Soggiorno lunare

Ciao a tutti. Mi stavo domandando, per quanto riguarda le missioni di maggiore permanenza sul nostro satellite (Apollo 15,16 e 17), come si svolgeva la vita a bordo del LEM quando gli astronauti non erano impegnati in EVA. Inoltre come influiva la polvere portata all’interno della cabina dalle tute e dagli scarponi e se è vero che questa aveva un’odore simile alle uova marcie.

Ciao e grazie

Andrea

No, l’odore era di polvere da sparo. Per le altre domande, aspetto anche io, che sono interessanti…

Dunque ragazzi, a dire la verità la puzza era quella delle uova marce come quanto affermava Buzz Aldrin in un intervista…per quanto riguarda il loro effetto all’interno del LEM era quasi indifferente poichè per scendere o salire effettuavano la depressurizzazione in cabina in quanto il LEM era sprovvisto di camera di equilibrio…e per quanto riguarda le ore di “NON EVA” gli astronauti monitoravano i sitemi interni ed effettuavano delle procedure di settaggio per vari sistemi tra cui l’HTS che garantiva il buon regolamento delle trasmissioni termiche e una volta finito tutto questo non dimentichiamoci di dire che gli astronauti dormivano!..spero di essere stato utile…non ho la presunzione di affermare che questo sia giustissimo ma è quanto ne so…ciao :smile:

Giusto a supporto di quello che ha scritto Marco Mamone, posto un paio di immagini.

La prima si riferisce all’ingresso/uscita degli astronauti da LM per le EVA lunari.
La seconda illustra come dormivano (o almeno ci provavano) gli astronauti all’interno del ridotto volume del modulo di ascesa di LM.


lunar rest.jpg

topic interessantissimo, tante volte mi sono immaginato cosa dovesse essere risiedere, seppure per poche ore, in quella piccola cabina telefonica appoggiata sul suolo lunare…davvero da brividi.

È vero che la cabina veniva depressurizzata e ripressurizzata ad ogni uscita sul suolo lunare ma al rientro le tute erano molto sporche e, dovendole togliere per passare praticamente l’intera giornata sul LEM della polvere credo che inevitabilmente cadesse in cabina. Era comunque un rischio considerevole se si pensa che questa poteva accidentalmente finire in qualche apparato e causarne l’avaria (ricordiamoci il famoso panino di John Young su gemini 3). Per quanto riguarda il tempo trascorso a bordo considerando che (causa adrenalina e il fatto di trovarsi in un posto decisamente insolito) le ore di sonno non potevano essere più di 5 o 6 mi chiedo quanti controlli potevano esserci per occupare 12 o 13 ore?

Allora raga…per quanto riguarda la polvere impregnata nel tessuto delle tute l’odore in piccolissima parte rimaneva…cmq ogni qualvolta che si effettuava una pressurizzazione si attivavano le cartucce dei sistemi di filtraggio che avevano il compito di espellere i gas in eccesso e sopratutto quelli lunari per cui ripeto non influivano più di tanto all’interno della cabina …e per tornare al fatto delle 12 ore di attività all’interno del LEM non oltre al tempo del " riposino" il tempo dedicato ai controlli dei sistemi interni non va sottovalutato in quanto i controlli non consistono nel vedere se è aperto o chiuso un cellulare ma sono migliaia di cifre da analizzare e calcoli da controllare 3 4 5 volte poiché un solo errore poteva costare enormi consumi energetici…basti pensare alla semplicissima lettura dei parà entri telemetrici che impiega anche 1 ore e mezza!..spero di essere chiaro

Grazie delle risposte. In effetti ci sono poche fotografie degli astronauti all’interno del LEM (a memoria solo Armstrong e Aldrin, Cernan e Schmitt)ma sarebbe stato interessante uno scatto all’ora di cena o prima di andare a nanna!!!

ma essendo esseri umani, nonchè esseri viventi, i…bisognini fisiologici come noi tutti (sopratutto nelle lunghe permanenze sul suolo selenico:Apollo 12,14,15,16 e 17) come…? :flushed:

Mi risulta che già nel modulo di comando dell’Apollo i servizi igienici non fossero il top del comfort…una sorta di aspira-pene per l’urina e dei sacchetti per le feci.
Credo sul LM non ci fosse l’aspira-pene, ma visto l’inquietante design del dispositivo non sono sicuro che gli astronauti ne abbiano sentito la mancanza durante la permanenza sul suolo lunare.

Apollo 15 fu la prima delle cosiddette missioni J, che prevedevano una durata maggiore sulla Luna e una aumentata cura per gli aspetti scientifici dell’attività svolta dagli astronauti. In origine, questo tipo di missione, non ancora chiamata J, che doveva essere lanciata con Apollo da 21 a 30, presumeva una permanenza di diverse settimane sulla superficie del satellite, con lancio di due vettori Saturn V, il primo dei quali, Apollo 21B, doveva trasportare una sorta di piccola stazione spaziale da mettere in orbita attorno alla Luna e alla quale avrebbe attraccato l’Apollo per trasferirvi il suo equipaggio in condizione di maggiore confort, mentre sulla Luna sarebbe sceso un modulo più grande e capace di trasportare quantità maggiori di equipaggiamento, mentre, successivamente, sarebbe scesa sulla luna una stazione vera e propria. Gli alti costi di questi progetti, e del programma Apollo in particolare, e l’aver battuto i sovietici, avevano però fatto perdere alla NASA, e, soprattutto, all’establishment politico, ogni interesse per la prosecuzione dell’avventura lunare. Già nel 1967, in effetti, le missioni “prolungate” erano praticamente sparite, comparivano solo vagamente, nella nomenclatura adottata dalla NASA in Aprile, come I e K, poi sarebbero state cancellate, anche se si era convenuto di dare un maggiore contenuto scientifico, e quindi una maggiore permanenza sula luna per le ultime tre, 18, 19 e 20, che avrebbero semplicemente fatto scendere sulla luna un modulo lunare maggiorato per permettere all’equipaggio di soggiornare fino a una settimana sulla superficie del satellite. Nel Gennaio 1970 venne cancellata la missione 20 per motivi economici (ogni missione lunare costava circa l’equivalente attuale di due-tre miliardi di dollari). Nel Settembre dello stesso anno vennero cancellati altri due ulteriori voli, cioè la missione originaria di Apollo 15, nonché Apollo 19. I rimanenti tre voli dal 16 al 18 vennero dunque rinumerati da 15 a 17, e Apollo 15 divenne dunque una missione J.

i sacchetti per la pupu credo fossero uguali sia sul CSM che sul LEM. Per quanto riguarda l’aspirapipì non credo che servisse sul modulo lunare data la presenza della seppur debole gravità lunare. Avrei dato perlomeno un dito di una mano per poter essere al loro posto, ma passare 3 giorni in una cabina telefonica che puzza di uova marcie e di sudore (e anche qualcos’altro…) accumulato in almeno 5 o più giorni non dev’essere stata un’esperienza facile da portare a termine.

A me (ed al resto della sala), Aldrin aveva detto che puzzava di polvere da sparo, per il tramite di Paolo Attivissimo…

Non dimentichiamoci la comunione cerebrata in occasione del primo sbarco. Non ufficiale, nè ripresa con telecamere per rispettare la laicità della missione e la riservatezza dell’equipaggio, ma privatamente cerebrata sul suolo selenico.
Inoltre penso che un bel pò di tempo l’abbia presa il rosario recitato prima del decollo del LEM, nella famigerata missione del pennarello :angel:

Paolo cos’è questa storia della comunione???..e il pennarello ti riferisci alla bic usata al posto della leva di avviamento del motore di risalita del LEM??..e la “comunione”??

Buzz Aldrin chiese, ed ottenne, di poter prendere l’ostia consacrata una volta sul suolo lunare.
Era custodita in un piccolo astuccio nella sua tuta e l’assunse dopo aver recitato una piccola preghiera.

Da wikipedia:

Buzz Aldrin was the first person to hold a religious ceremony on the Moon. Aldrin is, as he was, a Presbyterian. After landing on the moon, Aldrin radioed Earth: “I’d like to take this opportunity to ask every person listening in, whoever and wherever they may be, to pause for a moment and contemplate the events of the past few hours, and to give thanks in his or her own way.” He gave himself Communion on the surface of the Moon, but he kept it secret because of a lawsuit brought by atheist activist Madalyn Murray O’Hair over the reading of Genesis on Apollo 8. Aldrin, a church elder, used a pastor’s home Communion kit given to him by Dean Woodruff and recited words used by his pastor at Webster Presbyterian Church. Webster Presbyterian Church, a local congregation in Webster, Texas, (a Houston suburb near the Johnson Space Center) possesses the chalice used for communion on the moon, and commemorates the event annually on the Sunday closest to July 20.

vedi anche dalla terra alla luna …

e ne parlò subito in una intervista ad epoca del lontano 1969, rammaricandosi che l’emozioni glil fece dimenticare come “scendesse” un liquido a gravità ridotta

Grazie non l’avrei mai immaginato tutto ciò evidentemente era molto credente Aldrin…e cmq anche al controllo missione qualcuno adoperò qualche stratagemma religioso?

Esattamente. La prima l’ho presa dal film apollo 11, mentre il rosario sul bottone azionato dalla bic l’ho immaginato, ma non penso di esser andato troppo fuori centro…

Non vorrei dire una castroneria, ma se non erro al contrario delle prime missioni che li riportarono sulla terra, le ultime lasciarono i loro “sacchetti speciali” sulla Luna. Pensate che, dato l’ambiente molto ostile, probabilmente sono ancora integri come 40 anni fa …