Le compagnie pensano a “sedili verticali” per aumentare la capienza
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
da la repubblica on-line
Il costruttore Airbus sta studiando il sistema per risparmiare
spazio e trasportare il 25% in più di passeggeri con ogni velivolo
LONDRA - “Solo posti in piedi”, si legge talvolta su un cartello all’ingresso di un teatro, di un concerto, di un circo. Potremmo trovare la stessa scritta, in un futuro non lontano, nelle biglietterie delle compagnie aeree: nel tentativo di trasportare sempre più passeggeri, per guadagnare sempre più soldi, la Airbus ha cominciato discretamente a offrire alle linee aeree dei jet modificati in modo da avere posti esclusivamente in piedi, perlomeno in classe economica.
Nella fase di decollo e di atterraggio, i passeggeri dovrebbero allacciare la cintura appoggiandosi a una struttura simile a una barella posta in posizione verticale; poi, durante il volo, sarebbero liberi di muoversi, si fa per dire, restando dove sono, ritti sulle proprie gambe. Il vantaggio di una cabina simile è che, mentre la distanza media trai sedili della classe economica è intorno agli 75 centimetri, tra un posto in piedi e l’altro potrebbero esserci appena 62,5 centimetri di distanza, consentendo di aumentare di circa un quarto il numero dei passeggeri.
Onde tranquillizzare chi è in partenza per un volo aereo, diciamo subito che l’Airbus - l’azienda aereospaziale europea, rivale dell’americana Boeing - ha per il momento proposto la sua rivoluzionaria iniziativa soltanto ad alcune linee aeree asiatiche, e che finora tutte l’hanno rifiutata. Ma la notizia è finita lo stesso sulla prima pagina dell’Herald Tribune, edizione internazionale del New York Times, come sintomo di una apparentemente inevitabile tendenza: pigiare sempre più gente nelle già claustrofobiche classi economiche dei voli commerciali.
Il semplice fatto che le aziende costruttrici stiano considerando un’ipotesi del genere, osserva l’autorevole quotidiano, rivela le difficoltà in cui si dibatte il settore. L’alto costo del carburante ha reso più difficile raggiungere un profitto per la maggior parte delle linee aeree; ma alzare i prezzi dei biglietti è improponibile, a causa della agguerrita concorrenza delle compagnie a basso costo, come la Ryan Air e la Easy Jet in Europa.
La settimana scorsa, per esempio, la British Airways ha dimezzato i prezzi della maggioranza dei suoi voli in Europa, perché altrimenti rischia di far volare gli aerei semivuoti. In queste condizioni, afferma Howard Guy, direttore di “Design Q”, una società di consulenze britannica specializzata nel design dei sedili aerei, “l’unica maniera di aumentare i guadagni è aumentare il numero dei passeggeri. E per aumentare i passeggeri ci sono soltanto due sistemi: allungare l’aereo o restringere lo spazio trai sedili”.
Ma anche quando entrerà in funzione la nuova generazione di aerei più lunghi e più grandi, avverte Michael Baughan, presidente della B/E Aereospace, un’azienda americana produttrice di cabine per aereo, continuerà la pressione per restringere lo spazio a bordo e caricare sempre più passeggeri: “La gente, sentendo parlare di questi nuovi mastodonti dei cieli, s’immagina che avranno piste da bowling e botteghe di barbiere, ma non è così che si costruiscono aerei per voli commerciali. Nel mondo reale, devi essere economicamente sostenibile”.
In attesa di veder passare prima o poi, da qualche parte, la cabina con “posti solo in piedi”, varie linee aeree si accontentano di adottare sedili composti da nuovi materiali più sottili, che permettono anch’essi, sia pure in minore misura, di restringere le distanze tra un posto e l’altro: da 77,5 centimetri a 75, per l’esattezza. Una differenza che ha già consentito a varie linee aeree di montare 6 sedili in più su un Boeing 737 e 12 in più su un Boeing 757. I sedili più sottili, inoltre, pesano 7 chilogrammi di meno ciascuno: anche questo, riducendo il peso complessivo dell’aereo, diminuisce il consumo di carburante, e dunque i costi. Se qualcuno pensa che, oltre che più sottili e leggeri, i nuovi sedili siano anche più scomodi, e crede che i consumatori dovrebbero lamentarsi, può consolarsi riflettendo che almeno viaggerà seduto.
Quanto a chi rifiuta di volare senza un minimo di comodità, l’alternativa esiste e continuerà a esistere: viaggiare in business class o in prima classe. Lì, le compagnie aeree non badano al risparmio: autentici letti invece dei sedili, sofisticati sistemi d’intrattenimento personalizzato, perfino massaggi elettronici incorporati.
Tanto, si rifanno con l’astronomico prezzo del biglietto. Sarà sempre di più questo, predicono gli esperti, il futuro dei voli aerei: lusso da favola in prima classe, posti stipati e magari anche in piedi in economica, allargando ancora di più il gap tra ricchi e poveri. In cielo, come in terra.