Software per irrobustimento automatico da radiazioni spaziali

Salve a tutti.

Mi sono appena laureato nel corso di laurea specialistica in Ingegneria Informatica al Politecnico di Torino. Per la tesi ho realizzato una piattaforma software (framework) per l’analisi e la modifica di circuiti elettrici e inoltre un tool di irrobustimento da radiazioni spaziali. In particolare, ho implementato tecniche per mitigare i Single Event Upset (SEU) e i Single Event Transient (SET). Se a qualcuno interessasse, trovate la tesi qui: http://www.tesionline.it/default/tesi.asp?idt=30827
L’ESA ha espresso interesse per l’utilizzo di questo software nell’ambito di alcuni loro progetti.

Spero di trovare lavoro nel settore spaziale, anche se la vedo dura!

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In bocca al lupo per il tuo lavoro allora :wink:

Visto che gli italiani possono dare contributi alle missioni umane ( e non ) extra-LEO ? Congratulazioni vivissime e un invito-augurio : tra le radiazioni spaziali di cui parli ci sono o potrebbero esserci neutroni come quelli generati da un reattore nucleare eventualmente installato in una sonda spaziale ?

Grazie, crepi! :slight_smile:

In generale, quando si parla di radiazioni spaziali si intendono quelle relative ai raggi cosmici che provengono dallo spazio esterno. Comunque, siccome la mia applicazione si focalizza più che altro sugli effetti che tali radiazioni causano nei circuiti elettrici, si possono anche gestire radiazioni provenienti da altre fonti (come quella citata da te) se queste causano effetti simili a quelli trattati (SEU e SET).

Ciao, benvenuto.
Si tratta di RHBD?

RHBD è radiation hardening by design, quindi tecnicamente si tratta di irrobustire il dispositivo tramite un’architettura ad hoc dei componenti fisici… pertanto è effettuato dal produttore. La mia applicazione rientra nella tipologia di irrobustimento dell’applicazione implementata sul dispositivo.

Per quello che ne sapevo io, RHBD introduceva ridondanze a livello di progetto (design) ma del prodotto finito, non dei componenti (es: triplicare le celle di memoria e avere l’output “a maggioranza”, per evitare cambiamenti di stato dovuti a radiazioni).
Ma sempre usando componenti off-the-shelf.
Ma probabilmente ricordo male :slight_smile: