Starship - Starbase / Boca Chica

Ovviamente questo SF apre la strada al volo da 15 km.

Due considerazioni:

  • si percepisce, netta, l’oscillazione lungo l’asse longitudinale
  • stavolta non sembrano aver danneggiato/distrutto il test pad
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Poi quel tweet da parecchi dettagli tecnici. Se ho capito bene (se no correggetemi):

  • Testeranno la discesa nella posizione del paracadutista, prendendo aria sulla pancia e usando i flap, che e’ un inedito assoluto. Se non funziona lo rompono.

  • Di conseguenza per atterrare dovranno testare la flip maneuver, che e’ un inedito anche piu’ assoluto del precedente a mio modo di vedere. Se non funziona lo rompono.

  • Testeranno la transizione dai serbatoi principali a quelli di testa. Se non funziona non so se hanno margine per un abort non distruttivo.

  • Inoltre ovviamente faranno funzionare in condizioni di volo 3 raptor piu’ a lungo di quanto fattto prima. Anche in questo caso se si rompe qualcosa lo rompono (ma forse hanno una engine out capability, non so se hanno la possibilita’ di abort non distruttivi in caso di avaria di un motore)

Se lo rompono fara’ un bel botto, e un bel record di visualizzazioni su youtube.

E’ parecchia carne al fuoco. Questa volta faranno non due ma tre gradini alla volta. Auspicabilmente anche se lo rompono il test dara’ informazioni ed esperienze preziose su molti degli elementi di cui sopra.

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Per me e’ solo l’oscillazione delle telecamere montate su palo di LabPadre.
Prima dell’inizio dei test mi sembra ci fosse vento con picchi di piu’ di 25 miglia orarie.

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Pure per me: se copri lo Starship con un foglio di carta, si vedono oscillare le cisterne.

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Non so se qualcuno ci ha già riflettuto prima ma la SpaceX è riuscita nella notevole impresa di trasformare l’industria spaziale da qualcosa di artigianale, come la Ferrari ad esempio, in un affare di serie.

Con la Starship si è avviata, di fatto e sia pur a livello prototipale, una produzione in serie con un’autentica catena di montaggio.

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intanto di StarShip intere ce ne sono due, SN9 ha ricevuto la sua ogiva

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Si, a questo punto e’ confermato quanto immaginavo, la tengono li pronta per farla partire entro l’anno se qualcosa dovesse andare storto con SN8.
In effetti, sara’ un effetto ottico, ma il nosecone mi sembra meglio assemblato

Avere parecchi prototipi analoghi pronti o quasi torna piuttosto utile quando hai tabella di marcia così aggressiva.

Nella live di NSF dello static fire di ieri, Chris Bergin (mi pare fosse lui o l’altro Chris) ha detto che sarebbe già un successo se riuscissero ad effettuare una discesa controllata usando le superfici aerodinamiche, riuscire anche a riaccendere in volo i Raptor per effettuare la manovra di atterraggio sarebbe una vittoria, perchè fornirebbe dati preziosissimi per SN9 e successivi, ma non si aspetta che riescano a riportarla indietro sana e salva.<

Edit: trovato il momento in cui lo dice, è a 4:48:45

Si sa se il secondo Pad è pronto o lo sarà a breve? Averne due operativi aiuterebbe parecchio a velocizzare le operazioni, potendo condurre i test in parallelo su due prototipi contemporaneamente.

Aggiornamento chiusure strade attorno al complesso SpaceX di Boca Chica (Texas)

Da A P/B/A
Monday, November 30, 2020 1:00 PM Tuesday, December 1, 2020 12:00 AM Primaria
Tuesday, December 1, 2020 2:00 PM Tuesday, December 1, 2020 11:00 PM Backup
Wednesday, December 2, 2020 2:00 PM Wednesday, December 2, 2020 11:00 PM Backup

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Fonte: Contea di Cameron - Lista ordinanze

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Attività del 25 novembre.

Installata l’ogiva su SN9.

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Forse una cosa simile si ebbe solo per il progetto Mercury, come da immagine (fonte https://history.nasa.gov/SP-4001/figures.htm)atlas

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Non tanto per il progetto Mercury in se (che pure ha raggiunto la produzione complessiva di una quindicina di capsule) quanto il fatto che l’Atlas era un ICBM (Intercontinental Ballistic Missile) il che prevedeva la produzione “in serie” di centinaia di esemplari di default.

Però Atlas, Titan, Redstone ecc. nel loro ruolo duale erano programmi di produzione militare con applicazioni e ricadute spaziali.

Nel campo dei progetti spaziali propriamente detti la produzione è sempre rimasta ad un livello artigianale.

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A me tutto questo ricorda anche la fase di messa a punto delle V2, non fosse anche per una vaga somiglianza estetica. Adesso e’ disponibile in rete molto materiale e quella fase ha comportato lo sviluppo, test, distruzione, messa a punto di tantissimi prototipi in modo simile a quello che stiamo osservando. I protagonisti avevano ben presente l’obiettivo del volo nello spazio, anche se non potevano dirlo perche’ il committente purtroppo aveva altre idee.

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Attività del 26 novembre.

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Forse metologicamente, ovvero per la strategia del tipo “costruisci, lancia, distruggi, ricostruisci e rilancia” ma detto ciò le similitudini finiscono qua.
Due considerazioni:

  • Le A4/V2 erano, all’epoca, un autentico salto nel buio. Nessuno aveva mai costruito veri razzi e tante cose non si sapeva nemmeno se e come si potevano fare. Per contro la costruzione delle SS/SH poggia su solide basi tecniche e sull’esperienza di oltre 60 anni di astronautica.

  • Le A4/V2 erano frutto di uno sforzo bellico, via via crescente (fino a divenire quasi disperato verso la fine) dove le risorse di un’intera nazione come la Germania dell’epoca venivano messe a disposizione di von Braun & co. per ottenere il risultato. La pressione alla quale sono sottoposti i dipendenti della SpaceX è tutta “interna” e le risorse, sia pure ingenti, sono quelle della società stessa. Sebbene il ritmo di produzione appaia elevato è lungi da essere paragonato a quello realizzato durante il secondo conflitto mondiale.

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Attività del 27 novembre

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Sorvolo del 27 novembre.

Starships ovunque.

High bay.

SN9.

SN8.

I serbatoi di rifornimento gas e propellenti.

Piazzale di atterraggio.

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Attività del 28 novembre.

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Musk dice che serviranno assolutamente gambe migliori per la Starship che inevitabilmente aggiungeranno massa indesiderata.

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