Starship - Starbase / Boca Chica

Sono molto probabilmente COPV contenenti elio per la pressurizzazione dei serbatoi quando sono pieni di CH4 e LOX. L’ utilizzo di SN1 per solo static fire spiegherebbe anche perché essi siano posizionati fuori e non dentro.

4 Mi Piace

Si, credo anche io. Altrimenti non si spiega che l’abbiano già piazzato nella zona di lancio, senza altre strutture (ogiva, alette, zampe).

Buongiorno a tutti.
Pensavo che lo static fire servisse a provare il
“pronto al volo” di un vettore. SN1 non vola, provare la tenuta dei serbatoi con un solo raptor non mi pare realistico, le sollecitazione sulla struttura chiaramente non è la stassa che usare tre motori. Francamente capisco poco di SN1

Completato un totale di 3200 secondi di accensione fra 18 Raptor testati

10 Mi Piace

Attività del 27 febbraio.

1 Mi Piace

Starship SN1 ha deciso di seguire le orme di Starship Mk1 :sweat_smile:
Anche sta volta un bel botto, e dalle immagini pare che abbia anche danneggiato seriamente/distrutto il supporto su cui poggiava. Attendiamo aggiornamenti (che probabilmente arriveranno nella forma di un tweet di Musk).

2 Mi Piace

RIP Starship SN1!

2 Mi Piace

Attività, con botto finale, del 28 febbraio.

4 Mi Piace

Questa volta a differenza di Sn1, ha fallito il serbatoio inferiore del CH4… Sembrava tutto meno che intenzionale purtroppo…

Abituiamoci, la modalità di testing di Spacex oramai consolidata nel corso degli anni è: costruire distruggere costruire, fino a quando non ottengono un sistema affidabile.
In tal senso SS sta seguendo esattamente lo stesso percorso.

3 Mi Piace

Temo anche danni seri alle strutture limitrofe…
Quello che non capisco, se con Starhopper non hanno avuto nessun problema (addirittura fino a farlo volare) perché cambiare con MK1 e SN1? La ‘strada’ dell’acciaio mi pare parecchio impervia… potrebbe essere questo il motivo del ripensamento sul sito di Port Los Angeles?

Una combinazione di:
Pressioni inferiori e mostruosamente “overbuilt”.
Appena hanno provato a ridurre spessori e aumentare pressioni, tutti i vantaggi di costruire con metodi poco ortodossi stanno venendo inevitabilmente fuori. Spero che quantomeno non si sia fatto male nessuno. È stato un botto enorme considerando quanto era grosso l’hardware.
Questo inevitabilmente porterà delay anche su SN-2 che in teoria segue la stessa filosofia costrittiva di SN-1.

1 Mi Piace

In realtà Musk aveva già detto che SN2 avrà migliorie sul metodo di saldatura:

https://twitter.com/elonmusk/status/1232437492571201536?s=20

inoltre aveva dichiarato che su SN1 andava solo 1 Raptor, forse avevano già dubbi sulla qualità di questo assembly.

La realtà dei fatti, semplice, è che hanno avuto un botto imprevisto e indesiderato.
Niente che non faccia parte di un cammino di sviluppo, ma certamente non qualcosa che “era nell’aria” o che in qualche modo era atteso.

Sarà interessante capire se si tratta di un problema di qualità delle saldature o di procedure di pressurizzazione. Forse l’assemblaggio all’aperto fatto da operai appesi a carrelli elevatori mostra qualche… crepa (no pun intended) :stuck_out_tongue:

5 Mi Piace

Perlomeno Sn1 e’ decollato!

A parte gli scherzi, il serbatoio di Starhpper aveva uno spessore di ben 12mm, con questi cercano di stare sotto i 4mm, e la cosa deve essere molto piu’ complessa.

2 Mi Piace

I vari problemi nell’assemblaggio risolti a martellate dimostrano che chiaramente qualche problema in fase di costruzione c’è…

Direi che questa affermazione di Musk dell’altro giorno sia decisamente adatta alla situazione:

https://twitter.com/joroulette/status/1233427150675509249

2 Mi Piace

Sono d’accordo, l’evento è inaspettato.
C’è da dire che in una qualsiasi altra società o ente spaziale un evento del genere (e non è il primo) causerebbe la fine improvvisa e brutale del programma.
Ovviamente questo non vale per la SpaceX.
Costruiranno altre volte, altre volte sicuramente falliranno, prima o poi (ebbene si, le schedule di Elon sono un “tantino” ottimistiche) ma non c’è dubbio che sempre prima o poi ci riusciranno.
D’altra parte questo è esattamente l’approccio utilizzato dai russi (da sempre), lanciare-provare-lanciare di nuovo, quindi (giusto per essere chiari) alla SpaceX non si sono inventati nulla.

Certo come anche la storia insegna non sempre questa metodologia paga (sopratutto per i russi penso al caso N-1), ma spesso consente di andare oltre e di migliorare in maniera “incrementale” i propri progetti.

Quindi, almeno per me, resto alla finestra a vedere cosa succede ma ho pochi dubbi che un giorno riuscirò a vedere una SS SNqualcosa sfrecciare in volo verso la stratosfera e poi rientrare sulle sue zampe…

7 Mi Piace

Alcune foto di ciò che resta dopo l’incidente:

6 Mi Piace

Altre foto dei rottami:

3 Mi Piace

Altre foto dei rottami:

2 Mi Piace