Sono state aperte oggi le “porte” della stiva dell’Atlantis per effettuare un’ispezione ad una tubazione del freon dei radiatori che nel Discovery si era danneggiato in fase di chiusura.
Si effettuerà un’ispezione boroscopica anche se è improbabile si possano rilevare danni visto che quello sul Discovery è stato il primo danno di quel tipo rilevato e il design non è mai stato variato.
Il tubo flessibile se sottoposto a torsioni non previste potrebbe causare perdite o restringimenti diminuendone la portata.
Rianalizzando le fotografie scattate sul pad prima delle missioni STS-116 e STS-120 (le ultime del Discovery) si è rilevato un cambiamento nel modo di torsione del tubo e forse questo potrebbe essere stato un segno “premonitore” del danno imminente.
Per Atlantis, mentre i test sul componente rimosso dal Discovery saranno eseguiti da Boeing, le operazioni di apertura della stiva in orbita non saranno variate, cambieranno però quelle per la chiusura.
I radiatori veranno isolati prima della chiusura, successivamente l’equipaggio effettuerà una ispezione visuale alla zona e da terra si controllerà l’assenza di perdite.
Se sarà confermata l’assenza di perdite i radiatori verranno ricollegati al circuito per il rientro, mentre se ci saranno perdite il radiatore interessato rimarrà isolato fino a terra.
Durante la fase in cui saranno disconnessi, ci potrà essere il rischio di eccessivo raffreddamento e congelamento dell’acqua di ricircolo, non sarà comunque un rischio per la sicurezza, visto che il problema si è già verificato e anche se si dovessero congelare delle condutture esistono molti percorsi per il raffreddamento.
Il sistema comunque permette numerosi livelli di ridondanza e non è considerato vitale almeno nel breve termine.
Per quanto riguarda il resto della preparazione il pad sta venendo piano piano ricondizionato per il lancio con lo smontaggio di tutte le attrezzature utilizzate in questo mese. Ieri sono stati riposizionati i deflettori di fiamma e oggi le sacche di acqua al di sotto dei SRB.