Sogni lunari sovietici: Il programma di Chelomei - Parte Prima

Nel 1961 a valle del discorso del presidente Kennedy per la conquista della Luna i russi furono colti completamente di sorpresa e si trovarono nella necessità di dover agire senza avere le idee chiare, dato che i loro piani (sopratutto quelli di Korolev) prevedevano delle missioni lunari a lunga scadenza ma senza una tempistica precisa.

I russi entrarono in gara in maniera riluttante ed impiegarono ben tre anni per arrivare ad un decreto di stato che istituisse un vero e proprio programma lunare. Nel frattempo tutti gli OKB (Uffici tecnici di stato) si lanciarono in una gara interna per il progetto che sarebbe stato selezionato per concorrere con gli americani.

Questa situazione, paradossale quanto si vuole, era determinata dalla mancanza di un’agenzia spaziale unica (paragonabile alla NASA) e dalla intrinseca rivalità tra i grandi progettisti aerospaziali russi, patroni e padroni dei rispettivi OKB. Il tutto si risolse in DUE progetti lunari paralleli, quello di Korolev (OKB-1) e quello di Chelomei (OKB-52).

Vladimr Nicolaievich Chelomei (http://en.wikipedia.org/wiki/Vladimir_Chelomey) era uno dei più grandi progettisti aerospaziali sovietici e disponeva di un proprio OKB con la collaborazione di due personaggi determinanti, uno era il più grande motorista russo Valentin Petrovich Glushko (http://en.wikipedia.org/wiki/Valentin_Glushko) e l’altro il suo assistente Sergei Nikitevich Kruschev figlio del capo del Politbjuro.

Chelomei propose una missione di lunar flyby, concettualmente simile alla L1 di Korolev, che doveva impiegare un nuovo vettore, l’UR-500 (quello che sarebbe divenuto poi il Proton) ed un nuovo veicolo spaziale biposto l’LK-1.

Quest’ultimo era un veicolo simile all’Apollo, lungo 4,70m con 2,90m di diametro ed un peso di 16.000 Kg. L’LK-1 era diviso in quattro componenti:

  1. La torre di salvataggio ADU
  2. La capsula di rientro VA
  3. Il modulo di servizio PAB (contenente il sistema di controllo dell’assetto, i radiatori ed i pannelli solari)
  4. Lo stadio di immissione in traiettoria translunare RB.

L’OKB-52 realizzo’ un modello ingegneristico, scala 1:1, dell’intero insieme e furono costruiti e testati diversi componenti. Il cambio di potere nel 1964, con la caduta di Kruschev, provoco’ il blocco del progetto a favore di quello di Korolev.

Ma si era solo al primo round, perché se la missione circumlunare era stata assegnata restava ancora da definire quella di allunaggio, ma questa è un’altra storia…

Di seguito alcune illustrazioni riguardanti questo progetto.

  1. Il mock-up ingegneristico dell’LK-1 presso gli stabilimenti dell’OKB-52 (c’è chi avanza anche l’ipotesi si possa trattare di un vero prototipo, ma non si hanno riscontri in tal senso).
  2. Disegno in sezione dell’LK1 (si puo’ notare come il VA sia contenuto all’interno di una carenatura, il concetto della “matrioska” caro a Chelomei).
  3. Lo stesso mock-up senza la torre di salvataggio ADU
  4. Profilo di missione circumlunare dell’LK-1
  5. Uno dei primissimi disegni relativi al futuro UR-500 con la capsula LK-1 posta in cima.

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interessanti progetti

Grande Peppe! Attendiamo il proseguimento …

Immagini molto dettagliate. Un dubbio: non è un pò piccola la capsula anche per due persone? Ad occhio direi che è persino più piccola della Gemini. Possibile un volo lunare in un ambiente così angusto?

Bello e interessante questo omaggio al grande visionario Chelomei il quale però realizzò il suo capolavoro ( o la sua ultima Visione ) con l’UR-700 M un vettore alto 146 metri e capace di portare in LEO 1000 tonnellate metriche . Un vettore che sarebbe utilissimo anche oggi

interessantissimo, grazie Peppe.
Comunque un progetto che ha avuto un seguito col Proton.

Molto interessante.
Grazie Archi

Come al solito GRAZIE Peppe! :clap: Le solite chicche a cui ci hai abituato!
Volevo farti una domandina relativa alla torre di salvataggio ADU
Dalle prime due immagini mi sembra molto simile come forme e dimensioni al LAS di Orion…la ADU era convenzionale come disposizine dei motori oppure a flussi inversi come il LAS di Orion?
Perchè mi sembra un po’ poca la distanza dagli ugelli alla punta…

Grazie archipeppe per questi interessantissimi resoconti!
Come vettore, questo, ad occhio, mi convince di più.

Quanti cosmonauti erano previsti per l’equipaggio dell’LK-1? 3?

Paolo Amoroso

Come nel caso della Lunar Gemini, solo due cosmonauti.

Si puo’ osservare in quest’immagine relativa al successivo LK 700 che condivideva la stessa VA.


LK1_1 cutout.jpg

No, il VA era più grande della Gemini, nonostante entrambe avessero solo due astronauti di equipaggio. La stessa VA, riutilizzata più tardi nel progetto Almaz/TKS, poteva portare fino a tre cosmonauti.


LK1 vs Gemini.jpg

Le prime immagini, senza un termine di confroto facevano apparire questa capsula molto più piccola. Adesso si ragiona.

Adesso vi svelo un piccolo arcano: questo è solo il primo post di una lunga serie, ovvero una miniserie (un po’ come “Dalla Terra alla Luna” di HBO) dedicata ai vari programmi lunari sovietici che si sono succeduti, e spesso anche accavallati, nel corso di un quarto di secolo (dal 1963 fino al 1988).

Naturalmente il crollo dell’URSS non ha determinato “tout court” la fine delle ambizioni lunari russe, le quali rappresentano più una cronaca contemporanea quanto un patrimonio storico ricco ed ancora da riscoprire, come nel caso del passato.

Percio’ se siete interessati alla storia dell’Astronautica, o alla sola cosmonautica sovietica oppure se siete solo incuriositi… stay tuned :wink:

Non ti preoccupare…io resto in attesa!

Dì un po’, ma non hai mai pensato di scrivere un libro? :clap:

Non mi tentare… :stuck_out_tongue_winking_eye:

Sarebbe stata possibile una versione di questa capsula per il LEO, alternativa alla Soyuz?

Ma è stata realizzata!! :smile:

La capsula TKS-VA deriva proprio direttamente dall’LK-1 VA:
http://en.wikipedia.org/wiki/TKS_spacecraft

L’arte russa, come quella partenopea, di riciclare tutto senza buttare via davvero niente. :wink:

Domanda, spero non troppo O.T.
Se non sbaglio, il TKS doveva sostituire (almeno per il LEO) la Soyuz (?).
Come mai non è stato fatto?