In un lancio normale il max-Q (massima pressione dinamica) si ha poco sopra i 10 km di altitudine.
Non ho idea dell’accellerazione con cui verra’ lanciato e del tipo di traiettoria che seguira’ (e non vedo l’ora di vederlo), ma in teoria potrebbe anche avvicinarsi ai valori di pressione dinamica di un vero lancio. E questo sarebbe un test molto significativo. Era proprio in questa fase che lo Shuttle perdeva le mattonelle.
Poi magari arrivera’ a 15km restando sempre a bassa velocita’, nel qual caso il discorso un po’ cade.
Musk in un tweet aveva parlato di effettuare vari voli sufficientemente lunghi per verificare che il sistema di alimentazione dagli header tanks e le superfici aerodinamiche funzionino come sperato e in modo affidabile (quindi sempre di 15km o qualcosa del genere), prima di installare lo scudo termico e procedere con lanci che raggiungono parecchi Mach.
Come già detto da altri, suppongo che vogliano iniziare a testare la tenuta delle piastrelle che andranno a comporre lo scudo completo già con i salti di 15 km, prima di cimentarsi con profili di volo più impegnativi (e magari perdere dei prototipi per problemi che si sarebbero potuti notare già a 15km).
la differenza magggiore sarà data dalla deformazione termica dell’acciaio, che è elevata e differisce in base alla superficie protetta che sarà diversa tra questo prototipo e la versione finale
Musk diceva che i primi test orbitali sarebbero avvenuti intorno ai mid-teens, vedremo come procede…
Mi sembra probabile che a parte sn9 e forse sn10, le più recenti dovrebbero avere importanti differenze e aggiornamenti altrimenti non avrebbe senso replicare possibili errori progettuali su 6-7 starship tutte uguali
Mid-teens significa probabilmente la metà dell’intervallo di numeri fra 10 e 20 i cui nomi finiscono per “teen”. Per esempio thirteen (13), fourteen (14), ecc. Quindi i mid-teens della sequenza SNx dovrebbero essere SN-15 o SN-16.
Quello scorcio di interni del mockup HLS mi convince definitivamente che questa apertura praticamente totale nei confronti di appassionati e fotografi locali sia in realtà una grande e ben organizzata macchina comunicativa.
Rivolta non tanto a me, semplice appassionato, ma a tutti quei membri delle varie agenzie spaziali che sicuramente ogni mattina, come tutti noi, fanno gli “umarell” guardando questi video.
Un approccio bottom-up che porterà sicuramente dei frutti, almeno nel medio-lungo termine.
Pero’ per fare i test orbitali ci vuole il SH e per non buttare via un’orda di raptor ogni volta bisogna anche farlo atterrare sano e salvo. Non mi sembra una cosa fattibile in tempi brevissimi.
Per voli suborbitali ma sopra la karman line, invece, puo’ bastare anche una SS senza un primo stadio. Forse intendeva questi.
In realta’ in passato aveva ipotizzato di mettere in orbita una SS come SSTO, sia pure senza carico e in versione totalmente spendibile ma poi l’aveva escluso in quanto “pointless” (mi pare di ricordare l’avesse detto in una intervista con Tim Dodd).
Ancora prima delle agenzie spaziali, ammesso tale strategia esista e sia calcolata, i destinatari numero 1 sono i venture capitalist che in questo momento sono fondamentali per SpaceX.
Concordo. Per ogni progresso pubblicato, potenzialmente nuovi investitori “attenzionano” SpaceX…
Le stesse soffiate che arrivano a LabPadre e NASASpaceFlight secondo me sono molto pilotate… ma magari sbaglio