Gli astronauti della NASA Michael Barratt, Reid Wiseman, Christina Koch e Matthew Dominick (questi ultimi due assegnati alle missioni Artemis) hanno fatto visita a SN11:
Nel video al minuto 0:59 si può vedere la classica etichetta bianca con la scritta “GSE LOX”.
In teoria anche se utilizzati per brevi periodi di tempo i serbatoi dovrebbero essere certificati poiché serbatoi in quanto tali; paradossalmente potrebbero anche non essere mai usati ma per il fatto stesso di poter contenere un liquido o un gas in pressione dovrebbero ricadere sotto la certificazione.
Come dice @arkanoid potrebbe non ricadere sotto ASME per qualche cavillo, se scopro qualcosa vi faccio sapere.
a boca chica non ti puoi grattare che viene a saperlo tutto il mondo
domanda:
abbiamo visto che in occasione di un errore di riempimento dei serbatoi, dove si è partiti dal serbatoio superiore, la struttura di starship è collassata perchè non in grado di reggere il peso.
mi chiedevo, ma durante il volo superheavy più starship, i serbatoi di sh si svuotano ma ss rimane piena e pesante… quindi tra spinta dal basso e peso dall’alto, sh non dovrebbe accattocciarsi?
In teoria no perchè mentre si svuotano grazie al sistema di pressurizzazione autogeno dei motori raptor (ovvero parte del metano e ossigeno vengono (in forma gassosa) re-inseriti nei serbatoi come pressurizzante) la struttura dovrebbe rimanere pressurizzata quindi in grado di sopportare forze esterne.
Nahh, è la stessa cosa del nostro corpo, siamo “gonfiati” per non farci accartocciare dalla pressione atmosferica🙃, per questo se andiamo nello spazio senza tute ci espandiamo e succedono cose brutte o anche se andiamo sottacqua di molti metri implodiamo e ci accartocciamo hahah
È una tecnica adottata sin dagli anni 60 e nemmeno così necessaria con le starship, che vengono progettate per sopportare carichi e relativi stress strutturali, naturalmente con dei limiti.
Nel prototipo accartocciatisi nel 2020 il problema fu procedurale, e si andò a sottoporre la struttura a un carico non previsto.
In casa Spacex sanno quello che fanno, nel senso che siedono sulle spalle di giganti…
marcozambi mi ha battuto sul tempo, ma certo sanno quello che fanno, sono tecniche consolidate. Già i serbatoi (di sottile alluminio) dei missili ICBM degli anni '60 erano fatti su quel principio. E se veniva a mancare la pressurizzazione collassavano. Vedere ad esempio l’incidente di Damascos, che per di più non coinvolse un ‘bombolone’ di metano e ossigeno ma un ICBM Titan II con una bomba H da 9 MTon - https://en.wikipedia.org/wiki/1980_Damascus_Titan_missile_explosion
È stato installato il flight termination system. Solitamente questo evento era successivo ad uno (o più) static fire nominali, mentre questa volta non lo è. Potrebbe essere segno di fiducia verso SN11 e la possibilità di effettuare un solo static fire e nel giro di poco tempo volare. O semplicemente hanno sfruttato un tempo morto per guadagnare qualche ora più avanti.