Starship - Starbase / Boca Chica

Ecco, questo è un punto critico della Starship.
Uno di quelli capaci di mandare in malora tutto un progetto.

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Non ricordo se si erano fatte ipotesi su come le mattonelle dello scudo termico sono fissate al corpo del razzo. Comunque sia non sono incollate.

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Attività del 9 ottobre.

Terzo test di pressurizzazione a temperatura criogenica per SN8.

In costruzione un edificio accanto al ristorante.

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Musk non si riferisce ai giunti (verosimilmente cerniere) ma ai seals, intendendo che devono trovare un modo di chiudere il gap tra corpo e ala con un sistema che da un lato assicuri tenuta durante il movimento e dall’altro che regga la temperatura

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A proposito di quanto dicevo l’altro ieri :wink:

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Attività del 10 ottobre.

Arrivano i primi componenti di SN14?

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Ancora una volta viene in aiuto della SpaceX la tecnologia russa: mi sembra di averne già parlato nel thread dedicato al Dream Chaser, i russi a partire dagli anni 60 del secolo scorso svilupparo il progetto Spiral 50/50 in risposta all’americano X-20 Dyna Soar.

Mentre il Dyna Soar fu cancellato nel 1963, i russi proseguirono il progetto Spiral sia pure a bassa intensità, tanto da avere un prototipo “full scale” pilotato e volante noto come MiG 105-11, sganciato in volo da un bombardiere Tupolev Tu-95 “Bear” (in codice NATO) circa a metà degli anni '70. Agli inizi degli anni '80 furono realizzati una serie di prototipi in scala noti come Bor-4 (Bespilotnye Orbital’nya Raketoplan - Aerorazzo Orbitale Non-Pilotato) che furono lanciati con dei razzi Cosmos, i Bor-4 tra l’altro contribuirono anche al programma Buran.

Sia lo Spiral sia i Bor-4 avevano l’interessante caratteristica di avere le semiali ripiegabili ed incernierate. Richiuse durante il lancio ed il rientro (massimo diedro) e aperte (diedro minimo) durante la fase di atterraggio. E’ chiaro che i russi devono avere risolto il problema sia delle cerniere sia dei seal, è altrettanto ovvio che tali soluzioni tecniche potrebbero fare la loro comparsa su uno degli Starship prima o poi.

http://ivak.spb.ru/kosmonavtika/morskaya-epopeya-bespilotnyh-orbitalnyh-raketoplanov.html

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2 motori Raptor (uno dei quali con seriale SN39) sono stati trasportati al pad, sono stati avvistati nello stream di Lab Pader

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Saranno montati su SN8, che ne prevederà 3.

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Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it

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Il secondo dovrebbe essere SN32.

Sono stati avvistati i primi elementi di SN14.
Mi sono perso SN13?
O non sarà quella solita superstizione, tipicamente americana, che il 13 porta sfortuna?

Appena verranno avvistati elementi del 13, se lo saranno, lo riporteremo senza indugio, come sempre.

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Attività del 11 ottobre.

Arrivano i Raptors per SN8.

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Trova le differenze

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tuttosommato, quando lavorennanno nelle missioni a cui sono destianti, si troveranno in condizioni di sporco e non certo in cleanroom…

ddiciamo che anche questo è un test

Il nosecone verra’ installato dopo il firetest dei raptor?

A parte che quella di Blue Origin non è una clean room ma un normale capannone industriale, queste metodologie di montaggio/assemblaggio possono essere capibili solo in un contesto di condizioni meteo ideali, e comunque per qualche intervento rapido e urgente.

Sicuramente avranno tappato i tubi di ingresso/uscita dei propellenti e le terminazioni elettriche del Raptor, altrimenti sarebbero dei criminali e degli stupidi, e non credo che lo siano.

Non credo che acqua piovana, sabbia, polvere, contaminanti in genere siano cose compatibili con il montaggio di un motore a razzo, tanto più che non lo sono per il classico meccanico di automobili che sì, in emergenza può decidere di operare in condizioni di sporco e contaminazione, ma non credo che, se aprisse la testa del motore della tua auto in spiaggia mentre tira il vento invece che in officina, lo considereresti un buon professionista.

D’altra parte, quanti Falcon adibiti a uso operativo avete visto assemblare all’aperto al KSC? Ecco, zero, appunto.

Quando cominceranno ad assemblare gli esemplari di volo avranno completato la costruzione delle strutture/capannoni necessari a scongiurare almeno i problemi più ovvi.

Certo che poi una volta in sede il razzo “vive” in un ambiente super ostile di polvere, fiamme, propellenti, ma la parte esterna è progettata apposta.

In generale, facciamocene una ragione: smargiassate ≠ innovazione

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Quello a destra ha già volato (anche se per pochi metri), mentre quello a sinistra ancora no… :face_with_hand_over_mouth:

Battute a parte; il Raptor non è stato ‘costruito’ all’esterno… ma solo portato lì una volta completato. Sono pronto a scommetere che anche il BE-4 verrà lanciato (quando prima, o poi succederà) in un pad all’esterno e non da dentro un capannone industriale…

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