Space Shuttle - Carlo di Leo per IBN, 2008

Questa è un’ottima pensata, Admin!

chiedo scusa se replico solo ora. Ho definito il libro OTTIMO e resto dello stesso avviso.

Ritengo (pensiero totalmente personale) che meglio avere un libro IN ITALIANO (e quindi può far cultura più ampia nel nostro Paese) che parla di shuttle anche se ripete per 88 volte che la navetta non ha motori per il rientro, piuttosto di altri libri che trattano di “misteri spaziali” e via discorrendo.

Ragazzi si tratta di 18,50 euro e credo che l’autore abbia impiegato diversi mesi per scriverlo. Tanto di cappello. Per me poi che compro anche i libri per ragazzi basta che parlino di spazio, è un valido motivo per incoraggiare Di Leo (mai incontrato in vita mia, lo giuro) a scriverne altri. La critica semmai la si può fare alla casa editrice che non ha rivisto bene il draft.

Ma ripeto: non è meglio questo (anche se ripetitivo) che tanta altra immondizia che circola nelle nostre librerie ?

Paolo D’Angelo

Certo che è meglio :slight_smile: ma personalmente preferisco giocare al rialzo :slight_smile:

Paolo, alla tua domanda finale non penso che ci siano dubbi sulla risposta… :wink:

E comunque è giusto, in effetti è la casa editrice che dovrebbe (anche) controllare ciò che pubblica e in questo caso consigliare all’autore di fare una correzione alla bozza.

Ripeto che non è da buttare e non mi pento di averlo acquistato, proprio perché è l’unico del suo genere in italiano.

Purtroppo non ho avuto ancora modo di leggere il libro in oggetto, ma vorrei dire la mia in merito al dibattito in corso.
Visto che le opportunità di stampare libri sull’Astronautica sono poche, anzi pochissime, è chiaro che queste occasioni dovrebbero essere sfruttate bene e a fondo proprio per non “disaffezionare” quel poco di lettori interessati che hanno la voglia di acquistare libri sull’argomento, senza contare che stampare costa e molto e spesso nemmeno il prezzo del libro, che non può essere alzato a dismisura (con l’ovvia eccezione di Caprara che fa il bello e cattivo tempo) per coprire tutti i costi.

Pertanto mi aspetterei che un libro sullo Shuttle, non dico debba essere la versione italiana del Jenkins, ma che debba essere corretto, non pedante o ripetitivo e non dovrebbe contenere svarioni del tipo che Buran ed Hermes (morti e sepolti da 15 anni) vengono ancora dati come programmi “futuri”.

Condivido appieno quello che dici Peppe, ma è una bella utopia. Per esperienze personali attuali non è così. Spesso l’editore arriva a pubblicare cose senza averle fatte rrileggere da esperti (non solo della materia in oggetto ma anche semplici correttori) per risparmiare e far uscire il libro a prezzi accetabili. Io voglio dire che plaudo al tentativo dell’autore e dell’editore e mi dispiace che il risultato venga visto solo sotto l’aspetto, diciamo così, “estetico”. Io sono felice di vedere gente che sai cimenta in imprese simili (so quello che “costano”) e sono altrettanto contento di sentire critiche. Vorrà dire che la prossima volta lo stesso autore o chi altri, farà un lavoro migliore. Io con tutto questo sostengo che la cosa importante sia rompere il ghiaccio. Se questo libro (con tutte le sue pecche) vende bene significa che l’editore (e quindi anche la concorrenza) si sentirà incoraggiato a pubblicarne altri che come dici tu spero siano sempre migliori.
Spero di essermi spiegato.

Paolo D’Angelo

Buongiorno
Sono l’editore del libro Space Shuttle dell’ing. Di Leo. Vi ho trovato per caso, ma mi sarebbe piaciuto che qualcuno mi avesse contattato come proposta dal Zambianchi. Vi ringrazio comunque per le vostre critiche. Non mi fanno fare salti di gioia, ma quando non sono inutili e gratuitamente negative non posso non ringraziare.
Il libro di Di Leo è stato rivisto da un suo amico ing. aeronautico, persona che conosco come affidabile, per cui non mi sono sono preoccupato di ulteriori controlli. La revisione delle bozze è stata affidata ad una giovane laureata che evidentemente ha eseguito solo la correzione di eventuali refusi. Devo fare perciò “mea culpa” perché non ho pensato a far fare un lavoro di editing serio che avrebbe evitato, penso in gran parte, le vostre critiche e che non mi farebbe pensare di aver perso l’opportunità di un ottimo libro. Ne farò tesoro per una eventuale nuova edizione.
Colgo l’occasione per portare a conoscenza che l’ing. Di Leo mi ha consegnato in questi giorni un manoscritto (circa 400 cartelle) sui satelliti artificiali. C’è qualcuno, come proposto dal Zambianchi, disposto ad una revisione? Per 'inserimento del nome nel libro in maniera adeguata non dovrei avere problemi con l’ing. Di Leo. Vorrei comunque capire cosa si intende per “adeguata pubblicità”.
Tanto che si sono informo che l’IBN pubblica da anni una rivista “Ricerca Aerospaziale” che per mancanza di fondi non esce più in formato cartaceo, ma è scaricabile da internet (www.aviolibri.it/ricerca_aerospaziale.php). Sarebbe gradita la vostra collaborazione.
Per contatti: info@ibneditore.it - tel. 06 4452275.
Resto in attesa di un cortese riscontro e ringrazio in aticipo per la collaborazione.
A. Napoleone