STS-124 FD9: EVA-3

Si è conclusa ieri la terza ed ultima delle EVA programmate per la missione STS-124. Gli astronauti Michael Fossum e Ronald Garan sono rientrati nel modulo Quest e hanno cominciato la ripressurizzazione alle 22.30 circa ora italiana, dopo aver trascorso nello Spazio 6 ore e 33 minuti.
Qualche numero: questa era la 112esima EVA sulla ISS a partire dal 1998 (più di 706 ore il tempo totale), 20h e 32min di attività extraveicolare per la STS-124, e ora Fossum risulta dodicesimo nella classifica degli spacewalkers che hanno trascorso il maggior tempo in orbita con poco più di 42 ore in 6 EVA su 2 missioni. Per Garan si trattava del primo volo Shuttle.
I due spacewalkers hanno portato a termine tutti gli obiettivi prefissati. Hanno iniziato installando un nuovo serbatoio di azoto per la pressurizzazione del sistema di raffreddamento della ISS; per far questo hanno rimosso il vecchio NTA dal truss S1 per trasferirlo al lato sinistro della Stazione dove verrà collocato per un eventuale ritorno a Terra. Infine è stato successivamente montato quello nuovo (sempre sul truss S1).
Nel frattempo Fossum si è diretto verso il SARJ sul truss P3 (quello visto in buone condizioni) dove, grazie ad un nastro Kapton, ha raccolto un campione di polvere metallica e scattato delle nuove fotografie dell’area dell’ingranaggio di guida. Anche se non precedentemente programmata, la richiesta di effettuare questa raccolta di campioni è giunta direttamente dagli ingegneri a Terra che stannno analizzando il problema al SARJ. Fossum ha poi nuovamente confermato la presenza di “strisce di grasso” notate durante una delle scorse EVA, e in più ha osservato un’altro fenomeno non ancora riscontrato: un piccolo strato color oro sulla superficie Datum A (nell’ingranaggio di guida) vicino a un dente dello stesso ingranaggio; per provare a capire di cosa possa trattarsi sono state scattate altre fotografie di questa zona, subito inviate ai controlli di terra.
Mentre Garan finiva di installare il serbatoio di azoto, chiudendo le connessioni, Fossum lavorava al braccio robotico giapponese JEMRMS: infatti rimanevano da togliere altre termocoperte e da montare alcuni scudi anti MMOD (micrometeoriti) nell’interfaccia tra Kibo e il sovrastante modulo logistico. Ancora, sono stati rimossi i ganci e i sostegni di Kibo utilizzati durante il lancio. Sempre attorno al nuovo modulo nipponico, Fossum ha poi stretto un bullone in una delle telecamere che guardano il JEMRMS, poichè, durante il suo spiegamento, si sono riscontrati problemi di instabilità con conseguente impossibilità di effettuare precise panoramiche orizzontali e verticali. E’ stata successivamente riportata al suo punto d’osservazione un’altra telecamera, questa volta sul truss P1, che durante una delle precedenti EVA (di questa missione) era stata trasferita all’interno della Stazione. La videocamera in questione aveva fatto registrare un difetto all’alimentatore, di conseguenza doveva essere smontata e riparata.
Nella parte finale dell’EVA sono stati svolti lavori relativamente veloci e di routine attorno alla ISS.

Nella giornata di oggi è in programma lo spiegamento finale del JEMRMS, una sostituzione di un componente per la ricarica delle batterie nel Quest, l’attivazione e l’ingresso nel modulo logistico nipponico JLP posto su Kibo e gli ultimi trasferimenti di racks tra le due strutture.

photo credit: nasaspaceflight.com