Strafalcioni della Sera

:astonished: Ahhhhrrrghhh… ma che fine ha fatto Giovanni Caprara? il mio giornalista scientifico preferito sin da quando ero regazzino negli 80’s.

Corriere della Sera del 31-01, pag.15, Esteri, articolo su Gabrielle Giffords, firmato da Alessandra Farkas:
…Mark (Kelly) dovrebbe partire con lo shuttle a metà febbraio.
…insieme al fratello gemello Scott, che proprio ieri ha raggiunto la stazione spaziale internazionale a bordo della navetta Progress M-09M.
:bookmark_tabs: Wikipedia Alessandra! Usa Wikipedia! :ok_hand:

Beh, cerca anche di capire che i giovani italiani si indirizzano molto più verso le facoltà giornalistiche che verso i Politecnici… E questo fatto sebbene sia negativo sotto certi aspetti e a mio parere positivissimo scoprendo con quale leggerezza i migliori laureati di quelle facoltà scrivono gli articoli su giornali a tiratura nazionale…
Pensa ad un aereo, un ponte, una macchina utensile che danni porrebbero provocare se fossero progettati con tale leggerezza…

Ovviamente la mia è una battuta ma forse non troppo fuori luogo…

Ciao
Raffaele

Nessun problema: proponiamo una crocera ad alessandra, con tanto di volantini e foto della nave.
Poi la imballiamo in un container e lo piazziamo al sole per un mese, senz’aria.
Sono disponibile per la colletta :beer:

Insomma, Braccia Rubate all’Agricoltura ! :grin:

Parliamo di un giornale che ha la sezione UFO. :disappointed:

Alcune ipotesi, e non so quale sia la peggiore:

  1. prestigiosi e costosi esperti come Caprara non possono controllare le notizie di loro competenza e non contano nulla in redazione
  2. prestigiosi e costosi esperti come Caprara tollerano la pubblicazione di notizie pseudoscientifiche o errate
  3. la redazione del principale e più autorevole quotidiano italiano è consapevole degli strafalcioni ma non interviene

Paolo, seriamente parlando, purtroppo credo la 1 e la 3 mescolate al giusto punto, ovverosia che Caprara non può intervenire e la redazione pur di far “audience” permette la pubblicazione di qualsiasi sciocchezza venga in mente alla gente.

Mi ricordava qualcosa il nome della giornalaia (sì, non è una giornalista, è una giornalaia)! Scusate se aggiungo una nuova risposta, ma mi sono ricordato che la Farkas è ben nota per i suoi articoli diciamo “sensazionalistici” e non documentati:
http://attivissimo.blogspot.com/2009/12/scoperta-atlantide-di-nuovo-garantisce.html
http://attivissimo.blogspot.com/2010/01/grasso-e-bello-il-corriere-ricasca.html

Scusa Acris, ma non credo che tanta superficialità sia dovuta al fatto che un giornalista ha seguito un corso umanistico piuttosto che scientifico. Si tratta, appunto, di superficialità, di qualcuno a cui non interessa l’argomento e quindi non si documenta a dovere.
Un buon giornalista dovrebbe controllare le sue fonti ed assicurarsi di non scrivere panzane, questo è il punto.

Concordo. Una mia amica (latinista) è molto più pignola di me.
Certo è che se fossi costretto a scrivere un articolo al giorno (o uno ogni 2 giorni) anche io sarei superficiale. Ovviamente questo va tutto a discapito della qualità del giornale e del lavoro

Non so se hai seguito le recenti vicende al Corriere, ma credo si possa aggiungere una
4) I giornalisti dell’edizione stampata e la redazione web sono sostanzialmente separati in casa, con i primi che non fanno nulla in seno alla seconda perchè ritenuta meno prestigiosa, tranne rari articoli presenti in tutte e due le edizioni. In effetti l’edizione online del Corriere è più fortemente spinta imhhhho alla veste gossip-patatara, dove per patata si intende l’organo genitale femminile, presente in ogni dove.
Ergo, bassa, bassa qualità. Da tempo non seguo più le edizioni online di Corriere nè di Repubblica; ormai sto fisso su “ilPost”.

Aspettate un attimo, rileggete bene ciò che ho scritto:
Non ho parlato di facoltà umanistiche ma giornalistiche (stile IULM per fare nomi).
io parlo di superficialità che fa molti meno danni (normalmente) in un articolo che in un progetto ingegneristico. E quindi qui concordiamo.
La tua amica latinista non frequenta lo IULM et simila…

ciao

Raffaele

Si, hai ragione. In linea generale però penso che esistano giornalisti (o qualsiasi categoria lavorativa) attenti così come esistono ingegneri superficiali. Penso che sia diverso il processo di selezione:
un ingegnere superficiale prima o poi si troverà ad occupare una posizione dove i danni che può fare sono limitati (in sostanza non farà più l’ingegnere). Un giornalista superficiale che riempie colonne di giornale (o pagine web) è oro che cola.
Tendo a concordare maggiormente con l’admin

P.S. Sono in disaccordo con te solo sull’affermazione che chi frequenta giornalismo sia superficiale. Secondo me è il processo di selezione a favorire persone superficiali ma produttive

Con la loro assenza, i giornalisti dell’edizione stampata fanno in realtà più di quanto pensino: stanno screditando il loro marchio e la loro edizione. Non devono dunque sorprendersi se qualcuno ritiene il Corriere (stampato) non solo inadatto a incartare il pesce, ma nemmeno a essere messo sul fondo della gabbia dei canarini.

Da tempo anch’io non seguo più le fonti di informazione tradizionali.

Una delle ragioni di uno sciopero dei giornalisti delle redazioni del Corriere era proprio scongiurare una più forte interazione tra le due redazioni , come sperato dal direttore De Bortoli.

A mio parere cmq, a parte i problemi strutturali delle due redazioni, siamo solo in presenza di persone che preferiscono fare male il proprio lavoro. Non c’entrano nè preparazioni umanistiche nè scientifiche, solo un pressapochismo tollerato pericolosamente dai colleghi.

Ma a parte noi, quanti si sono accorti dello strafalcione?
Una notizia del genere fà pensare che anche alla NASA si assumono amici e parenti. Magari è anche vero, se tutto il mondo è paese…
Però è anche vero che ormai il giornalismo italiano, con le dovute eccezioni, è più orientato a fare opinione che informazione. D’altro canto ormai i giornali sono solo la “voce” del finanziatore. Si alimentano con fondi pubblici e quindi sarà difficile che spariscano per “poca correttezza” nel fornire informazioni.
Dicamo che qualcosa di vero nell’articolo c’era, ovvero la parentela, magari un pò confuso. Insoma, non state a guardare tutto, sempre parenti erano, no?
Non era il nonno, ma il nipote… stessa famiglia, no?

Però inizio a pensare che la gente voglia opinioni e non informazioni.
Anch’io ogni tanto gradisco leggere un’opinione, però se supportata da fatti e dati. Ad altre persone basta avere una vaga idea. E quindi il giornalismo si adegua.
Tralasciando il fatto che tutto le notizie scientifiche spesso sono considerate mere “curiosità”

L’opinione conta più dei fatti.
Io ho coniato il termine “Neoaristotelismo”. E’vincente in politica.

Sicuramente in politica il consenso è più importante dei fatti.

OT: Un professore che era stato per anni in politica ci fece questo discorso: “I politici sanno benissimo che gestire la cosa pubblica è molto complesso. Per questo motivo, invece di fare qualcosa di cui non conoscono in a fondo le conseguenze, preferiscono aumentare il consenso, che garantisce l’elezione nella prossima legislatura”