Sovietici sulla luna.Il programma L-3

Vuoi vedere che alla fine avremmo avuto la LIS (Lunar International Station)? :smiley:

Credo di più ad una Moonbase Alpha … :grinning:

Complimenti! Davvero un bel racconto di un qualcosa che poteva essere e non è stata.

Nel modulo orbitale del LOK,come dicevamo,sono stoccate due tute spaziali,entrambe costruite per l'EVA.La prima è l'ORLAN,l'"antenata" delle tute EVA usate sulle stazioni SALJUT,MIR,e sull'attuale Stazione Spaziale Internazionale ISS.L'ORLAN sarà indossata dal pilota del LOK,ed adoperata per un SEVA (ossia per una uscita parziale,solo col busto)in orbita lunare.La seconda è la KRECHET,e verrà usata dal pilota del LK nella sua attività extraveicolare sulla luna.Per la prima volta,entrambe le tute,dispongono di un sistema di accesso mediante un portello nello zaino.

I sovietici realizzarono oltre alle versioni semi-rigide con accesso posteriore Orlan e Krechet - 94, anche una versione di tuta pressurizzata di tipo “soft” basata su tecnologia simile alle tute già in uso in quel periodo (Berkut). La tuta era designata con il nome di ORIOL e fu realizzata seguendo le stesse richieste e le stesse specifiche impiegate nella realizzazione della tuta Krechet. Disponeva di backpack rimovibile che conteneva il LSS, questo apparato fu chiamato Baikal.
Furono realizzati alcuni prototipi tra il 1966 e il 1969 per l’esecuzione dei test attitudinali, il grosso vantaggio delle Oriol rispetto alla Krechet era senza dubbio il peso (26 Kg. contro i 60 della Krechet) ma si trascinava dietro i soliti punti dolenti che affliggevano le tute pressurizzate di tipo “soft”.
Tra il 1967 e il 1969 fu deciso di impiegare per le EVA lunari la tuta semirigida Krechet-94 ed in seguito a questa decisione, la destinazione d’impiego della Oriol fu cambiata; se ne proseguì lo sviluppo sia come tuta pressurizzata d’alta quota sia come tuta d’emergenza per i voli spaziali.
L’esperienza accumulata nello sviluppo di questi apparati, fu impiegata nella progettazione delle successive tute pressurizzate tipo Sokol e Baklan.

Grazie CArmelo!
Veramente un’interessante disanima della corsa alla Luna effettuata dai Sovietici. Certo è che il vettore N-1 fu il principale ostacolo alla missione lunare… i problemi con il primo stadio mai risolti… con i suoi quattro lanci tutti finiti in una gigantesca esplosione prima dei due minuti di volo…
Certo che la morte prematura di Korolev ha influito su questo ma comunque ritengo che il progetto fosse di per se pieno di problemi troppo grandi per essere risolti entro il periodo della “gara” con gli USA.
Concordo che se i sovietici fossero giunti sulla Luna (anche nel 1971) gli USA sarebbero stati costretti ad adattare i loro piani astronautici futuri.

...Il LOK ed LK compiono un rendez vous e si agganciano ,questa volta muso contro muso...

Quando lessi per la prima volta i dettagli di questo “complesso” spaziale, rimasi colpito dal sistema di aggancio post-ascesa LK-LOK, chiamato “Kontakt”. Infatti, non solo (come già noto) non consentiva la creazione di un passaggio interno tra le due navicelle, ma non aveva quasi niente a che fare con i moderni sistemi di aggancio. Si componeva, in pratica, di una “griglia” posta all’estremità superiore del LK, formata a sua volta da oltre 100 celle esagonali. La sonda del LOK, non doveva fare altro che penetrare e bloccarsi in una qualsiasi di queste celle per consentire un aggancio sufficientemente solido da permettere l’EVA di trasferimento del “moonwalker” sovietico tra i due moduli. Ennesimo esempio del tipico “pragmatismo” Sovietico!

Ciao, Fabio

Cavolo che bella ricostruzione!

Veramente interessante.
Ricordo che nei vecchi libri era scritto che i Sovietici affermarono di non aver mai avviato nessuna missione che prevedesse l allunaggio di un uomo.
In realtà si dedusse da subito che la verità era ben diversa in primis per le informazioni che trapelarono riguardo i falliti tentativi di lancio di un “Super Booster” sovietico di cui per decenni si seppe pochissimo.

Penso che, aldilà dell insormontabile scoglio dell N-1 e della mancanza del genio astronautico di Korolev, i russi non sarebbero mai riusciti ad allunare.
Proprio per una questione di arretratezza tecnologica figlia del sistema che impediva, a differenza di quello americano della NASA, a tutti l accesso ai traguardi tecnologici raggiunti.

Secondo me gli stessi americani, senza il supporto e lo sviluppo delle ditte private, non ce l avrebbero mai fatta.
A consentire la riuscita dell impresa fu,secondo me, la motivazione delle ditte private che in seguito al successo delle missioni ebbero grandi guadagni.

Innanzitutto Iceman ti do il mio benvenuto.

Permettimi di dissentire, però, circa le tue affermazioni. Il livello tecnologico sovietico dell’epoca era perfettamente adeguato a consentire loro di sbarcare sulla Luna.

Ciò che lo ha impedito è stato una serie di scelte sbagliate politiche e programmatiche, nonché una eccessiva fretta (non molto russa visto che in genere hanno un atteggiamento più “rilassato” degli americani) di recuperare il tempo perduto, visto che la loro decisione di andare sulla Luna risale solo al 1964 (ben tre anni dopo gli americani).

In più ci si è messa la sfortuna ad inficiare il loro programma, come anche tu hai scritto la morte di Korolev fu un colpo durissimo, ma non fatale, al programma lunare sovietico.
Se fossero riusciti a mettere a punto l’N1 sarebbero certamente arrivati sulla Luna, sicuramente dopo gli americani ma comunque sarebbero arrivati.

Considerando la mentalità sovietica una volta giunti sulla Luna non avrebbero mai “mollato l’osso” con la conseguenza che avrebbero potuto avere una base lunare operativa intorno al 1980, praticamente coeva alle varie Salyut 6 e 7.

Innanzitutto Iceman ti do il mio benvenuto.

Permettimi di dissentire, però, circa le tue affermazioni. Il livello tecnologico sovietico dell’epoca era perfettamente adeguato a consentire loro di sbarcare sulla Luna.

.

Mi sono spiegato male!

Mi riferisco all inevitabile lentezza nello sviluppo tecnologico propria del sistema iperburocratizzato sovietico.

A mio avviso la NASA, già passata la metà degli anni 60, era molto avvantaggiata rispetto all SKA sopratutto per quel che riguardava il lato più importante delle missioni lunari, la sicurezza.
Mandare un uomo sulla luna e far assistere il mondo alla sua morte in diretta sarebbe stata una catastrofe, un rischio che nessuno dei due paesi era in grado di permettersi.(anche se chiaramente da quel punto di vista i sovietici erano logicamente avvantaggiati dal poter più facilmente insabbiare la cosa!)

Anche in questo caso permettimi di dissentire.

I russi avevano a cuore la sicurezza dei propri equipaggi esattamente QUANTO gli americani se non di più (ah, come sono dure a morire le leggende metropolitane…), lo prova il fatto - dati alla mano - che hanno sempre condotto (nei loro programmi) molti più test unmanned rispetto alla NASA.

Che gli americani abbiano dei criteri di sicurezza maggiori rispetto ai russi è vero solo nel senso dell’esteso numero di test che conducono sui vari sottosistemi dei loro veicoli spaziali prima di certificarli. Ma la storia ci insegna che questo tipo di atteggiamento in se non aumenta AFFATTO la sicurezza intrinseca di un sistema che deve essere, innanzitutto, di natura progettuale.

Lo prova il fatto che gli americani hanno avuto più morti rispetto ai russi, nell’intero arco della storia dell’Astronautica.

Inoltre i russi non hanno “insabbiato” nessun incidente mortale, i loro incidenti mortali sono sempre stati resi pubblici (forse hanno provato ad insabbiare le cause degli incidenti, ma questa è un’altra storia…), continuando questo discorso ci incamminiamo lungo la china dei cosidetti “lost cosmonauts”, oggetto di un thread a parte di questo Forum che ti consiglio caldamente di consultare.

In quel thread sono affrontati, sviscerati e smotati tutti gli assunti utilizzati dai vari “cospirazionisti”, che spesso sono veementi e ripetitivi, per dimostrare l’esistenza di presunti cosmonauti morti, prima e dopo il volo di Gagarin.

Inoltre i russi non hanno "insabbiato" nessun incidente mortale, i loro incidenti mortali sono sempre stati resi pubblici (forse hanno provato ad insabbiare le cause degli incidenti, ma questa è un'altra storia....), continuando questo discorso ci incamminiamo lungo la china dei cosidetti "lost cosmonauts", oggetto di un thread a parte di questo Forum che ti consiglio caldamente di consultare.

In quel thread sono affrontati, sviscerati e smotati tutti gli assunti utilizzati dai vari “cospirazionisti”, che spesso sono veementi e ripetitivi, per dimostrare l’esistenza di presunti cosmonauti morti, prima e dopo il volo di Gagarin.

Ehi Peppe!
Dai a Iceman il tempo di ambientarsi, sennò così gli sembreremo una banda di vecchi borbottoni! :grinning: :grinning: :grinning:

D’altra parte, è un piacere poter chiarire tanti luoghi comuni che, nella completa buona fede di chi ci crede, sono diffusissimi. E’ una parte importante della “mission” di questo sito.

Detto questo, Iceman, tu non ti preoccupare. Archipeppe è così preciso (giustamente) perchè è un grande conoscitore della realtà spaziale russa odierna e storica.

Per finire, tutti i topics “cospirazionisti” stanno qui.

Umamma…
Luoghi comuni, Cospirazionisti,Leggende metropolitane… Va de retro!.. :twisted:

Non credo a queste cose e ne ho anche abbastanza di sentirne parlare…

I russi avevano a cuore la sicurezza dei propri equipaggi esattamente QUANTO gli americani se non di più (ah, come sono dure a morire le leggende metropolitane....), lo prova il fatto - dati alla mano - che hanno sempre condotto (nei loro programmi) molti più test unmanned rispetto alla NASA.

Il mio discorso sicurezza era più incentrato sul discorso missione lunare in se in cui, a mio modo di vedere erano troppo indietro(per il discorso “fretta” ma non solo) rispetto agli americani.

Credo che capsule russe,direi in special modo le Soyouz, siano in assoluto le più sicure per quanto riguarda i Voli Orbitali…(aldilà delle opinioni penso che i numeri parlino chiaro!).

Assolutamente d’accordo con te.

Benvenuto nel club degli “ortodossi” fratello… :wink: :smiley: :smiley:

Parlate spesso di come la morte prematura di Korolev abbia influito sulla vittoria americana alla corsa alla luna. Ho alcune domandine :twisted: :

  1. E’ vero che Korolev fu “recuperato” per il programma da un Gulag in Siberia e che in seguito non fu mai nominato con il suo vero nome per sicurezza (lo chiamavano compagno ingegniere capo)?
  2. Di cosa è morto?
  3. Come può un intero programma basarsi sul genio di un singolo uomo? Senza contare che dalla sua morte (a parte il Buran che ha fatto un solo volo) non hanno (da quel che ricordo, non vorrei compiere una tremenda castroneria) più costruito nulla di manned. E’ possibile che un’intera Agenzia Spaziale ruoti attorno a un solo uomo?
  4. Ci sono stati dei “Korolev” americani?
Parlate spesso di come la morte prematura di Korolev abbia influito sulla vittoria americana alla corsa alla luna. Ho alcune domandine :twisted: : 1) E' vero che Korolev fu "recuperato" per il programma da un Gulag in Siberia e che in seguito non fu mai nominato con il suo vero nome per sicurezza (lo chiamavano compagno ingegniere capo)? 2) Di cosa è morto? 3) Come può un intero programma basarsi sul genio di un singolo uomo? Senza contare che dalla sua morte (a parte il Buran che ha fatto un solo volo) non hanno (da quel che ricordo, non vorrei compiere una tremenda castroneria) più costruito nulla di manned. E' possibile che un'intera Agenzia Spaziale ruoti attorno a un solo uomo? 4) Ci sono stati dei "Korolev" americani?
  1. Non so ma non l ho mai sentita…
    2)Mi pare tumore ma in ogni caso non era propriamente giovanissimo
    4)Mi pare che fosse comunque un contributo riguardante principalmente lo sviluppo dei razzi vettori, per cui Direi Werner Von Braun no??

I vettori di Korolev furono assolutamente “la marcia in più” che consentirono ai sovietici tanti primati!
Con tutta probabilità il programma lunare russo con il supporto di Korolev si sarebbe sviluppato molto diversamente.

Parlate spesso di come la morte prematura di Korolev abbia influito sulla vittoria americana alla corsa alla luna. Ho alcune domandine :twisted: : 1) E' vero che Korolev fu "recuperato" per il programma da un Gulag in Siberia e che in seguito non fu mai nominato con il suo vero nome per sicurezza (lo chiamavano compagno ingegniere capo)? 2) Di cosa è morto? 3) Come può un intero programma basarsi sul genio di un singolo uomo? Senza contare che dalla sua morte (a parte il Buran che ha fatto un solo volo) non hanno (da quel che ricordo, non vorrei compiere una tremenda castroneria) più costruito nulla di manned. E' possibile che un'intera Agenzia Spaziale ruoti attorno a un solo uomo? 4) Ci sono stati dei "Korolev" americani?

Umhh… ArTax i tuoi quesiti sono davvero impegnativi, proverò a dare una risposta sintetica.

  1. E’ vero che Korolev fu una vittima delle purghe staliniane, fu denunciato dal suo ex-amico e poi arci-rivale Valentin Petrovic Glushko e passo svariati anni di inferno nelle miniere d’oro di Kolyma in Siberia, anni che lo minarono nel fisico ma non nella mente (per fortuna).
    Korolev fu salvato dal suo mentore il grande progettista Tupolev, e dal fatto che Stalin aveva scoperto dell’esistenza delle V2. Quindi fu riabilitato all’istante ed integrato nell’esercito sovietico, con il grado di colonnello, con cui ebbe la possibilità di visitare Peenemunde nel 1945.

  2. Korolev è morto di emmorragia, il 14 gennaio del 1966, durante un intervento chirurgico per rimuovergli un tumore all’intestino. All’intervento era presente anche la sua unica figlia Natalya (medico chirurgo). Tra l’altro Korolev soffriva di cuore ed aveva un emiparesi facciale. Per anni in occidente girò la tesi di un complotto, tesi smentita quando gli storici ebbero accesso pieno alla documentazione ex-sovietica.

  3. Korolev era senz’altro un genio ed un uomo dalle capacità politiche ed organizzative eccezzionali. Ed è vero che gran parte del programma spaziale civile sovietico gravasse sulle sue spalle. E’ pur vero che quella è stata per la Russia (e non solo) un “epoca di geni”, Korolev era affiancato (e spesso contrapposto) a personalità assolutamente geniali quali Chelomey, Yangel, Mishin, Feokstikov e lo stesso Glushko.
    E’ vero che i russi dopo il volo del Buran, non hanno introdotto in servizio nessun nuovo sistema spaziale manned (almeno fino al primo volo - se mai ci sarà - del Kliper).

  4. Dei “Korolev” americani nel senso pieno del termine non sono esistiti data la struttura organizzativa della NASA, che tendeva a distribuire compiti e responsabilità tra vari enti ed industrie. Senz’altro gli americani hanno beneficiato dell’apporto del grande genio tedesco Wherner von Braun, il quale però non aveva la supervisione di tutto il programma spaziale americano, come Korolev (per inciso anche von Braun morì di un cancro al fegato nel 1977). Di geni aeronautici e spaziali gli americani ne hanno comunque avuti parecchi, tra i quali spicca senz’altro la figura di Maximillian Faget progettista di tutte le capsule spaziali americane (Mercury, Gemini e Apollo).

Rispetto ai quesiti di ArTaX mi permetto solo di aggiungere a quanto magistralmente scritto da arichipeppe che per rispondere a quelle domande, ma ancor meglio, per avere un quadro chiaro, completo ed esauriente fin quasi alla pignoleria maniacale, è imperativo l’acquisto e la lettura (occhio che son 2 mattoni. Consumare lontano dal periodo degli esami) dei 2 volumi ECCELLENTI di Asif A. Siddiqui di cui abbiamo parlato qui e qui.

Rispetto ai quesiti di ArTaX mi permetto solo di aggiungere a quanto magistralmente scritto da arichipeppe che per rispondere a quelle domande, ma ancor meglio, per avere un quadro chiaro, completo ed esauriente fin quasi alla pignoleria maniacale, è imperativo l'acquisto e la lettura (occhio che son 2 mattoni. Consumare lontano dal periodo degli esami) dei 2 volumi ECCELLENTI di Asif A. Siddiqui di cui abbiamo parlato [qui](http://www.forumastronautico.it/deletedlink.php?trashparam=asif&t=1153) e [qui](http://www.forumastronautico.it/deletedlink.php?trashparam=asif&t=481).

Mi hai battuto sul tempo! Accidenti! Doppio e triplo accidenti! (come diceva Dick Dastardly)

Per quanto riguarda la tecnologia sovietica di quegli anni vorrei ricordare che il team che fallì i lanci dell’N1 è stato cercato dalla lockheed Martin in quanto i motori dell’N1 usavano una tecnologia che gli americani nn avevano mai sviluppato perchè troppo pericolosa ma poi impigata dal 90 in poi anche in vettori americani (i motori in questione sono gli RD180).Purtroppo per ora nn so fornire dati e spiegazioni tecniche ma la tecnologia verteva su una turbo pompa che faceva un pre burner del propellente prima di mandarlo nella camera di combustione principale.

Mi hai battuto sul tempo! Accidenti! Doppio e triplo accidenti! (come diceva Dick Dastardly)

Hiiiihihihihihihi
Medaglia Medaglia Medaglia …

by Matly :stuck_out_tongue_winking_eye:

Per quanto riguarda la tecnologia sovietica di quegli anni vorrei ricordare che il team che fallì i lanci dell'N1 è stato cercato dalla lockheed Martin in quanto i motori dell'N1 usavano una tecnologia che gli americani nn avevano mai sviluppato perchè troppo pericolosa ma poi impigata dal 90 in poi anche in vettori americani (i motori in questione sono gli RD180).Purtroppo per ora nn so fornire dati e spiegazioni tecniche ma la tecnologia verteva su una turbo pompa che faceva un pre burner del propellente prima di mandarlo nella camera di combustione principale.

I Russi (nel senso di agenzia spaziale) mi piacciono sempre di più! A parte il fatto che li trovo più vicini a noi europei da molti punti di vista che gli Americani (anche se 40 anni di guerra fredda ci hanno allontanato parecchio) e poi, pur contando di minori fondi e mezzi, sono avveniristici e nello stesso tempo realisti. Tendono a ricercare nuove tecnologie ma rimangono “con i piedi per terra”, non facendo il passo più lungo della gamba.
Con il Kliper poi hanno dimostrato dal mio punto di vista di poter evolvere verso idee nuove ma sempre rimanendo nei limiti del reale.
Gli americani sono passate dalle capsule Apollo allo Shuttle, spazioplano che sarebbe dovuto essere definitivo (rientro e messa in orbita dopo qualche controllo, come con gli aerei) sovrastimando le tecnologie disponibili, salvo poi tornare praticamente indietro di 30 anni con il CEV.
I russi invece hanno sempre cercato di adottare dei progetti flessibili, che mettessero al centro innovazione ma utilità. La Soyuz si è dimostrata molto utile e una gran capsula, ma ora, con la necessità di passare a tecnologie più nuove, puntano sul riutilizzabile, ma con qualcosa di flessibile e non esagerato (spero che poi i fatti non mi contraddicano), cercando di andare oltre a ciò che hanno ora.