Soyuz 11

Più che altro la consueta allegria e leggerezza tipiche dell'ex Unione Sovietica.

Non è tanto un problema sovietico… è tipico (e tutt’ora esistente) fatalismo ‘russo’. Basta leggere qualcuno dei loro grandi autori del 19’ secolo per capirlo… :grinning:

Salute e Latinum per tutti !

A proposito di emergenze nello spazio… Mi sono sempre chiesto per quale ragione non siano stati utilizzati gli scafandri lunari per combattere il freddo e la carenza di ossigeno durante la crisi di Apollo 13.

Beh,io adoro le tute spaziali,ma bisogna ammettere che non sono il massimo della comodità (sopratutto portate per ore ed ore durante le operazioni di lancio).

Chiedete a qualsiasi astronauta che sia uscito in EVA come si ritrova le mani dopo 7 ore di attività incessante cercando di manipolare utensili e afferrando oggetti …

Paolo ha scritto:

Tra l'altro, per la Soyuz 11 era prevista l'osservazione dall'orbita del lancio del terzo N1 il 27 giugno (mi pare, cito la data a memoria) ma ritardi nella preparazione del lancio fecero perdere la "finestra". Tra l'altro, quando avvenne la tragedia avevo meno di due settimane

il giorno in cui avrebbero dovuto osservare il lancio è il 24 giugno, solo che proplemi di telemetria a terra rinviarono il lanci dell’N1 che comunque esplose lo stesso in volo…il giorno successivo, il 25, invece riuscirono a vedere il lancio di un missile a propellente solido.

La permanenza in orbita inoltre dimostrò che la stazione aveva bisogno di una serie di miglioramenti al fine di poter permetter una più confortevole permanenza a bordo, soprattutto per missioni di lunga durata. In particolare si evidenziò il bisogno di un sistema per espellere i liquidi dalla stazione, di realizzare strumenti scientifici e pannelli solari che potessero orientarsi verso il sole automaticamente, di migliorare il sistema di controllo di assetto e infine di migliorare gli equipaggiamenti per il riposo degli astronauti.

Comunque ritornando agli astronauti che non si mettono la tutta durante il lancio o rientro, continuo a non capire il perchè di un comportamento simile. Capisco che indossare una tuta non si proprio confortevole, però ne va di mezzo la vita se qualcosa va storto. Insomma è un po’ come un pilota da caccia che non si mette la maschera ad ossigeno quando vola a quote elevate…e tutti i piloti di Shuttle sono piloti da caccia per cui a maggior ragione dovrebbero essere i primi a capire quanto sia importante indossare completamente la tuta di volo. Poi riguardo al lancio di uno shuttle, quanto dura il tutto? 15-20 minuti al max…uno sforzo si può fare…tra l’altro a vederle così non mi sembrano proprio scomode le tute per l’equipaggio dello shuttle…al più i guanti se li possono mettere 5 minuti prima di partire…stessa cosa dicasi per il rientro…solo per curiosità hanno poi intrapreso qualche provvedimento disciplinare per il comandante della STS-78?

ah tra l’altro grazie mac per il video sulla soyuz 11…ma dove li andate a pescare??? quello che non ho capito sono le prime scene…sembra un test dell’apertura dell’ogiva contenente la capsula ma non ne sono sicuro…

Di niente sivodave,per trovare questi video essenzialmente ho cercato in internet informazioni sulla Soyuz 11 e per caso ho trovato il video (il segreto per trovare queste cose spesso è nn cercarle direttamente).Ho mandato inoltre a Marco 2 video sullo Skylab (sempre muti) ma ne ho altri,anche di ASTP (questa volta nn muti).Purtroppo nn ti so dire il significato delle scene iniziali cmq la tua spiegazione è più che plausibile.

quello che non ho capito sono le prime scene...sembra un test dell'apertura dell'ogiva contenente la capsula ma non ne sono sicuro...

Confermo. Dovrebbero essere i test di separazione ed apertura dell’ogiva del lanciatore Proton, che ha messo in orbita tutte le Salyut.

Ciao, Fabio

[quote=“sivodave”]Paolo ha scritto:

Poi riguardo al lancio di uno shuttle, quanto dura il tutto? 15-20 minuti al max...uno sforzo si può fare...

Scusa sinodave ma non si tratta di 15-20 minuti! Le tute vengono indossate come minimo 4 ore prima del lancio!! Inoltre considera che la scomoda posizione semi-orizzontale nella quale devono stare in attesa del lancio (circa 2 ore e mezza). Inoltre, come nel caso di ieri, in caso di rinvio del lancio devono attendere altre 2 ore circa prima di poterne uscire…
Non mi sembra così “comodo”… :scream:
Ciò non toglie il fatto che le tute spaziali al lancio e rientro DEVONO essere indossate per motivi di sicurezza!
In fondo anche chi va in motorino dovrebbe SEMPRE indossare il casco…

In fondo anche chi va in motorino dovrebbe SEMPRE indossare il casco...

E lo stesso vale per le cinture di sicurezza…

In questo gli astronauti sembrano avere delle ascendenze…emh…napoletane…

Vabbé, lo sapete noi napelatani siamo alquanto indisciplianati (oltre che molto prolfici per avere tutti questi astronauti come discendenti… :wink: ).

Di niente sivodave,per trovare questi video essenzialmente ho cercato in internet informazioni sulla Soyuz 11 e per caso ho trovato il video (il segreto per trovare queste cose spesso è nn cercarle direttamente).Ho mandato inoltre a Marco 2 video sullo Skylab (sempre muti) ma ne ho altri,anche di ASTP (questa volta nn muti).Purtroppo nn ti so dire il significato delle scene iniziali cmq la tua spiegazione è più che plausibile.

I tuoi filmati dello Skylab andranno nella sezione Download martedì mattina per ragioni di “linea”. :smiley:. Ancora qualche giorno di pazienza.

A proposito di ASTP, io avrei un quesito:

all’epoca l’ASTP fu la vera prima missione spaziale che ebbi modo di “seguire”, dato che avevo 7 anni. Mi ricordo che al momento dell’aggancio la RAI trasmise delle immagini riprese dall’esterno dell’Apollo e della Soyuz al momento del docking.

All’epoca la RAI disse che la NASA aveva posizionato un satellite per effettuare la riprese, ed in effetti (per quanto ricordo) le immagini erano prese da una certa distanza. Si trattava di una bufala (ovvero di un’animazione spacciata per vera) oppure il filmato è stato davvero realizzato?

Ho setacciato per anni gli archivi multimediali della NASA ma questo filmato qui non l’ho mai reperito…

All’epoca nn ero nato ma ASTP mi ha sempre appassionato e nelle immagini che ho e nel filmato nn mi pare proprio che vi siano immagini prese da un’altra navicella.Molti modellini e rappresentazioni realistiche delle due navicelle attraccate possono aver fatto pensare ad un satellite,ma riferimenti a questa cosa nn li ho trovati neanche nei Press kit della NASA.

Alcune foto famose di ASTP

Prima la soyuz con il dispositivo APDS (Androginus Peripherial Docking System) ora l’apollo col modulo di aggancio che conteneva le valvole per l’equalizzazione delle pressioni tra le due capsule

Schema tecnico

A proposito di ASTP, io avrei un quesito:

all’epoca l’ASTP fu la vera prima missione spaziale che ebbi modo di “seguire”, dato che avevo 7 anni. Mi ricordo che al momento dell’aggancio la RAI trasmise delle immagini riprese dall’esterno dell’Apollo e della Soyuz al momento del docking.

All’epoca la RAI disse che la NASA aveva posizionato un satellite per effettuare la riprese, ed in effetti (per quanto ricordo) le immagini erano prese da una certa distanza. Si trattava di una bufala (ovvero di un’animazione spacciata per vera) oppure il filmato è stato davvero realizzato?

Ho setacciato per anni gli archivi multimediali della NASA ma questo filmato qui non l’ho mai reperito…


Credo propio sia una bufala.

Più che altro la consueta allegria e leggerezza tipiche dell'ex Unione Sovietica.

Non è tanto un problema sovietico… è tipico (e tutt’ora esistente) fatalismo ‘russo’. Basta leggere qualcuno dei loro grandi autori del 19’ secolo per capirlo… :grinning:

Salute e Latinum per tutti !</blockquote>

Io mi riferivo al colore grigio spento,tipo tuta da ginnastica per gli orfanelli, delle combinazioni di volo portate da Voskhod-1 fino a Soyuz-11.Di una tristezza,ma di una tristezza…Ah,l’anima Russa!

Di una tristezza,ma di una tristezza....Ah,l'anima Russa!

La tipica saudade russa… :smiley:

A proposito di emergenze nello spazio... Mi sono sempre chiesto per quale ragione non siano stati utilizzati gli scafandri lunari per combattere il freddo e la carenza di ossigeno durante la crisi di Apollo 13.
C'è un motivo preciso,ben spiegato anche da Jim Lovell.In parole semplici le tute,non collegate ai sistemi della capsula sarebbero divenute troppo umide,calde e soffocanti.

Riporto in auge questa vecchia discussione perchè una delle letture agostane è stata “Salyut. The first space station. Triumph and tragedy”
Vorrei tornare all’incidente che, come sempre in questi casi, si verificò per una serie di concause.
La causa principale fu individuata nel malfunzionamento di una valvola di ventilazione.
In pratica sulla Soyuz c’erano due valvole di ventilazione che possiamo denominare 1 e 2.
L’apertura di ognuna delle due valvole era comandata da un dispositivo automatico. Era presente anche, per ogni valvola, una chiusura manuale. In sostanza, manualmente era possibile solo chiudere ciascuna delle due valvole.
Il motivo della presenza di questa chiusura manuale era dovuto al fatto che, se la Soyuz fosse ammarata, anzichè atterrare, sarebbe stato possibile intercettare l’ingresso dell’acqua. (Come vedo già scritto nel primo post di questa discussione)

Ora, il motivo in se della tragedia fu il fatto che l’ufficio di progettazione aveva stabilito che le valvole assolutamente non si sarebbero mai attivate senza ricevere il comando. Per evitare che gli astronauti dovessero aprire manualmente una delle due valvole una volta nella atmosfera, era prassi che il comando manuale della valvola numero due venisse lasciato aperto. Sulla Soyuz 11, senza che la modifica venisse riportata nel manuale di volo, venne invece lasciato aperto il
comando manuale della valvola 1. Questo comportò il vero problema perchè la valvola numero uno era più vicina alle cariche che distaccavano il modulo di rientro dal modulo orbitale della Soyuz. Al distacco del modulo orbitale, l’esplosione causò, involontariamente, l’apertura automatica della valvola numero uno già aperta manualmente, comportando così la fuoriuscita di aria nello spazio e lasciando gli astronauti esposti al vuoto spaziale.
Ci furono però una serie di concause. La principale fu lo scarso addestramento dell’equipaggio che era il terzo equipaggio della missione soyuz 10 ed il secondo della Soyuz 11. Il primo equipaggio della 11 era composto da Leonov,Kubasov e Kolodin. Due giorni prima del lancio a Kubasov fu trovata una macchia nera in una lastra polmonare che portò ad una diagnosi di possibile tubercolosi. Invece di sostituire Kubasov con Volkov fu sostituito tutto l’equipaggio.
Leonov asserisce che lui aveva suggerito a Dobrovolskiy di andare contro le regole e tenere chiuse tutte e due le valvole di ventilazione. Questa scelta avrebbe però comportato il rischio di dover aprire manualmente una delle due valvole una volta in atmosfera con possibili problemi nel caso in cui l’equipaggio si fosse trovato impossibilitato a compiere la manovra.
Una ulteriore causa che aggravò la situazione fu la mancata segnalazione della corretta chiusura del portello che separava il modulo di rientro dal modulo orbitale della Soyuz.
Quando i cosmonauti si accorsero che stavano perdendo pressione la prima cosa che controllarono fu il portello accorgendosi pochi ma importanti secondi dopo che, in realtà, la perdita proveniva da una valvola di ventilazione. Ancora cercarono di chiudere la valvola due, quella che loro consideravano aperta manualmente e, solo alla fine pare ci fu un tentativo di chiusura della valvola 1. Altre concause furono una disattenzione di Volkov che aveva la responsabilità del controllo dei sistemi di bordo che non si accorse, o non diede peso, ne all’inizio della missione ne durante i controlli prima del rientro che la logica di apertura dei comandi manuali non era corrispondente a quanto riportato nel manuale e non seguiva la solita logica dei voli della Soyuz. Ovviamente una ulteriore concausa fu una progettazione piuttosto approssimativa dato che i comandi manuali delle valvole erano manuali e lontani dal quadro comandi degli astronauti. Con delle chiusure comandate elettricamente e con comandi in posizione più raggiungibile, probabilmente il problema sarebbe stato risolto.