Storia dell'astronautica - Antonio Lo Campo per L'Airone, 2000

Stamane, mentre facevo colazione, mia moglie: “auguri di buon San Valentino !!!

Grrrrrrrrande moglie :clap: !!!


Una cosa è sicura Luigi: tua moglie ti conosce benissimo… :wink:

Direi proprio di si, archi.

A pag.36 del libro ho trovato una notizia a me inedita: durante la missione Voskhod 1 (12 ottobre 1964, Komarov, Feoktistov, Yegorov) fu sperimentato (per la prima volta) un piccolo propulsore ionico usato per il controllo della posizione orbitale del veicolo spaziale.

Che tipo di propulsore fu testato ??

Un propulsore per il controllo della posizione, a quanto ne so.
Per me è notizia vecchia, ne parlava (già nel 1984) Caprara nel suo “Libro dei Voli Spaziali” (ed. Vallardi).

Piccolo, grande libro !!!

Uhmmm… un propulsore per il controllo della posizione…

Da come lo descrive Lo Campo, “ionico”, sembrerebbe un propulsore di tipo elettrico, tipo un arcogetto, come quelli sperimentati in BPD nei primi anni '80, visto che, in quegli anni, i sovietici coltivavano grandi progetti per Marte…

Ma come si fa a controllare la posizione di un veicolo orbitante tramite un propulsore, chimico o elettrico che sia ??

Dunque… pare che le Voskhod fossero equipaggiate di un sensore di flusso ionico per il controllo dell’attitudine in imbardata nel caso in cui il veicolo si trovasse eclissato.

In poche parole, un dispositivo in grado di azionare i retrorazzi anche nell’oscurità più totale.

Need more details :ambulance: !!!

Non vorrei dire sciocchezze ma mi sembra che anche le Soyuz siano equipaggiate con un sistema simile…

Ne ho sentito parlare qui sul forum, era uno dei guasti che afflisse il volo di Komarov. Si tratta di sensori che sono in grado di capire in che direzione si muove la capsula rispetto ai gas della ionosfera, e quindi danno un indicazione di come è orientata rispetto alla direzione di moto, in parole povere. Di più non so. Di sicuro non aziona i retrorazzi, casomai dice al pilota come deve orientarsi per fare una spinta retrograda.

Mi sembra strano che abbiano montato un simile propulsore per impiegarlo in manovre. La spinta è così bassa che è pressoché inutile. Il motore ad ioni si può impiegare con successo solo su piccole sonde, per adesso.

Il punto che, più che un propulsore, sembra si tratti di un sistema di generazione di una scia di ioni che viene letta da un altro sensore posto a valle. In ogni caso, se anche sulla Voskhod 1 fosse presente un vero thruster ionico, la cosa non sarebbe sorprendente dato che proprio Feokstikov si occupava di studiare la propulsione ionica per le missioni marziane sovietiche in studio presso l’OKB di Korolev.

Ho l’impressione che queste notizie confondano un sensore con un propulsore.

Paolo Amoroso

Perchè sulle Voskhod si aveva la necessità di azionare i retrorazzi anche nella più totale oscurità ??

Come mai si cercò di sostituire i sensori di sole e ad infrarossi presenti sulle Vostok/Zenit ??

Ok, archi, ma una cosa è un propulsore ad espulsione di massa di tipo elettrico e un’altra cosa è un generatore di ioni.
Bisognerebbe capire cosa effettivamente avevano a bordo.

Probabilmente non si trattava di un vero propulsore di assetto ma di un generatore di ioni.

Credo che ci troviamo di fronte a qualcosa che ha interferito con il tragico volo di Komarov: “this failed because of interference of the reaction control system exhaust with the ion flow sensors that were one of the Soyuz’ main methods of orientation.”