET che vi ricordo fa letteralmente acqua), avrei visto con favore un accordo NASA-RKA perchè alla missione shuttle di soccorso, soggetta magari agli stessi limiti dell’STS-121 (finestre di lancio diurne, distacchi di schiuma, ecc) per tener pronta 1 Progress carica di carburante, ossigeno, cartucce di ricambio di idrossido di litio e tutto quanto potrebbe davvero alleviare lo stress dei sistemi di sostentamento vitale della ISS, e da lanciare “a chiamata”) se non addirittura 2 Soyuz…

Da parte NASA, piuttosto che poca serietà, parlerei di orgoglio e paura.
Un orgoglio duro a morire, che però contrasta fortissimamente con la poca fiducia nel sistema STS nel suo complesso, che è evidente sennò non si spiegherebbero tutti questi tentennamenti.
Paura, per un mezzo di trasporto spaziale che doveva rendere routinario l’accesso all’orbita bassa e che si è rivelato col tempo troppo complesso per superare la quota di 2 - 4 lancia all’anno (1 lancio per orbiter). Paura di vedersi tagliati pesantemente i fondi, in caso di insuccesso, da un Congresso che, giustamente, è il riflesso di un’opinione pubblica che sembra sopportare meglio l’orrendo numero di 2.500 soldati morti in Iraq, ma non sopporterebbe il sacrificio di altri astronauti… :frowning:

Sarebbe molto difficile che gli Americani chiedano aiuto ai Russi (con le loro “obsolete” Soyuz) per salvare i loro astronauti (che hanno il “futuristico” Shuttle). Solo in casi di estrema emergenza (e poi è tutto da vedere).
Se dovesse succedere uno smacco di questo tipo per me si cancellerebbe a seduta stante il programma Shuttle, passando al CEV, forse con maggiori finanziamenti (il patriottismo americano fa sborsare soldi più facilmente che un programma scientifico).

Non sei favorevole alle mie idee… voglio proprio sapere cosa si farebbe se dovesse succedere nella missione prevista per la manutenzione dell’Hubble.
In questa malaugurata ipotesi ci attaccheremmo …
Non bisogna prevedere un salvataggio quando la nave è nelle vicinanze del porto, ma quando si trova in alto mare.

Non sei favorevole alle mie idee... voglio proprio sapere cosa si farebbe se dovesse succedere nella missione prevista per la manutenzione dell'Hubble. In questa malaugurata ipotesi ci attaccheremmo .... Non bisogna prevedere un salvataggio quando la nave è nelle vicinanze del porto, ma quando si trova in alto mare.

Non è mia intenzione metterla sul piano del favore o dello sfavore. Si sta solo discutendo, e io dico solo il mio pensiero personale, per quel che vale :smiley:
Per quanto riguarda la missione all’HST, beh, c’è poco da fare: ci si prende delle responsabilità a lanciarla. Sicuro. Ma non credo che certe decisioni, qualunque queste siano, vengano prese alla leggera o senza soppesarne i vari aspetti. Tra le voci “pesanti” vedo anche quelle degli astronauti, che poi sono quelli che mettono la propria vita a disposizione. Chissà, sarei curioso di sapere cosa ne pensano. Ricordo che nel corso del tempo il corpo astronauti ha sempre avuto il suo peso, nel bene e nel male…

Il problema è che, dati alla mano, l’intero budget annuale della NASA non basta a coprire le spese (vere, non quelle ufficiali) di un mese di presenza americana in Irak. E’ questo che continua a disturbarmi…

Salute e Latinum per tutti !