Space Shuttle "bestia"

Argomento sul “Secret Project Forum” uno inviato un modello di USAF Space Shuttle
a Edwards AFB

Aria di lancio da enorme gemelli Lockheed C-5
il trasporto di un secondo stadio Orbiter STS
http://photovalet.com/182347

come terza fase Chiunque può individuare ciò che è quella bestia?

English Version

on Topic in Secret Project Forum
one posted a Model of a USAF Space Shuttle
dispay at Edwards AFB

Air Launch by Gigant twin Lockheed C-5
second stage carry a STS Orbiter as thrid Stage

Anybody can identify what is that beast ?


USRV01P03_12.jpg

Grazie Michel per la tua segnalazione (già vista anche su secretprojects).

Si tratta senza dubbio di un “concept” notevole per dimensioni e sistema elaborato dall’USAF.
Da quel che si vede si tratta di un sistema di trasporto basato su di un Twin C-5A Galaxy della Lockheed.

La cosa interessante è che l’STS Orbiter funge da secondo stadio per un TSTO il cui primo stadio è uno sconosciuto velivolo alato (pilotato??).
Sebbene la foto non conceda molto, data la bassa risoluzione, si intuisce che l’Orbiter manca dei due pod OMS, posti ai lati della deriva.
Sembrerebbe, ma qui il condizionale è d’obbligo, che l’Orbiter mantenga un solo SSME ed abbia i suoi due OMS spostati sotto di esso (come il Buran).

Se un SSME rimane, resta da capire dove prenda il combustibile per la propulsione, forse lo trasporta in stiva?
E se si, che utilità poteva mai avere un sistema del genere (considerando la riduzione di volume utile della Cargo Bay) per l’USAF considerando che la missione primaria dello Shuttle per l’aeronautica era semplicemente la messa in orbita di satelliti, specie quelli “grossi” (KH-11, 12 e 13)???

Considerando la combinazione presentata dal modello, ossia Twin Galaxy, Primo stadio e Orbiter è da escludere un aviolancio anche perché il primo stadio presenta una generosa velatura alare, compatibile con un suo decollo orizzontale da pista.

La cosa davvero interessante è che questo modello è il primo che rappresenta un Orbiter con i contrassegni dell’USAF!!

Molto interessante come idea!
Ma mi sembra molto complicata! E soprattutto delicata!

Grazie Michel!
Affascinante alternativa.
Chissà che Qualcuno non tenti di creare un bel trittico… :wink:

Archi, ogni tanto mi stupisco ancora… quante cavolo di cose sei riuscito a capire da una foto cos :astonished:

Purtroppo per fare un trittico ho bisogno di più foto e magari di almeno un disegno, pure grezzo, quotato.
Troppi sono gli elementi di incertezza nel ricavare un disegno da una foto così “piccola” ed in assenza di dimensioni certe per il primo stadio.

E’ semplice Buzz, basta guardare. :wink:
In effetti io sono “allenato” dal momento che sono abituato ad osservare ogni dettaglio delle foto o degli elaborati grafici per poter realizzare i miei disegni.
Solo così si può ottenere quel “realismo” che cerco di perseguire in tutti i miei lavori.

Dato che sono almeno 15 anni che mi occupo, in un modo o nell’altro, di configurazione di veicoli spaziali questo incide molto nel valutare il maggior numero di elementi che un’immagine riesce a fornirmi e, in genere, una foto nitida e scattata in maniera opportuna può essere molto rivelatrice. :smile:

Stessa cosa vale per la realizzazione di un modellino! Non sembra ma i “preliminari” sono davvero tanti e complicati.

quanto e` probabile / fattible che questo primo misterioso velivolo alato sia il “serbatoio” di idrogeno e ossigeno? Potrebbe essere un velivolo-cisterna completamente riutilizzabile, e quindi dotato di piastrellame vario? Si vede il muso nero e il bordo d’attacco in alto alla foto dello stesso colore del bordo d’attacco della rispettiva alla dell’orbiter…

E’ poco probabile dal momento che il gioco non vale la candela, ossia l’ET dello Shuttle è “a perdere” proprio perché è un elemento relativamente poco costoso, rispetto a tutto il resto.
Dotarlo di ala, TPS, superfici di controllo attive, carrello d’atterraggio e tutto l’ambaradan servirebbe solo ad aumentare a dismisura i costi operativi e di refurbishment dello Shuttle che già agli albori del progetto apparivano non proprio economici (anche se non salati come si sono dimostrati poi nella realtà).

ho trovato a questo indirizzo: http://www.flightglobal.com/pdfarchive/view/2003/2003%20-%201757.html una pagina con un immagine davero interesante!

il veivolo da cui viene lanciato l’altro veivolo in quell’immagine e molto simile se non lo stesso della foto del modelino postato in questo topic.

se il veivolo e lo stesso allora le modalita di lancio sono le seguenti :

IL lock. c5 porterebe i due veivoli ad una quota superiore di 2000 m poi averebe lo sgancio del drone comandato da terra che ha sul dorso lo space shutle arivato ad una quota 100 km averebe lo sgancio dello space shutle per quanto riguarda il carburate ipotizando che sarebe stato per uso militare bhe non servirebe tutto quello spazio e quindi un quarto o una meta potrebe essere convertita allo stivagio del carburante ho sbaglio?

Proprio l’uso militare ha richiesto l’enorme stiva per carico non il contrario

Biduum ha centrato il punto, come già scritto in precedenza in questo topic, la stiva sovradimensionata dello Shuttle serviva in pratica solo all’USAF per il lancio dei grossi satelliti da ricognizione KH.

Purtroppo quando si pensa agli “usi militari dello Space Shuttle” si case inevitabilmente nell’equivoco di immaginare l’Orbiter come trasporto per particolari sistemi d’arma e simili (se è così si è in buona compagnia dato che anche i Sovietici sono caduti nello stesso errore).
In realtà l’USAF quando ha pensato ad utilizzare lo Shuttle ha sempre visto nulla più che il più grosso vettore disponibile per i più grossi carichi utile in circolazione (ossia i loro).

Le ambizioni americane (leggi USAF) di avere una piattaforma armata orbitale è finita con l’X20 Duna Soar prima e MOL dopo (con qualche strascico tipo FDL-5, X-24C ecc.).

Tutto ciò spiega il perchè della stiva dello Shuttle fosse sempre mezza vuota.

ma c’è un pur remota possibilità che qualcuno abbia invece utilizzato lo shuttle per piazzare “li su” qualche arma di tipo attivo, tipo piattaforme li lancio o simili?

mi pare strano he nessuno abbia sfruttato il vantaggio di poter colpire dall’alto…

…specie oggi che i laser iniziano a farsi “pericolosi” e interessanti per i militari.

Anche se non risolve tuto, questo spiega perché c’è il doppio lanciatore: il C5 decolla da pista e si occupa del volo subsonico, il secondo aereo madre accelera fino a velocità ipersoniche, lo shuttle è l’unico che è dotato di una propulsione a razzo.

Sulla stiva potrei azzardare che forse il progetto era stato pensato principalmente come una sperimentazione tecnologica, e quindi gli usi pratici passavano in secondo piano.

L’arma, in orbita, sarebbe alla mercè del nemico. Molto meglio tenerla nascosta in un silos fino all’ultimo!

Non avevo mai visto questo concept!
E’ interessantissimo;questo veicolo (ammesso si fosse potuto costruire) avrebbe potuto essere il miglior sostituto per lo Space Shuttle!
Di che si tratta e a che anno risale? qualcuno ha notizie dettagliate su questo progetto?

come spiegato da archipeppe solo il dynasonar fu pensato per portare armi, vedi questa illustrazione

bhe non se si tratta di sgancio di picole testate o di picoli sateliti spya,anche se credo sia piu concept tecnologico o forse pensato per missioni di recupero dell’equipagio dello space shutle in caso di un avaria o di imposibilita di poter rientrare con lo shutle della missione e questo spiegherebe una cosa: non servirebe tutta la zona cargo in quanto una parte verebbe utilizata per il modulo che colegherebe i due space shutle e il resto allo stivagio del carburante per uscire dall’atmosfera
ovviamente e una mia teoria anche un po fantasiosa!

Per lo sgancio di piccole testate, si sono accorti ben presto che gli ICBM erano decisamente più economici e veloci!
Per i piccoli satelliti idem con i vettori in possesso!
Per il resto non ho capito se questo era un alternativa allo shuttle o complementare…

L’idea del “bombardiere orbitale” nasce con gli studi di Eugene Sanger negli anni '30 e si concretizzano in piena Seconda Guerra Mondiale con i due progetti concorrenti del fantastico (e fantascientifico) Sanger-Bredt “Silbervogel” (Uccello d’argento) e del più realistico A9/A10 di von Braun.

Nessuno degli alleati pensò minimamente ad attaccare le forze dell’Asse dallo Spazio, specie considerando che proprio gli USA furono in grado di sfornare bombardieri con un’autonomia sempre maggiore dal Boeing B29 fino al colossale Convair B36.

Nel dopoguerra gli studi tedeschi provocarono un enorme eco sia negli USA come negli URSS. Stalin voleva a tal punto un bombardiere orbitale da convincere (o costringere, a seconda dei punti di vista)l’accademinco Msistlav Keldysh a rimaneggiare il progetto del Silbervogel in un qualcosa di tecnicamente più realistico, senza però approdare comunque a nulla.

Nel frattempo gli americani avviano una vasta serie di progetti tutti più o meno incentrati sulla possibilità di realizzare un bombardiere orbitale in grado di sganciare ordigni atomici sull’URSS, quindi assistiamo al proliferare dei vari “Brass Bell”, “RoBo (Robot Bomber)”, “BoMi (Bomber Missile)”, “Hywards”, “Fish”, “Kingfish” ecc. i cui risultati vengono poi fatti confluire, in un modo o nell’altro, nel programma DS-1 Dyna Soar poi X-20.

Nel 1963, quando oramai è entrata in servizio la prima generazione di ICBM (Atlas A, Titan I, Titan II e Minuteman 1) con la fine del programma X-20 finisce anche l’idea di realizzare un bombardiere orbitale, almeno negli Stati Uniti.

In russia gli studi continuano ancora con una serie di spazioplani, più o meno militari, progettati a cavallo tra la fine degli anni '50 e l’inizio degli anni '60 (VKA, VKA-23, M-48, Kosmoplan/Raketoplan, PKA ecc.) i quali confluiscono tutti nel progetto del 50/50 Spiral. Naturalmente anche i russi si rendono conto, alla fine degli anni '60 che il gioco non vale la candela e cercano di trasformare, senza successo peraltro, il progetto dello Spiral OS da bombardiere in un caccia/ricognitore spaziale.

Come si può vedere quando gli americani avviano il programma STS, nel 1969, è chiaro a tutti che un veicolo del genere non è competitivo, rispetto agli ICBM, come bombardiere orbitale e l’unico utilizzo militare di un certo rilievo è come vettore. Nel 1976 quando i russi decisero di avviare il programma Buran, come mera copia dello Shuttle (anche se poi si è evoluto in maniera differente) i loro militari erano stranamente convinti che gli americani potessero utilizzaro, contro ogni evidenza, come bombardiere orbitale nonostante la comunità scientifica russa abbia sempre trovato risibile questa idea.

I fatti hanno poi dimostrato che, nel corso degli anni, le poche missioni militari svolte dallo Shuttle sono state principalmente rivolte al lancio di satelliti spia ed a qualche esperimento tecnologico (nel campo delle comunicazioni criptate ad esempio). Il costo, la sua intrinseca vulnerabilità, i tempi di preparazioni biblici ed il personale coinvolto rendono lo Shuttle il mezzo meno idoneo in assoluto a compiere delle azioni di guerra, di qualsivoglia tipo esse siano.