SPACE OPERATION CENTER (1/144)

Già nel lontano 2006 avevo postato qualche foto di questo modello e avevo promesso che, prima o poi, avrei rifatto il “servizio fotografico”, dato la risoluzione bassa delle vecchie foto. Ho impiegato pi๠tempo del previsto perà², come sempre, riesco a mantenere le promesse anche se molto alla lunga.
Eccomi qui, quindi, a presentarvi l’album fotografico di un modello realizzato"secoli" fa, quando ancora ero agli albori e la mia tecnica era ancora basilare.
Guardando le foto vi accorgerete di “problemi” e imprecisioni incredibili, perà², ancora oggi, guardo questo modello con tanto orgoglio e lieto di avergli fatto una “specie” di super dettaglio.
Ho realizzato circa un centinaio di foto di tutto il modello, ritraendolo in tutte le posizioni e dalle varie angolazioni, questo per regalarvi il meglio, come se foste voi stessi davanti a questo modello.
Il modello in questione è il S.O.C. , il concetto di stazione spaziale ideato dalla NASA e che avrebbe dovuto vedere la luce in contemporanea con lo Shuttle.
Qui di seguito vi posto la prima foto , dove è ritratto tutto il modello con agganciato lo Space Shuttle.
Nei giorni prossimi il resto!
Buona visione!

Si prosegue ora con le altre foto che mostrano il SOC.
La prima foto mette in mostra la zona motori dello Shuttle, collegato alla stazione e una parte dei moduli che servon0o per la connessione con tutti gli altri.
-Stessa vista, ma questa volta è possibile vedere per intero la zona dei moduli di collegamento; E’ interessante notare come al tempo si era prevista la presenza di più punti di aggancio per un’eventuale espansione della stazione stessa.
-In questa foto è messa più in evidenza la stiva dello Shuttle e le altre strutture della stazione.
-Qui si può ben notare il lavoro di miglioramento fatto per la realizzazione del carico utile e dei vari particolari. E’ certo che, se avessi avuto l’esperienza di questi giorni e i vari kit di miglioramento, la stiva sarebbe risultata molto più realistica però, a parer mio, i risultati di allora danno l’idea di come era fatta ed allestita.
Lo spacelab è lo stesso presente nella scatola; è stato migliorato ricreandogli il rivestimento termico e mettendo dei mancorrenti. Per il tunnel di collegamento e il sistema per il docking, invece, il tutto è stato autocostruioto facendo uso di pezzi di siringhe in pvc di adeguato diametro.
-Altra vista della stazione, questa volta leggermente inclinata verso dx, che mostra la stazione dal lato sx.

Si continua con le foto:
-Questa prima foto, oltre a mostrare ancora i moduli della stazione posti come sfondo alla foto, mettono in evidenza il braccio robot che avrebbe fatto parte della stazione e , oltre questo, sarebbe stato utilizzato per il montaggio della stessa.
Come si puಠben notare, rispetto al braccio robot dello Shuttle e della ISS, questo era stato concepito come un traliccio snodabile con all’estremità una sorta di “mano”; Il braccio avrebbe potuto servire tutta la stazione muovendosi lungo il traliccio presente su un lato della stazione. Questo gli avrebbe permesso di svolgere vari compiti e di poter raggiungere ogni parte.
Riguardo al modello del braccio, l’unico miglioramento che gli avevo fatto era stato quello di inserire dei perni metallici per ricreare gli snodi e dare pi๠solidità al tutto.
-La foto due mostra ancora una vista della stiva, ma questa volta vista dal sopra; da questa angolazione è possibile visionare al meglio lo Shuttle e il suo carico utile.
-Terza foto: prospettiva superiore della stazione , con in primo piano il modulo logistico della BOEING.
-Nella quarta foto si vedono meglio i moduli, uno adibito ad abitazione e il secondo da laboratorio di ricerca, inoltre si possono vedere i lavori di dettaglio effettuati su tutti i moduli della stazione.
Con dei semplici tondini , della Evergreen, avevo cercato di riprodurre i mancorrenti per EVA e, al centro del modulo, riprodotto con un semplice cerchietto di plastica, il punto di aggancio per il braccio robot dello Shuttle.Sulle sezioni pressurizzate, dei moduli di connessione, oltre ai mancorrenti, si possono vedere le strutture di connessione per il loro stivaggio nella stiva della navetta; Premetto che tutto è ipotetico, io ho cercato di immaginare come avrebbero potuto essere esteriormente con tutto il necessario per il loro trasporto in orbita, il loro trasferimento dalla stiva alla stazione e con tutti i vari agganci per stiva e braccio robot.
Sul lato sx della foto, si puಠvedere una delle due antenne, della stazione, che sarebbero state utilizzate per le comunicazioni con il centro di controllo a Terra.
-Vista generica dei moduli e dell’angar della stazione.

Avete qualche sito che mi possa fornire qualche info in più su questa stazione che non conoscevo?

Siti in particolare, che io sappia, non ne esistono comunque, penso che facendo una ricerca mirata sul sito NASa o su qualche motore di ricerca, sia possibile trovare informazioni a iose.
Particolarmente opterei per il sito NASA.

Proseguiamo con la carrellata di foto:
-In questa prima foto è messo in evidenza il modulo logistico della BOEING; come si può ben vedere, la parte terminale era rivestita di materiale color oro. Vista la mia inesperienza, a quel tempo, non mi venne in mente di rivestirlo con della carta dorata come faccio adesso su altri modelli.
-In questa seconda foto è messo meglio in evidenza l’angar della stazione, dove al suo interno c’è riposto lo space tug. Questa parte è forse stata una delle più complicate da montare visto tutto il sistema di apertura e chiusura . L’unico miglioramente realizzato al suo interno fu la realizzazione di alcune lampade per arricchire la parte interna.
-Una foto più ravvicinata che mette in evidenza la tramatura esterna di rinforzo dell’angar. Oltre questo si possono vedere gli altri elementi che arricchivano la parte bassadella stazione.
-Vista di una porzione dello Shuttle e parte della stazione.
-Vista dello Shuttle da un’altra angolazione.

SPACE OPERATION CENTER.
Il passo più logico dopo il lancio di STS-1.
Quanto tempo perso,quante occasioni sprecate.

Le riviste scientifiche degli anni '80 (Futura, Omni, Scienza & Vita, Test ed altre ancora) erano piene di illustrazioni del SOC.
Che nostalgia, pensando a quei giorni pieni di speranza e possibilità e che sconforto nel vedere la situzione attuale con una ISS tardivamente completata.
Il SOC avrebbe permesso di avere una VERA stazione spaziale, ben servita dalla originaria flotta di Shuttle, che avrebbe anche avuto le capacità scientifiche della ISS ma non solo…

Se ben ricordo era proprio la stazione spaziale prevista , da realizzare in contemporanea con il programma Shuttle. Purtroppo, visti i tagli di bilancio, si è dovuto decurtare qualcosa e purtroppo…
Oltretutto era anche già stato previsto , o è meglio dire studiato, un suo ampliamento a parer mio molto intelligente.
Sono comunque certo di aver trovato documentazione in merito al SOC, sul sito NASA per la ricerca di documentazioni varie.
Se non erro bisogna cercare con: “conceptual space station”.

Cosa intendi per vera stazione spaziale? Quali capacità previste per SOC mancano all’attuale ISS?

Paolo Amoroso

Nelle intenzioni iniziali il SOC era un vero e proprio punto di “transito” con tanto di “space hangar” per la gestione di veicoli interorbitali (sia verso la Luna che verso i lagrangiani). La ISS è stata intesa, sin dall’inizio, come laboratorio scientifico orbitale piuttosto che come vera e propria stazione spaziale.

Questa mancanza rappresenta il maggior difetto della ISS e la fonte della maggior parte di critiche (e tagli) di cui è stata vittima la ISS.

Beh ma nei tempi in cui è stata progettata la ISS non avrei visto un impegno come “space hangar” o simili :thinking: Gli obiettivi di questo genere, se pur possono ritornare in questi anni con la ripresa dei voli spaziali umani oltre la LEO, sono stati abbandonati dopo il programma Apollo, ossia dopo l’exploit che ha fatto credere a molti di poter continuare con l’esplorazione umana come se essa fosse il frutto della normale routine spaziale piuttosto che il frutto di un immenso sforzo dettato da altri fini… :thinking:

Concordo con AJ, concentrare gli sforzi su una particolare destinazione per una Stazione Spaziale non significa sminuirne il lavoro, fare ricerca su una stazione destinata a spazioporto è sicuramente impossibile per cui o l’uno o l’altro e a mio avviso entrambe sono VERE stazioni spaziali…

Bellissimo modellino di un altrettanto belissimo concetto di stazione spaziale…Volevo chiederti due cosette riguardo al modellino:

  • la scatola di montaggio esiste ancora? al suo interno c’è sia il modello della stazione che dello shuttle?
  • da quanti pezzi è costituito il modello della stazione e dello shuttle?
  • è fattibile da un principiante?
  • i vari mancorrenti che ci sono sui moduli e anche sullo spacelab, erano già presenti nella scatola o gli hai aggiunti te? in quest’ultimo caso, come gli hai fatti?
  • nel modello dello shuttle, il tunnel e le relative strutture di sostegno nella carcobay, c’erano già o anche in questo caso gli hai aggiunti te? in quest’ultimo caso, come gli hai realizzati?

1° D: La scatola di montaggio potrebbe esistere ancora dispersa in qualche fondo di magazzino in qualche negozio però, penso che le ricerche sarebbero lunghe. Di questo modello esistevano due versioni, una con lo Shuttle e l’altra senza. IO avevo trovato quella senza Shuttle.
2°D: Sinceramente non mi ricordo da quanti pezzi era composta, comunque davvero tanti.
3°D: Fattibile da un principiante? Forse è necessario qualche anno di esperienza, non tanto per il modello, quanto per riuscire ad assemblarlo correttamente; Io , a quei tempi, avevo avuto non poche difficoltà!
4°D:Tutti i mancorrenti e i vari supporti di aggancio li avevo fatti io, facendo uso di tondini di pvc della Evergreen. Se rileggi con attenzione i post precedenti, spiego il lavoro fatto.
5°D: Del carico utile, presente nella stiva, di originale della scatola c’è solo lo Spacelab; tutto il resto l’ho realizzato io facendo uso di sezioni di siringhe in pvc. Basta farsi qualche puntura e si ha il materiale necessario!

Si prosegue con la carrellata di foto che mostrano questo modello:
-Questa prima foto mette meglio in evidenza il lavoro fatto nella stiva.
-Un’immagine molto pi๠ravvicinata della parte anteriore della stiva.
-Ancora una foto del modulo logistico della BOEING.
-Vista dell’insieme dei moduli.
-Finalmente si cambia inclinazione, ecco una bella vista del lato sx del SOC .

Nel vedere questo splendido modello,che rabbia che il SOC non sia stato realizzato,per correre dietro alla stazione Freedoom di Reagan!
Ma rispetto alla ISS quanto era grande il SOC come spazio abitabile,circa la metà?

Mha, non vorrei dire una castroneria ma le prime versioni della stazione Freedom erano veramente grandi, tant’è vero che quando è stato ridimensionato il progetto la stazione aveva assunto anche il nomignolo di “Fred”.
Da quanto ricordo, così a naso il SOC sembra quasi 1/4 di quella che poteva essere la stazione Freedom iniziale.
Ad ogni modo ne convengo, hanno perso così tanto tempo con il progetto Freedom ora ISS che forse il SOC poteva rappresentare una buona base di partenza… ma non è detto, caso mai sarebbero sorte altre complicazioni. Chissà.

Comunque complimenti per il modello. Sono stato anche modellista nei tempi passati e questa realizzazione non è affatto male!

Ti posso garantire che guardare il modello, rispetto alle foto, viene davvero da chiedersi perchè non l’abbiano realizzato. Sicuramente sarebbe stata più piccola della ISS però, viste le sue potenzialità nell’evolversi, avrebbe potuto raggiungere dimensioni molto più grandi.
Una sdtazione che sarebbe stata un vero spettacolo e magari, successivamente, avrebbero potuto realizzare anche la ISS come è oggi; Penso che una delle cause che abbia bloccato il suo realizzo, oltre al consueto problema di soldi e indecisioni, sia stao quello di voler strafare per dimostarre la loro superiorità!

Credo che il problema sia sempre quello dal 1965 in poi (cioè dalla prima elaborazione di un piano post-Apollo (1)
una direzione precisa in cui andare,ed il voler ricominciare tutto da capo,magari con progetti faraonici (vedi freedoom) che mai si realizzeranno,invece di un sano approccio per gradi.
Non credo il problema siano i soldi,con tutto quello che hanno buttato per idiozie (vedi MOL,Shuttle-Vandemberg,Freedoom,X-38,X-33,ecc) a quest’ora avremmo una stazione in orbita dal 1985,gli “space tugs” per l’orbita alta e la luna,e lo Shuttle phase-II in costruzione.

(1)-Nel 1965,il Presidente Johnson iniziò a chiedere alla NASA quali sarebbero stati i programmi successivi all’Apollo.
Invece di pensare realisticamente che i finanziamenti non avrebbero mai potuto rimanere gli stessi concessi alla metà degli anni 60,e puntare su un programma a lungo termine “step by step” con:
1-Uno Shuttle di medie dimensioni interamente recuperabile
2-Un lanciatore parzialmente recuperabile,configurabile in medium e heavy lift
3- una stazione orbitale
4-space tugs per orbita alta e la luna
il tutto “spalmato” in trenta-quaranta anni
cominciarono ad elaborare piano faraonici (vedi Marte) e contraddittori.
I risultati li abbiamo sotto gli occhi.