Stazione spaziale cinese: ecco le fasi

Il processo che portera’ ad una stazione operativa nel 2020 e’ stato suddiviso in passi di complessita’ crescente, per dar modo all’agenzia spaziale cinese di sviluppare le necessarie tecnologie e procedure.

Secondo quanto riportato da Leonard David su space.com, gia’ quest’anno verra’ messo in orbita il modulo Tiangong-1 (“Palazzo Celeste”): nella sua vita operativa di 12/24 mesi servira’ per testare le procedure di rendez-vous e docking, prima con una capsula automatica (ottobre 2011), poi con le Shenzhou con equipaggio (2012, due missioni). Il Tiangong-1 ha una massa di circa 9 tonnellate, una lunghezza di dieci metri e mezzo per una largezza massima di 3,5 circa. E’ dotato di modulo-laboratorio, modulo servizi e modulo di attracco.

La fase successiva e’ la realizzazione di un laboratorio spaziale, o meglio due: Tiangong-2 e Tiangong-3. Il primo, nel 2013, potra’ ospitare 3 astronauti per 20 giorni; il secondo, dal 2015, potra’ accogliere 3 astronauti per 40 giorni circa. Suo compito principale sara’ testare i sistemi di supporto vitale prolungato, nonche’ di rifornimento in orbita.

Seguira’ la stazione spaziale vera e propria, costituita da un modulo-nucleo, due moduli-laboratorio e due capsule Shenzhou, una manned e una cargo. La massa finale del complesso sara’ di 60 tonnellate, con una vita utile di dieci anni; 3 astronauti potranno soggiornarvi per lunghi periodi.

A margine dei lavori del 15mo simposio annuale International Space University, in corso a Strasburgo, Jiang Guohua, professore ed ingegnere capo presso il Centro Addestramento e Ricerca Astronauti di Pechino, ha anche annunciato che la RPC sta sviluppando lanciatori piu’ potenti ed un nuovo
poligono nella provincia Hainan.

Il professor Jiang ha rimarcato come i sistemi di docking cinesi siano compatibili con quelli dell’ISS, ed ha auspicato di rafforzare gli scambi scientifici con le altre nazioni, giungendo ad offrire i servizi della futura stazione orbitante ai ricercatori di tutto il mondo.

Le foto, fornite dal Centro Addestramento e Ricerca Astronauti, raffigurano una Shenzhou attraccata al modulo Tiangong-1, ed una vista di insieme
della stazione spaziale completa (2020-2022 circa)

fonte: space.com


E’ molto interessante leggere i passi che la Cina compie nella sua conquista dello spazio; fa riflettere che allorquando ISS sarà a termine vita potrebbe (il condizionale è d’obbligo) esserci come unico avamposto scientifico questo sistema cinese.

Sbaglio o come struttura ricorda un po’ la MIR?

Ricorda molto la MIR però, visto il tipèop d’approcio adottato, non c’è sicuramente nessun altro tipo di configurazione; non bisogna poi dimenticare che è nella loro indole copiare.

Comunque sia, risulta un progetto molto interesante che, grazie al sistema di docking compattibile con quello americano, non pregiudica una futura collaborazione con altre nazioni.

Il docking compatibile con quello americano la differenzia senz’altro dalla MIR che non lo aveva, infatti, se non ricordo male, quando comiciarono le missioni Shuttle-MIR si dovette agganciare alla MIR una sorta di adattatore o sbaglio?

Non mi pare ci sia scritto che il sistema di docking sia compatibile con quello americano, credo che con “sistema di docking della ISS” ci si riferisca al sistema probe&drogue russo.

Viste le dimensioni della capsula penso proprio che sia giusta l’osservazione fatta da Albyz! :ok:

Credo che l’attuale ISS rimarrà in orbita anche nel 2025 e forse anche oltre. :smile:

Vorrei sapere quanto c’è di “Made in Russia”. Però, a parte questo, complimenti lo stesso alla Cina.
Era da un pò che non si sentiva nulla, adesso si arriva a dei moduli test ed il prossimo anno a due voli ed il loro primo laboratorio orbitante, per poi passare al “Mir” cinese. Tutti passi ovvi e dovuti.
Resta da integrare il tutto nell’internazionalità.

È un progetto non rivoluzionario ma comunque ambizioso e interessantissimo! D’altronde la Cina ha i mezzi per un programma spaziale coraggioso e chissà che in futuro non decidano di andare oltre…

Non è un progetto rivoluzionario, ma senza dubbio utilizza sistemi e concetti già ben collaudati e sicuri al 100%; in pratica un’evoluzione di quelli utilizzati dalla Russia da “secoli”.

Beh, in ogni caso la Cina dimostrerebbe di essere in grado di fare qualcosa che solo in due nel mondo hanno fatto finora… chissà noi a che punto saremo nel 2020…

In due? :slight_smile:

A me risulta che solo l’Uninione Sovietica abbia costruito una Stazione Spaziale modulare (non mi sembra corretto contare la ISS perchè è stata costruita con collaborazione tra più Paesi).

O forse ti riferivi allo Skylab? Beh, non era modulare.

Beh, diciamo che la ISS l’hanno costruita Americani e Russi insieme. Europa, Giappone e Canada si sono cortesemente agganciati e hanno dato una mano, ma la tecnologia per portare su il tutto, tenerlo insieme ed in funzione è stata tutta Russa e Americana… e nel complesso l’investimento Americano è un tantino più grosso di quello Russo…

salve a tutti amici! questa mattina leggendo come ogni giorno “l’agenda del giorno dall’italia e dall’estero” nella pagina di televideo (la 104, se volete controllare) ho trovato scritto all’incirca così …PECHINO:PROBABILE LANCIO DEL MODULO SPAZIALE TIANGONG…ecc,ecc. domanda: sapete se poi è stato effettivamente lanciato? grazie.

Tiangong è una stazione spaziale cinese, composta da 3 moduli. Il primo di essi, Tiangong 1, non è ancora stato lanciato e dalla pagina inglese di Wikipedia risulta che verrà lanciato nel settembre 2011, quindi molto vicino a ora. Si tratterà di un modulo dalla massa di 8000 kg, con una lunghezza di 9 metri e un diametro di 2.80 metri. Sempre nel settembre di quest’anno è previsto il lancio della navicella Shenzhou 8.

il sito Go Taikonauts! riporta la notizia che il lancio del modulo Tiangong 1 è posticipato indefinitamente (con il 50% di possibilità di lancio entro fine settembre) a causa del fallimento del lancio del vettore Chang Zheng del 18 agosto scorso.

grazie per le preziose informazioni.

Esatto, a giudicare da quanto si vede nelle fotografie, i cinesi hanno deciso di riunciare al classico sistema russo probe-drogue (in uso per la parte russa della ISS ed impiegato dalle Soyuz, Progress ed ATV) a favore del sistema APAS-89/95 (collaudato già sulla Mir da una Soyuz a metà anni '90 e destinato ad essere utilizzato dal Buran), utilizzato dalla parte americana della ISS (grazie ai PMA) il quale ha consentito allo Shuttle di agganciarsi alla ISS in tutti questi anni (grazie al modulo adattatore presente nella Cargo Bay).

http://en.wikipedia.org/wiki/Androgynous_Peripheral_Attach_System


Giusto a completamento del post di prima, bisogna aggiungere che la Mir era equipaggiata con un sistema di aggancio APAS-89. Per la precisione era localizzato ad una estremità del modulo Kristall (l’altra aveva il probe-drogue ed era agganciata al Mir-Core).

I russi avevano appositamente progettato il Kristall con questo sistema allo scopo di consentirgli l’aggancio con il Buran, il quale avrebbe trasportato nella sua cargo bay un modulo adattatore. Tale modulo adattatore aveva lo scopo di fornire un’interfaccia stabile tra il Buran e la Mir senza dover rilocare, di volta in volta, il modulo Kristall. Tale modulo è stato poi utilizzato dallo Shuttle nell’ambito del programma Shuttle-Mir a partire dal 1995:

http://en.wikipedia.org/wiki/Mir_Docking_Module

In ogni caso al seguente link si può reperire un’interessante ed estesa disamina del sistema APAS con un particolare approfondimento al prossimo utilizzo da parte dei cinesi:

http://www.b14643.de/Spacerockets_1/China/CZ-2EF/Gallery/APAS.htm